La Congregazione delle Suore Orsoline del S. Cuore di Gesù Agonizzante

 

Le COMUNITA' in Italia        RITIRO ANNUALE 2017  Roma, 25 agosto


 

PENSIERO dall'omelia

INIZIO ore 18.00 Venerdì della XX settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)

S.Messa: Mt 22, 34-40

 

1.       Amare Dio con tutte le nostre forze.

Spesso incontriamo le persone che si lamentano di non essere capaci di amare – di essere duri di cuore.

Siamo chiamati tutti ad amare nella concretezza di vita.

 

2.       Amare Dio con tutta l’anima, cioè con tutta la vita, senza schizofrenie, : trovare Dio in ogni attività, in ogni esperienza, anche in quella che non capiamo. Amare Dio con tutto il proprio cuore; il religioso è ancora di più colui che fa l’unità nel proprio cuore, che trova una ragione in tutta la propria vita per amare Dio – e non solo ‘tirare Dio dal cassetto quando ci serve’…

 

3.       Amare Dio con tutta la mente, cioè con intelligenza, con capacità di discernimento, approfondendo le ragioni della nostra fede….

 

 

 

INTRODUZIONE

 

TRE ELEMENTI – tre desideri – tre AUGURI, affinché questi giorni possano condurci ad una meta – ad un traguardo:

 

1 – imparare in questi giorni a riflettere di come vivere la radicalità della propria vocazione… Questo ci richiama ad un ESSERE, alla nostra sequela di Xto, ci richiama a mettere al centro la preghiera; oggigiorno la maggioranza delle persona non si cura di come è ma, di come appare – non la interessa la realtà bensì l’illusione. Non sia così tra noi consacrati; Dio ci liberi dalla tentazione di ‘apparire’ come una identità immaginata… Noi abbiamo un compito specifico, esso deve essere leggibile – trasparente; noi non siamo religiosi “X”.  Dobbiamo preoccuparci affinché la nostra vita traspare di essere Christus servus. Ci sia dato il dono di vederci nella verità, di tendere all’impegno della conversione personale, comunitaria e… istituzionale!

Ci sia dato di essere fedeli alla nostra vocazione, al nostro carisma.

 

DUNQUE: la radicalità della nostra vocazione.

 

2 – l’altro elemento è quello marcato dalla fraternità; la fecondità della vita religiosa dipende dalla vita fraterna. “… vivevano felici … godevano la simpatia e la stima di tutti” – questo suscitava una grande meraviglia nel popolo di Dio; questa era una vera e propria evangelizzazione.

 

DUNQUE: il perdono che è la condizione inevitabile per unione in Dio

 

3 – vivere in Gesù; siamo stati tutti affascinati da Gesù e dal suo insegnamento; se noi lo dimentichiamo, finiremo a degenerare in un egoismo, individualismo e una mediocrità con il rifiuto di qualsiasi idea propositiva.

Ci sia dato ad imparare a vivere nella perseveranza, a cogliere l’oggi del nostro Istituto. Significa di esercitarsi in questo tempo nell’arte di pazienza e di liberarci dal clima della competitività e di cogliere l’altro come un dono. Ci sia data la grazia del tempo in cui Dio non rimanga solo come componente decorativa ma l’essenziale della nostra vita. Ci sia dato il tempo di vivere nella verità e nella sincerità davanti a Dio. Le superiore aiutino alle consorelle a vivere nell’obbedienza al Vangelo. A tutti noi sia chiaro che l’obbedire non è altro che servire Dio.

 

DUNQUE: vivere in Cristo!

 

Auguriamoci un sano entusiasmo di PARTENZA.

 


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