La Congregazione delle Suore Orsoline del S. Cuore di Gesù Agonizzante |
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SESTA DOMANDA
LA PREGHIERA
Non dobbiamo vivere per la terra, ma per il cielo. E per il cielo si vive unendosi a Dio con la preghiera. La preghiera è infatti il ponte che unisce il temporale all'eterno, la terra al cielo, l'uomo a Dio. E perciò la vita della religiosa deve essere vita di preghiera.
In primo luogo eseguite con grande esattezza gli esercizi spirituali prescritti dalle nostre Costituzioni. Per quanto è possibile, non vi dispensate da essi senza una vera ragione. Questi sono, infatti, i vostri doveri verso l'Altissimo. Dio vi preservi dal trascurarli, anzi eseguiteli con la massima coscienziosità.
Chi vuole veramente, fa di tutto, prevede, e trova, di solito, il tempo per questi importanti doveri che sono i nostri esercizi spirituali. Saranno essi ad attirarvi la grazia, la luce, l'aiuto di Dio, saranno essi a far scendere su tutta la vostra vita la sua benedizione. Senza preghiera non c'è vita per Dio, non c'è servizio a Dio! Figlie mie, eseguite con assoluta fedeltà gli esercizi spirituali senza guardare se in essi trovate consolazione o aridità. Non per la vostra soddisfazione, ma per la gloria di Dio siate fedeli ad essi, lottando coraggiosamente contro la distrazione, la tiepidezza, la pigrizia che tendono, con vari pretesti, a distogliervi dalla preghiera. Pregate con fedeltà e coraggio, giorno per giorno!
Una suora che è fedele al silenzio, che evita la curiosità e di ingerirsi negli affari degli altri, raramente non trova il tempo per i suoi doveri spirituali, anche se ciò può qualche volta capitare, allora, Figlie mie, chiedete la dispensa. E, se non avete il tempo di chiederla, dovete in un secondo momento renderne conto alle vostre superiore. Non vi abituate a dispensarvene da sole.
Cristo ha detto che dobbiamo pregare sempre, senza stancarci mai (cfr. Lc 18,1). Non vi limitate quindi agli esercizi spirituali richiesti dalle nostre Costituzioni. No, questo è troppo poco per l'anima! Cercate la continua unione con Dio per mezzo della retta intenzione rinnovata spesso, con frequenti giaculatorie, dirigendo il vostro pensiero, anche durante il lavoro, a Dio, al vostro Gesù, come il fiore si volge verso il sole.
Ecco la felicità dell'anima: essere in Dio e con Dio. Allora tutto ciò che è terreno sembra così piccolo, ed anche tra le sollecitudini, le preoccupazioni, le miserie e le sofferenze di questa vita, brilla sempre un raggio di pace, di speranza, di felicità.
In questa continua preghiera bisogna esercitarsi senza scoraggiarsi se non si hanno i risultati che si vorrebbero. Occorre provare, riprovare e sforzarsi, e questo lavoro, ‑ se fatto per amore ‑ sarà gradito a Dio, anche se ci sembra sterile.
Pregate sempre con fede. Ecco il mio consiglio, Figlie care: non ritenete tempo perso il fare, all'inizio di ogni preghiera, un atto di autentica e profonda fede. Più sarà impresso nella nostra mente che Dio ci vede, che siamo in sua presenza, che preghiamo ai suoi piedi, che ci stringiamo al suo Cuore divino, più la nostra preghiera sarà facile ed elevata.
Pregate con fiducia senza limiti e con perseveranza. Dio ci darà certamente quello che gli domandiamo, se ciò gioverà al nostro bene spirituale, ma bisogna pregare senza stancarsi, anche per lunghi anni, con la certezza nel cuore, che il buon Padre nei cieli dà ciò che chiediamo in nome di Nostro Signore Gesù Cristo. Se avessimo una fede forte, potremmo trasportare le montagne!
Pregate con amore ardente ‑ se non col sentimento, con la volontà. Cercate di amare Dio onnipotente, nostro Padre buono, cercate di amare il nostro Salvatore crocifisso, cercate di amare lo Spirito Santo che vi santifica, cercate di amare la Santissima Trinità, cercate di amare Maria, Madre nostra. Quanto meno sentirete il fervore sensibile, tanto più desiderate, anche nell'aridità, di mostrare a Dio con perseveranza quell'amore che non riuscite a sentire.
Pregate continuamente, Figlie mie, come vuole Gesù. Offrite a Dio le vostre azioni mediante frequenti giaculatorie, rivolgendo spesso lo sguardo dell'anima verso il tabernacolo, verso la croce.
Vi raccomando in modo particolare una cosa: approfittate con diligenza, malgrado la pigrizia della natura, dei momenti perduti “Les moments perdus". Mentre aspettate, camminate per le strade, da un posto all'altro, pregate, pregate. Questi sono i momenti nei quali di solito non si pensa a nulla di importante, in cui i pensieri girano intorno a se stessi come in un caleidoscopio, oppure si è presi dalle preoccupazioni o da piani irreali per il futuro. Farete molto di più pregando.
Oremus, preghiamo, Figlie mie, non posso consigliarvi nulla di meglio. La vostra vita si trasformi in preghiera e Dio sarà con voi. Nella preghiera troverete colui che amate. Nella preghiera stringetelo fortemente a voi e non lasciatelo mai (cfr. Ct 3,4).