La Congregazione delle Suore Orsoline del S. Cuore di Gesù Agonizzante

 

Le COMUNITA' in Italia        RITIRO ANNUALE 2020  Roma, 24 - 29 agosto


 

con Don Marco Cianci

 

NB. Tutti gli appunti sono liberamente adottati dalle partecipanti.


 

27 agosto - mattina

 

Salmo 33 (32) - Inno alla Provvidenza

 

[1] Esultate, o giusti, nel Signore; per gli uomini retti è bella la lode.
[2] Lodate il Signore con la cetra, con l’arpa a dieci corde a lui cantate.
[3] Cantate al Signore un canto nuovo, con arte suonate la cetra e acclamate,
[4] perché retta è la parola del Signore è fedele ogni sua opera.
[5] Egli ama la giustizia e il diritto;dell’amore del Signore è piena la terra.
[6] Dalla parola del Signore furono fatti i cieli,dal soffio della sua bocca ogni loro schiera.
[7] Come in un otre raccoglie le acque del mare, chiude in riserve gli abissi.
[8] Tema il Signore tutta la terra, tremino davanti a lui gli abitanti del mondo,
[9] perché egli parlò e tutto fu creato, comandò e tutto fu compiuto.
[10] Il Signore annulla i disegni delle nazioni, rende vani i progetti dei popoli.
[11] Ma il disegno del Signore sussiste per sempre, i progetti del suo cuore per tutte le generazioni.
[12] Beata la nazione che ha il Signore come Dio, il popolo che egli ha scelto come sua eredità.
[13] Il Signore guarda dal cielo: egli vede tutti gli uomini;
[14] dal trono dove siede scruta tutti gli abitanti della terra,
[15] lui, che di ognuno ha plasmato il cuore e ne comprende tutte le opere.
[16] Il re non si salva per un grande esercito né un prode scampa per il suo grande vigore.
[17] Un’illusione è il cavallo per la vittoria, e neppure un grande esercito può dare salvezza.
[18] Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme, su chi spera nel suo amore,
[19] per liberarlo dalla morte e nutrirlo in tempo di fame.
[20] L’anima nostra attende il Signore: egli è nostro aiuto e nostro scudo.
[21] È in lui che gioisce il nostro cuore, nel suo santo nome noi confidiamo.
[22] Su di noi sia il tuo amore, Signore, come da te noi speriamo.

 

Qualche ‘fiore’ per la riflessione:

 

·          [11] Ma il disegno del Signore sussiste per sempre, i progetti del suo cuore per tutte le generazioni.

·          Il Signore cosa dice a tutte le generazioni? Il suo amore.

 

Lc 9, 1ss – La missione dei dodici  (nel cap.10 Luca mette la missione dei 72)

Esistono due tipi di missione: la missione militare, nella quale si rischia di fare il bene con le azioni cattive.

Oggi vediamo un altro tipo di missione; come andare verso l’atro per migliorare la vita dei fratelli: o si vive senza amore e senza Dio!

Luca sottolinea che la missione del cristiano è essere inviato/apostolo; uno messo sulla strada si realizza come apostolo se viene incontro al fratello. Dobbiamo aprire la nostra ‘porta’ e non chiudersi netta turris eburnea. Dio ci dirà quali sono i nostri mezzi per agire verso lo scopo e ci darà l’equipaggiamento idoneo a questa missione.

 

Quale è questo equipaggiamento che il Signore a noi e a tutti gli apostoli?

-       Siamo innanzitutto con-vocati; questo vuol dire che siamo chiamati a fare le cose insieme. Facendo insieme il nostro fare vale più di mille prediche. Noi siamo insieme perché abbiamo un Padre in comune.

-       Che cosa ci raduna per essere ‘insieme’ – che cosa ci unisce? Abbiamo unica Parola: CRISTO che ha il Padre e noi siamo Fratelli e ne dobbiamo dare la testimonianza non a parole ma a dei fatti.

-       Noi non siamo uniti per l’uguaglianza e per gli obiettivi precisi – noi non siamo insieme per gli obiettivi ma rispettiamo la diversità della nostra creazione ma dobbiamo rispettarci ed accettarci nella nostra diversità – questo è un segno divino!

-       Che cosa ci dà questa realtà di accettazione nella diversità? Ci da la potenza nello Spirito Santo nella quale io non faccio sopprimere l’altro ma lo faccio fiorire e crescere.

