La Congregazione delle Suore Orsoline del S. Cuore di Gesù Agonizzante

 

Le COMUNITA' in Italia        RITIRO ANNUALE 2020  Roma, 24 - 29 agosto


 

con Don Marco Cianci

 

NB. Tutti gli appunti sono liberamente adottati dalle partecipanti.


 

26 agosto - mattina

 

Salmo 15 - della risurrezione

 

1 Miktam. Di Davide.
Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
2 Ho detto a Dio: «Sei tu il mio Signore,
senza di te non ho alcun bene».
3 Per i santi, che sono sulla terra,
uomini nobili, è tutto il mio amore.
4 Si affrettino altri a costruire idoli:
io non spanderò le loro libazioni di sangue
né pronunzierò con le mie labbra i loro nomi.
5 Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.
6 Per me la sorte è caduta su luoghi deliziosi,
è magnifica la mia eredità.
7 Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio cuore mi istruisce.
8 Io pongo sempre innanzi a me il Signore,
sta alla mia destra, non posso vacillare.
9 Di questo gioisce il mio cuore,
esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
10 perché non abbandonerai la mia vita nel sepolcro,
né lascerai che il tuo santo veda la corruzione.
11 Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena nella tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.

 

 

Vediamo in questo salmo che il Signore permette l’esperienza di male attraverso il quale ci guarisce e ci guida alla resurrezione; la vita eterna non è un susseguirsi istanti senza fina ma è la vita in Cristo – è dunque iniziata sin d’ora – chi vive con Cristo porta in sé l’esperienza dell’eternità.

Lc 7, 3ss – la donna che bacia e profuma i piedi della donna. I suoi gesti sono gesti di fede; la vita spirituale di una persona è molto materiale (i gesti). Ognuno si serve dei propri mezzi!!! La donna, da prostituta diventa sposa – cambia totalmente.

La morte la dobbiamo vedere come ce la fa vedere Gesù – la morte fa paura ai credenti, perché Cristo è risorto e la morte non ha l’ultima parola.

 

“dov’è la vostra fede?” ? (Lc 8, 22-25)

 

A prima vista vien da pensare che la domanda sia detta “fuori luogo”. Da Gesù ci si sarebbe aspettati un rincuoramento, una richiesta di spiegazioni tecnico-meteorologiche, o altro. Invece Gesù va dritto alla sostanza della questione umana: se non sai dov’è la fede, come ti salvi in una situazione così drammatica e incontrollabile?

La fede ci libera dal male di vivere - la vita ha una sola malattia, quella della morte.

 

Lc 8, 40-56

 

Qui abbiamo il racconto dentro l’altro. In un caso è la guarigione dalla malattia e in secondo la guarigione dalla malattia della vita – quella di morte.

Noi viviamo i due mali fondamentali – quello di vivere; Non si capisce che cosa è la vita se la concepiamo solo in chiave di questa realtà terrena…, allora tutto finisce con la morte e dunque non vale la pena di vivere.

Nel racconto sulla guarigione osserviamo il problema della fede sia della donna guarita che del padre della fanciulla.

Tutti sono in attesa di Gesù – ritorna alla fine dei tempi; tutta la fede d’Israele è quella che il Signore si svegli!

 

DOMANDA: quali sono le nostre attese? Dove è il Signore?

 

Lui è là, dove noi Lo attendiamo. Lui è con noi!!! Mi accorgo che Lui mi visita e che mi accompagna durante la mia giornata? Lui mi parla e mi visita anche nei momenti più strani perché è presente in tutto – “ovunque tu sia, là è il tuo posto”.

Il Signore c’è là, dove noi lo ‘cogliamo’.

“… ed ecco venne un uomo, capo della sinagoga…” – la sua figlia di 12 anni moriva (nel fiore dell’età), ma non era ancora morta – continuava a morire.

Noi, da quando nasciamo continuiamo a morire – se non interviene il Signore, siamo morti. Lui è colui che dorme ma si risveglia – è solidale con noi e grazie al suo intervento siamo ‘umani’ – siamo il luogo della comunione con Lui. Chi non ha scoperto la presenza di Cristo nel suo intervento della propria vita, diventa incattivito. (cfr. Éric-Emmanuel Schmitt, Oscar e la dama in rosa). Noi abbiamo bisogno di dare il significato alla nostra vita, altrimenti il nostro vivere non ha senso. Due sono le cose: o non c’è futuro per nessuno oppure, il nostro futuro è un altro.

 

Leggere:

 

Sl 45; Lc 7, 11-17 – vedova di Nain; Ct – noi vergini/sposi ci rendiamo conto come vogliamo toccare il Signore.

 

26 agosto - pomeriggio

 

Salmo 85 - Supplica. Di Davide

Signore, tendi l'orecchio, rispondimi, perché io sono povero e misero.
Custodiscimi perché sono fedele; tu, Dio mio, salva il tuo servo, che in te confida.

Pietà di me, Signore, a te grido tutto il giorno.
Rallegra la vita del tuo servo, perché a te, Signore, rivolgo l'anima mia.

Tu sei buono, Signore, e perdoni, sei pieno di misericordia con chi t'invoca.

Porgi l'orecchio, Signore, alla mia preghiera e sii attento alla voce delle mie suppliche.

Nel giorno dell'angoscia alzo a te il mio grido perché tu mi rispondi.

Fra gli dei nessuno è come te, Signore, e non c'è nulla come le tue opere.

Tutte le genti che hai creato verranno e si prostreranno davanti a te, Signore, per dare gloria al tuo nome.

Grande tu sei e compi meraviglie: tu solo sei Dio.

