TANZANIA

 

      Dodoma


 

Nei giorni dal 30 ottobre al 20 novembre 2006, la Madre Generale - Jolanta Olech, è stata in Tanzania ed ha visitato le comunità della Congregazione ivi presenti. Ecco cosa scrive nella sua lettera alla Congregazione, del 5 dicembre 2006:

 

    Siamo ripartite per poter giungere prima di mezzogiorno a Dodoma, alla casa degli orfani dei genitori, morti di AIDS. Nella casa prevista per 20 bambini ce ne sono 36… Quasi tutte le camere e i posti, dove si può dormire, sono pieni. Grazie a Dio qui fa sempre caldo, anche troppo, e i bambini possono trascorrere la giornata fuori.

 

     

 

La direttrice della casa è Sr. Modesta, che è stata in Europa, perciò alcune Suore nostre la conoscono. Tutta la comunità funziona bene. I bambini crescono e aumentano sempre di numero. Una parte frequenta ormai la scuola. La crescita dei bambini ci ha costretto a prendere la decisione di costruire in fretta un altro fabbricato gemello sullo stesso terreno (tali del resto erano i piani iniziali). La costruzione è finanziata dagli sponsors italiani e sta ormai per terminare. Questo ci permetterà la separazione dei ragazzi dalle ragazze. È stato acquistato un altro pezzo di terreno, per rendere possibile la sistemazione di un orto, poiché quello che c’era fin ad ora è servito alla costruzione. I bambini ci hanno stupito!

 

     

 

Ci attendevano ben vestiti alla fine della strada, poi ci hanno accompagnato fino alla casa, hanno cantato molto bene il karibuni. Ci sono state anche le danze e l’orchestra con i tamburi fatti con i barili di olio diesel vuoti. Tutti i bambini erano gioiosi, fiduciosi, si sentivano veramente i padroni di casa.

 

     

 

Abbiamo guardato con gioia anche i bambini da noi già conosciuti e ormai cresciuti di statura. La casa è mantenuta dalla cosiddetta adozione a distanza. Tutti i bambini hanno in Italia le famiglie che li adottano. Sr. Giulia era dunque occupata principalmente a fotografare i bambini, per mostrarli alle famiglie che vogliono vedere i loro figli adottivi. Dopo il pranzo solenne siamo partite per Morogoro. (viaggio in Tanzania)

 


 

"CASA della SPERANZA"

Giornata di ringraziamento per i dieci anni di lavoro

con  i Bambini della "Casa della Speranza a Dodoma"- 63° circolare

 

 

 

La casa l'abbiamo chiamata "Casa della Speranza", perché la speranza deve guidare gli altri sentimenti; la speranza cristiana, che sorretta dalla fede e dall'amore farà di questa casa un luogo sereno, nonostante tutto. E poi... A Dio niente è impossibile. Chissà che - con il suo aiuto - la scienza porterà qualche rimedio a questa malattia "moderna"? Volesse Dio che questi bambini potessero crescere come tanti altri e vivere nella gioia!

 sr. Rita,  21 circolare

  


  Mkiwa, 25.08.05

(63° circolare)

Carissimi Amici

Eccomi di nuovo a voi per farvi partecipi della giornata di ringraziamento per i dieci anni di lavoro con  i Bambini della "Casa della Speranza a Dodoma". Il 15 agosto - Festa dell'Assunzione al cielo di Maria, Madre della nostra speranza; a Dodoma  si sono raccolti vari amici per partecipare alla  concelebrazione della S.Messa di ringraziamento e anche per porre la prima pietra della nuova costruzione. Il Vescovo della Diocesi, Mons. Jude Thadeus Ruwa'ichi, cappuccino, ha presieduto la celebrazione nella preghiera fervorosa, festosa, con canti di un coro della città e con il suono di accompagnamento della banda, suonata dai nostri bambini (una banda fatta con i fusti della benzina tagliati e adattati secondo la grandezza, per dare i toni richiesti dalla musica), una delle invenzioni della gente di questo Paese che sa come arrangiarsi per ottenere ciò, che occorre e che industriandosi come può, riesce a fare a volte l'impossibile. Dopo la S.Messa, il Vescovo ha posto la prima pietra della nuova costruzione. Una seconda casa perché i Bambini sono in aumento ogni anno di più. Prima accoglievamo solo Bambini dai tre anni fino all'età scolare. Abbiamo visto, che bastava lasciarli un mese a casa loro per vederli ritornare smagriti e pieni di piaghe. Ora  vanno a casa - per non perdere i contatti con i parenti rimasti - una o due settimane e le altre due settimane vengono a Mkiwa, per le loro vacanze. Frequentano la scuola elementare vicina e si fanno anche onore, perché s'impegnano molto. I bambini aumentano perché ce li portano anche i Parroci, che conoscono il nostro lavoro. Ma, come dire a un Sacerdote che  ha raccolto una  bimba in lacrime in una capanna

(conntinua...)


agli inizi...

 

 Avevamo pensato di iniziare l'attività con i bambini a marzo di quest'anno, ma il ritardo di circa sei mesi della costruzione e le esigenze a livello educativo-sanitario, proposte dal "Centro per la tutela dei bambini in difficoltà" della nostra Provincia, non ci hanno consentito di accogliere subito come desideravamo i bambini. Quando tutto sarà pronto vi faremo conoscere la data dell'apertura dell'attività.19 circolare

 

vedi:

 

dalla CRONACA della MISSIONE

 

circolare 34 b, del 22 ottobre 1998


dalla 49 circolare, Mkiwa   1.01.2003:

 

A Dodoma circa 10 bambini frequentano la scuola elementare e mentre prima, all’età scolare li rimandavamo a casa loro, avendo visto la non positività del nostro programma , abbiamo deciso di mandarli a scuola non lontano da noi. Il numero dei bambini che ospitiamo nella casa nostra  sono molto aumentati  e ce ne sono di molto piccoli.


dal: Bollettino-notiziario della Congregazione, nr 5 (43) del 5 dicembre 2002

Nel viaggio da Dar es-Salaam a Mkiwa la Madre ha fatto la visita a Dodoma. La casa è piena: 21 bambini, prevalentemente malati. Tutti orfani dei genitori morti di AIDS. Il giorno dopo la Madre ha visitato Sukamahela, dove le suore sono già entrate molto bene nella vita del paese. Una di loro fa insegnante, una maestra d’asilo e una catechista.


pag.iniziale

 

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