 

La potenza è quella di Cristo – l’autorità della paternità/maternità.

Le tentazioni che sistematicamente vengono come mezzi privilegiati per avere la potenza sono abolite da Cristo che ci indica che per avere la potenza ci occorre il ‘nulla’ – se non hai da dare nulla delle cose all’infuori di te (beni materiali), allora cominci a dare se stesso ed è allora che ha l’inizio il Regno di Dio!

Inizia la realtà del “nulla” – tutto inizia dal nulla – come la creazione del mondo.

 

v. 3 E disse loro: «Non prendete nulla per il viaggio: né bastone, né sacca, né pane, né denaro, e non abbiate tunica di ricambio.

Per vincere il nemico è necessario toglierci d’addosso l’armamentario. Oggi il denaro è demonizzato – il nuovo mediatore che si sta espandendo e si sostituisce all’essenziale. La vera relazione è quando mi presento davanti agli altri così come sono (amata da Cristo) e mi sento accolta dal fratello. Quando io mi voglio bene? Quando ho capito che Cristo è morto per me. Questo è liberante. Il vero uomo è chi ama e che perdono perché Dio è così.

 

da riflettere:

 

Ps 33;  Es 3, 10-12; 1Sam 1, 17; Atti 3, 1-11;  2Cor 8,9;         

 

 

per pomeriggio: Lc 9, 7-9

 

27 agosto - pomeriggio

 

Salmo 95 (94) - Invitatorio

 

[1] Venite, cantiamo al Signore, acclamiamo la roccia della nostra salvezza.
[2] Accostiamoci a lui per rendergli grazie, a lui acclamiamo con canti di gioia.
[3] Perché grande Dio è il Signore, grande re sopra tutti gli dèi.
[4] Nella sua mano sono gli abissi della terra, sono sue le vette dei monti.
[5] Suo è il mare, è lui che l’ha fatto; le sue mani hanno plasmato la terra.
[6] Entrate: prostràti, adoriamo, in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.
[7] È lui il nostro Dio e noi il popolo del suo pascolo, il gregge che egli conduce.
Se ascoltaste oggi la sua voce!
[8] «Non indurite il cuore come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto,
[9] dove mi tentarono i vostri padri: mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere.
[10] Per quarant’anni mi disgustò quella generazione e dissi: “Sono un popolo dal cuore traviato,
non conoscono le mie vie”.
[11] Perciò ho giurato nella mia ira: “Non entreranno nel luogo del mio riposo”».

“non indurire il cuore” e “ascoltare”

La Parola è il seme che viene seminato nella missione. Il seme germoglia o non germoglia. Ognuno è fatto per ascoltare la Parola. Erode ascolta e cerca di vedere cosa significhi.

Due parole importanti sono: ascoltare e vedere – vedere il volto. Il prototipo di ogni discepolo è venire e vedere. Bisogna anche distinguere tra chiedere e ricevere/ascoltare la risposta dagli altri e di chiedere e il rispondersi da soli o, addirittura non ascoltare, come Erode (a propos di Erode: lui rappresenta la maschera del male).

 

Lc 9,7-9 Intanto il tetrarca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risuscitato dai morti», 8altri: «E' apparso Elia», e altri ancora: «E' risorto uno degli antichi profeti». 9Ma Erode diceva: «Giovanni l'ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire tali cose?». E cercava di vederlo.

 

La figura di Giovanni il Battista come l’uomo più religioso dell’Antico Testamento. Il rispondere alla domanda del Battista è fondamentale per la conversione: “sei tu, o dobbiamo aspettare qualcun altro?” Erode invece è il prototipo di tutti coloro che vogliono ascoltare, che ascoltano ma che non vogliono convertirsi. Erode festeggia il suo compleanno con la morte di Battista – sul vassoio arriva la testa della verità «Giovanni è risuscitato dai morti». La Parola non la si può uccidere definitivamente – la coscienza non si può mai zittire. A volte, anche noi ci troviamo ciechi di fronte alla Parola del Signore – ne sono testimoni i profeti dell’Antico Testamento. Decapitare la verità ci capita spesso, quando non ci si confronta e non si è disposti a cambiare la vita.

 

Domanda: In che cosa sono cambiata e in che cosa posso cambiare ancora?

 

da riflettere:

 

Am 8, 4-12; Rm 1, 18; 2Crn 36,15; Eb 11

 


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