La Congregazione delle Suore Orsoline del S. Cuore di Gesù Agonizzante

 

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DICIOTTESIMA ED ULTIMA DOMANDA

LA PERSEVERANZA FINO ALLA FINE

"Chi persevererà fino alla fine sarà salvato" (Mt 10,22) ‑ dice il Signore. La cosa più importante nella vita interiore è la perseveranza. Molti iniziano con grande fervore e zelo, aspirando ai più grandi ideali. Ma non riuscendo subito, si scoraggiano, lasciano il lavoro col pretesto che non raggiungeranno mai nulla, e quindi non vale la pena di continuare. Povere anime! La pigrizia e l'orgoglio suggeriscono loro queste giustificazioni per lasciarsi andare. E’ una comoda scusa per trascurare tutto.

Ricordate, Figlie mie, che la nostra vita è una lotta, una lotta sino alla morte. Anche se un soldato fosse fin dall'inizio costretto a ritirarsi, anche se lottasse apparentemente senza successo, ma riuscisse a vincere il nemico e ad abbatterlo all'ultimo momento, avrebbe vinto e sarebbe degno di gloria e di premio. Non possiamo mai dire che non vale la pena di lottare. Combattere e perseverare nella lotta è ciò che piace a Dio.

Non sarebbe difficile essere santi se ogni piccolo sforzo portasse alla vittoria finale. Alle volte piace a Dio questa perseveranza che non indietreggia davanti ad una lunga battaglia che si rinnova ogni giorno e, nella pace e nella tranquillità, attende finché Dio darà la vittoria. Del resto, credetemi, l'umiltà sarebbe esposta a gravi tentazioni, se la virtù si acquistasse quasi senza fatica, senza lotta, e subito. Confesso che è difficile perseverare nel volere e ciononostante ricadere sempre negli stessi errori. Ma credete anche che Dio si compiace maggiormente di una lotta perseverante, sebbene faticosa, piuttosto che di una vittoria facile e momentanea.

Figlie mie, siate dunque perseveranti nei vostri propositi, perseveranti nell'esercizio delle virtù, perseveranti nelle pratiche di pietà, perseveranti nei piccoli sacrifici.

Una volta fu chiesto a S. Giovanni Berchmans, in che modo si può far piacere a Maria Santissima. Egli rispose: "Anche con una minima pratica di virtù o di pietà, ma fatta con perseveranza".

Quante volte succede che qualcuno, nei momenti di fervore, fa grandi propositi, e vi rimane fedele per qualche giorno, poi il fervore si spegne, i propositi sono dimenticati e, dopo due o tre settimane, tutto cade nell'oblio. Oppure qualcuno si propone di esercitarsi in una virtù, per esempio nel rinnovare spesso la retta intenzione. E prova per più giorni, non vi riesce, non vede progressi e lascia tutto. "Non riesco, non vale la pena che mi sforzi". Vale la pena, Figlia, vale la pena. Proprio perché tu ti sforzi senza la soddisfazione di vedere l'effetto desiderato, piaci al Cuore divino. Più a lungo chiederai, in maggior misura ti sarà dato.

Richiamo soprattutto la vostra attenzione, Figlie care, sulla mancanza di perseveranza nelle nostre preghiere per ottenere grazie spirituali. Abbiamo bisogno di tante grazie per giungere alla santità, ma ne chiediamo almeno una con perseveranza? Spesso avviene che chiediamo secondo l'impulso del momento: una volta lo spirito di preghiera, un'altra l'amore di Dio, un'altra ancora la fede, secondo ciò che ci viene in mente. E in seguito non chiediamo più grazie spirituali perché abbiamo interessi temporali che ci riguardano più da vicino. Oh, se riuscissimo a formarci l'idea chiara di aver bisogno di questa o quella virtù, compiendo uno sforzo per ottenerla! Se pregassimo particolarmente e fossimo perseveranti in questo sforzo, in questa preghiera di impetrazione assalendo il cielo, anche per lunghi anni, sempre per la stessa cosa ‑ certamente, dopo questi anni di perseveranza, Dio ci accorderebbe in misura sovrabbondante ciò che chiediamo. Ma noi non abbiamo tale perseveranza ed è per questo che non otteniamo ciò che chiediamo, perché la mancanza di perseveranza fa sì, che non sappiamo realmente ciò che vogliamo. Una volta questo, una volta quello, ma niente di determinato.

Siate perseveranti Figlie mie! La perseveranza vi porterà sicuramente alla vittoria. Non vi lasciate mai, mai assalire dallo scoraggiamento. Se anche ogni giorno tu cadessi cento volte, non importa, purché cento volte tu ti rialzi e riprenda la strada prontamente e con fiducia. Ricomincia ogni giorno daccapo! Non è necessario che tu veda un progresso, purché tu sappia di avere buona volontà: questo ti basti!

Con la buona volontà, con fiducia e perseveranza avanti verso il cielo! Con la perseveranza conquisterai certamente il Cuore divino!

 

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