Mostrami, Signore, la tua via, perché nella tua verità io cammini; tieni unito il mio cuore, perché tema il tuo nome.

Ti loderò, Signore, mio Dio, con tutto il cuore e darò gloria al tuo nome per sempre,perché grande con me è la tua misericordia: hai liberato la mia vita dal profondo degli inferi.

O Dio, gli arroganti contro di me sono insorti e una banda di prepotenti insidia la mia vita, non pongono te davanti ai loro occhi. Ma tu, Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all'ira e ricco di amore e di fedeltà,  volgiti a me e abbi pietà: dona al tuo servo la tua forza, salva il figlio della tua serva.

Dammi un segno di bontà; vedano quelli che mi odiano e si vergognino,perché tu, Signore, mi aiuti e mi consoli.


Il salmo è stato scritto da un pio Giudeo che resiste intrepido di fronte alla pressione di nemici arroganti e violenti che si gloriano dei loro dei. L'epoca della composizione del salmo è probabilmente quella che precedette la grande reazione dei Maccabei contro la pressione ellenistica.

Il salmista si presenta “povero e misero”, alla ricerca di una via per organizzarsi, per difendersi, e camminare così nella verità in quella situazione nella quale si sente messo al bando.

 

Lc 8, 43-56

 

43 Una donna che soffriva di emorragia da dodici anni, e che nessuno era riuscito a guarire, 44 gli si avvicinò alle spalle e gli toccò il lembo del mantello e subito il flusso di sangue si arrestò. 45 Gesù disse: «Chi mi ha toccato?». Mentre tutti negavano, Pietro disse: «Maestro, la folla ti stringe da ogni parte e ti schiaccia». 46 Ma Gesù disse: «Qualcuno mi ha toccato. Ho sentito che una forza è uscita da me». 47 Allora la donna, vedendo che non poteva rimanere nascosta, si fece avanti tremando e, gettatasi ai suoi piedi, dichiarò davanti a tutto il popolo il motivo per cui l'aveva toccato, e come era stata subito guarita. 48 Egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata, va' in pace!». 49 Stava ancora parlando quando venne uno della casa del capo della sinagoga a dirgli: «Tua figlia è morta, non disturbare più il maestro». 50 Ma Gesù che aveva udito rispose: «Non temere, soltanto abbi fede e sarà salvata». 51 Giunto alla casa, non lasciò entrare nessuno con sé, all'infuori di Pietro, Giovanni e Giacomo e il padre e la madre della fanciulla. 52 Tutti piangevano e facevano il lamento su di lei. Gesù disse: «Non piangete, perché non è morta, ma dorme». 53 Essi lo deridevano, sapendo che era morta, 54 ma egli, prendendole la mano, disse ad alta voce: «Fanciulla, alzati!». 55 Il suo spirito ritornò in lei ed ella si alzò all'istante. Egli ordinò di darle da mangiare. 56 I genitori ne furono sbalorditi, ma egli raccomandò loro di non raccontare a nessuno ciò che era accaduto.

 

La donna rinascerà dal contatto con Gesù. Soffriva da 12 anni, come figlia di Giairo; il tempo complesso, tempo di pienezza, come dodici tribù d’Israele, come dodici apostoli. La fonte della vita della donna diventa fonte di morte. Ha sperperato con i medici tutti i suoi risparmi, pur non potendo di essere curata. Pensa di risolvere il suo problema toccando Gesù – almeno la frangia (il segno di un rigoroso osservante) del suo mantello. Dunque, la fede è il ‘toccare’. L’uomo è fatto per amare Dio con tutte le forze e con tutta la vita – così può amare gli altri così come ci si sente di essere amati da Dio.

Gesù ha toccato ‘gli intoccabili’: il lebbroso, il morto, le donne immonde – non ha paura di diventare impuro per la ritualità. Il toccare di Gesù diventa sempre più profondo: Gesù prende la mano della fanciulla.

 

Possiamo accostare i verbi:

·         ricercare / ricevere

·         toccare / prendere

 

La donna voleva semplicemente guarire, ma Gesù non era interessato di fare il guaritore (guru). Ciò che ci interessa è la guarigione intera – l’essere in relazione con Lui. Se noi nella vita Lo tocchiamo, Lui dopo si ‘impossessa’ di noi per l’eternità. Siamo noi attraverso questi miracoli a doverci convertire, anche se accade ciò che noi non ci aspettavamo.

 

Il dinamismo della fede:

-          avere coscienza di ciò che accade;

-          aver bisogno della fede nella vita.

vv. 46-48

 

Noi investiamo tutto per vivere ed essere felici. La donna non si rassegna e scommette su tutto, infine dialoga con Lui. La salvezza è lo stare davanti a Gesù – la ‘donna’ diventa ‘figlia’ – proclama a tutto il popolo che è stata guarita all’istante ed è nata alla vita e può camminare nella pace. E’ la vita nuova che fa donare la vita.

vv. 49-56

 

Dopo aver descritto come siamo liberati di vivere, perché tocchiamo Lui e siamo in comunione con Lui – ora vediamo il male che muore. Gesù arriva sempre dopo che uno è morto – Lui ci salva non dalla morte ma attraverso la morte!

 

1 Gv 3, 14 - Noi sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli. Chi non ama rimane nella morte. 

 

 

MEDITARE:

Sap 1, 13-15; 1Re 17, 24; 2Re 4, 8-37

Kerigma: Gesù è risorto dai morti

 

Dobbiamo acquisire la coscienza che il nostro dono/impegno è quello di consegnare agli uomini il kerigma; ritornare alla Chiesa delle origini.

 

 


24 agosto 25 agosto 26 agosto 27 agosto 28 agosto 29 agosto

RITIRI ANNUALI