La Congregazione delle Suore Orsoline del S. Cuore di Gesù Agonizzante

 

Le COMUNITA' in Italia        RITIRO ANNUALE 2020  Roma, 24 - 29 agosto


 

con Don Marco Cianci

 

NB. Tutti gli appunti sono liberamente adottati dalle partecipanti.


 

29 agosto - mattina

 

 

Salmo 48 (49)

Ascoltate, popoli tutti, porgete orecchio abitanti del mondo,voi nobili e gente del popolo, ricchi e poveri insieme.
La mia bocca esprime sapienza, il mio cuore medita saggezza;
porgerò l'orecchio a un proverbio, spiegherò il mio enigma sulla cetra.

Perché temere nei giorni tristi, quando mi circonda la malizia dei perversi?
Essi confidano nella loro forza, si vantano della loro grande ricchezza.

Nessuno può riscattare se stesso, o dare a Dio il suo prezzo.
Per quanto si paghi il riscatto di una vita, non potrà mai bastare
10 per vivere senza fine, e non vedere la tomba.
11 Vedrà morire i sapienti; lo stolto e l'insensato periranno insieme e lasceranno ad altri le loro ricchezze.

12 Il sepolcro sarà loro casa per sempre, loro dimora per tutte le generazioni, eppure hanno dato il loro nome alla terra.
13 Ma l'uomo nella prosperità non comprende,è come gli animali che periscono.

14 Questa è la sorte di chi confida in se stesso, l'avvenire di chi si compiace nelle sue parole.
15 Come pecore sono avviati agli inferi, sarà loro pastore la morte;
scenderanno a precipizio nel sepolcro, svanirà ogni loro parvenza: gli inferi saranno la loro dimora.

16 Ma Dio potrà riscattarmi, mi strapperà dalla mano della morte.
17 Se vedi un uomo arricchirsi, non temere, se aumenta la gloria della sua casa.
18 Quando muore con sé non porta nulla, né scende con lui la sua gloria.

19 Nella sua vita si diceva fortunato: «Ti loderanno, perché ti sei procurato del bene».
20 Andrà con la generazione dei suoi padri che non vedranno mai più la luce.

21 L'uomo nella prosperità non comprende, è come gli animali che periscono.

 

Che giova all’uomo guadagnare il mondo intero e che perde se stesso?

Noi cerchiamo il pastore che ci porta alla vita – Gesù è il nostro Pastore unico.

Come fa l’uomo per conservare la vita? Quando la vuole salvare a tutti i costi, si comporta da egoista; se la vuole donare, guadagna. Chiediamo il Signore la bellezza e la chiarezza, perché il cinismo e l’assurdità non appartengono a Dio.

 

Lc 9, 23-25

23Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua.

24Chi vorrà salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per me, la salverà. 25Che giova all'uomo guadagnare il mondo intero, se poi si perde o rovina se stesso?

 

Qui viene raccontata, in 5 versetti l’identità del cristiano. Queste parole ci tolgono l’inganno di essere parole sofferenti e ci donano la vita. Seguire Gesù è l’essenza di tutto il cristianesimo; non è un seguire le idee (da matti), seguire le cose (da feticisti) ecc.

Queste parole sono rivolte ad ogni uomo ed ogni donna. E’ per ogni uomo è il desiderio di imparare, altrimenti assomigliamo agli animali. Noi siamo fatti per elevarci.

“se qualcuno vuol…” – se vi interessa, non è un obbligo. Dio rispetta la nostra libertà di scelta, sia nel bene che nel male – riconosce il nostro dono di libertà. Così diventa la nostra relazione personale e così si manifesta la nostra fede.

 

Tre condizioni per andare dietro a Gesù:

 

1.     Rinnegare se stessi – ciascuno di noi ha un falso ‘io’ da rinnegare: il nostro egoismo, le nostre idolatrie, le nostre menzogne, il nostro desiderio di apparire, le nostre idee su di noi. La prima condizione è vincere il male in noi, piuttosto che negli altri. Il nostro primo nemico è il nostro ‘io’ immaginario che ci siamo creati dentro noi stessi. Bisogna diventare ‘veri’ davanti a se stessi, davanti agli altri e… davanti a Cristo.

2.     Sollevare la sua croce ogni giorno – Ognuno di noi ha il suo proprio ‘patibolo’ da portare ogni giorno; ognuno di noi deve vivere ‘morendo’ a se stessi: deve finire in croce il nostro uomo vecchio. Questo non significa che ci dobbiamo mutilare, ma dobbiamo far morire il male dentro di noi. Dobbiamo scartare il ‘nemico’.

3.     “Mi segua…” – No si tratta di precederlo, ma seguirlo guardando alle gesta, ascoltando le sue parole per diventare come Lui.

“salvare la propria vita…” – Togliere le maschere e vivere nella verità della giusta misura di prendere e di dare. Se vuoi salvare la propria vita diventerai l’egoisti e così perderai la tua vita e se invece la doni, allora vivrai davvero. A cosa ci serve salvare la vita senza Dio, senza fratelli? Tutti falsi valori hanno la morte come unico pastore e ci fanno morire prima del tempo. Alla fine saremo noi stessi a giudicare se stessi e non Dio da ciò che abbiamo professato e seguito nella nostra vita: “chi si vergognerà di me…” . La nostra vita, dunque ha da realizzarci in Cristo: noi dobbiamo vergognarci del male.

 

Nella misura in cui accogliamo il Signore viviamo il Regno di Rio – sperimentiamo nella nostra vita il Cristo vivo, sofferente; Cristo glorioso e trasfigurato. Cristo che non ha paura di farsi vedere picchiato e di morire.

 

Per meditare:

 

Salmo 16 – la risposta alla scelta che il Signore opera nei nostri confronti;

At 7, 55-60 – s.Stefano;  Flp capp. 1-3;  Eb 12, 1-13;  Ga 2, 1-19;  1P 4, 12-19

 

 

29 agosto - pomeriggio

 

 

Il Salmo 27 – il Signore è mia luce e mia salvezza…

Il volto sereno fa parlare di Dio – tutti abbiamo le prove della vita, ma ci sono coloro che si ‘piegano’ su se stessi e trasmettono la tristezza. Chi riesce a riconoscere la presenza e il disegno di Dio e riconoscere il Suo volto, allora abbiamo il volto luminoso.

 

La TRSFIGURAZIONE – qui vediamo l’umanità di Cristo che

mostra la Sua stoffa profonda: ci fa vedere Dio.

La croce di Dio è la sua gloria – mentre la gloria degli uomini è diabolica.

La croce non è la nostra umiliazione ma è ‘mettere’ su questa croce tutto ciò che è ‘nostro’

 

Lc 9, 28-36

28Circa otto giorni dopo questi discorsi, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. 29Mentre pregava, il suo volto cambiò d'aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. 30Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elia, 31apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme. 32Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. 33Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli non sapeva quello che diceva. 34Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All'entrare nella nube, ebbero paura. 35E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l'eletto; ascoltatelo!». 36Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.

 

‘otto giorni dopo” – vivendo l’Eucaristia noi viviamo la Trasfigurazione.  La preghiera di Gesù è il rapporto del Figlio al Padre. Il luogo dell’incontro è la preghiera.

‘il volto cambiò d’aspetto’ – il volto traspare una realtà trasformata; se stiamo davanti al Signore, il nostro volto diventa luminoso, se invece contempliamo noi stessi e i nostri problemi, diventiamo tenebrosi. Così dal momento che stiamo in Dio, diventiamo raggianti e trasmettiamo agli altri/testimoniamo la nostra gioia di appartenere a Dio.

 

30Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elia, 31apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme. 

 

Ci richiamano all’Esodo. Sono due personaggio interessanti in quanto tutti e due non hanno visto la morte. Parlano dell’esodo di Dio nella gloria dei cieli – la gloria di Cristo è la croce, dove Cristo muore per dare la vita.

 

33Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli non sapeva quello che diceva. 

 

La trasfigurazione di Gesù si può vedere se teniamo gli occhi su di Lui; Mosè ed Elia parlano della sua morte. Il battesimo non è altro che vedere Dio che ha dato se stesso per noi. Capire il battesimo significa entrare nella profondità del mistero; vedere tutto lo ‘spessore’, lo splendore di Dio – altro non è che la vita dell’uomo. E’ bello stare con il Signore…  Tutti siamo all’immagine di Dio, tutti siamo belli. Noi siamo chiamati a vedere questa bellezza nei fratelli. Lo viviamo, quando viviamo l’Eucaristia; Dio ci guarda e ci dice: “che bello!”

“tre tende” della presenza di Dio nella storia dell’umanità:

 

1.        La legge data a Mosé,

2.        La profezia dei Profeti,

3.        La carne di Dio data in Cristo.

 

35E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l'eletto; ascoltatelo!». 36Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.

 

Il Padre ci dice: “ascoltatelo” – non come da Erode che cercava di vedere; il principio del volto è l’udito! Vuoi vedere il volto di Dio? Ebbene, ascoltalo.

Come ci dobbiamo trasfigurare? Ascoltiamo, ma non noi stessi bensì Lui – questo è il tempo definitivo. Allora la voce di Dio: “ascoltatelo” viene quando cessa la gloria: quando Gesù è in croce, sofferente che ci porta alla gloria – che è tanto complessa da comunicare.

 

Per la riflessione:

 

Eb 1; Col 2, 9 – la tenda di Dio;  Gal 5, 22 – l’ascolto;  Is 42; Lc 24 – i discepoli di Emmaus, delusi che non se ne accorgono…

 


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