TANZANIA

 

LETTERE CIRCOLARI

 


Mkiwa, 12.11.1995

                                       (21 circolare)

Carissimi

 

            Sono passati già due mesi dal mio rientro in Tanzania e sento il desiderio di salutare tutti. E, come vorrei parlare e sentire ciascuno! Non nascondo di sentire un poco di nostalgia di voi: amici, suore, familiari... pensando anche che il Natale è ormai alle porte.

Sono rientrata a Mkiwa e in tutte le varie attività che occupano le nostre giornate.

E' venuta con me dall'Italia una delle mie sorelle: Edda, la quale è la terza volta che viene a Mkiwa. E' impegnata nella cucine e ogni giorno cerca di inventare qualcosa di modificato da cucinare, perché in verità sono sempre le stesse cose e perciò non è sempre facile. Vedo però che anche in cucina bisogna avere senso dell'arte per cercare di far piacere. C'è Dino Toma, il quale è venuto ad aiutarci e, anche lui è la seconda volta che viene. Due anni fa ha aiutato a costruire il Noviziato e questo anno lavora a Issuna per la scuola.

Dino ha cominciato a tracciare le fondamenta e intanto si cerca di raccogliere il materiale necessario. Abbiamo voluto approfittare della sua presenza, anche se non era in programma di cominciare a costruire.

            Il 21 ottobre abbiamo avuto la prima pioggia, poi più nulla fino ad oggi. Verrà! Noi l'aspettiamo fiduciosi, tutti: piccoli e grandi poiché senza la pioggia sono guai e grandi!

            L'epidemia di tifo è quasi passata del tutto e le giovani cominciano a stare bene.

A Dodoma sono stata sabato e domenica scorsa. Ad aspettarci vicino la porta c'erano tutti i bambini (mancano ancora qualcuno) in pigiama e camicine da notte. Ciascuno voleva a modo suo farsi notare. Sono bambini intelligenti, allegri, con tanta voglia di giocare, di ridere, di vivere, invece... si sa che nel loro corpo - non ancora cresciuto - portano la morte. Gioia di vederli lì e tristezza di saperli malati, mi hanno fatto portare di ritorno a Mkiwa, una sensazione di profonda malinconia.

La casa l'abbiamo chiamata "casa della speranza", perché la speranza deve guidare gli altri sentimenti; la speranza cristiana, che sorretta dalla fede e dall'amore farà di questa casa un luogo sereno, nonostante tutto. E poi... A Dio niente è impossibile. Chissà che - con il suo aiuto - la scienza porterà qualche rimedio a questa malattia "moderna"? Volesse Dio che questi bambini potessero crescere come tanti altri e vivere nella gioia!

Una proposta inviamo a tutte quelle persone, famiglie e bambini delle varie scuole, che hanno adottato un nostro piccolo ospite: "Unitevi a noi nella preghiera - ogni primo venerdì del mese - nell'ora più opportuna per ciascuno e insieme preghiamo per questi bambini e tutti gli altri piccoli e grandi che soffrono e sperano segnati da questa malattia.

Un suggerimento per questa preghiera è la seguente: "O Gesù raccomando al tuo Sacratissimo Cuore i bambini della nostra casa di Dodoma e tutti coloro che soffrono di questa malattia. Guarda, fa ciò che Ti suggerisce il tuo Cuore, lascia che il tuo Cuore agisca. O Gesù, mi abbandono a Te, mi affido a Te, mi dono tutto/a te, confido in Te.

O Cuore pieno di amore, ripongo in Te tutta la mia fiducia, poiché da solo/a sono capace di ogni male, ma spero tutto dalla tua bontà.  Amen

Che Dio conceda loro il conforto e la speranza cristiana.

Ringraziamo voi, bambini di Follonica e di Roma che ci avete chiesto di adottare uno dei nostri bimbi malati, offrendo i vostri risparmi. Grazie anche da parte dei nostri bambini che anche con il vostro aiuto possono vivere sereni in un ambiente dove sono nutriti, assistiti con tutte le cure necessarie.

Grazie a tutte le persone e famiglie che si sono prenotate per l'adozione a distanza. Appena la casa sarà in piena attività, faremo le foto ai bambini e le invieremo con una breve storia.

E voi ringraziate Dio che vi ha fatto il dono di un cuore generoso. Contemplando il Bambino Gesù nel presepe, povero, umile, indifeso, ringraziateLo e diteGli che avete adottato un bambino in Africa; malato, che ora non più solo, né tanto povero. E questo è un vostro modo di accogliere Lui, rispondendo così - almeno un poco - al Suo grande amore e a tutti i doni che Egli vi ha fatto e continuamente vi fa.

 

Aspetto dalle suore di Roma l'elenco con gli indirizzi delle persone che hanno aderito all'invito "Adozione a distanza".

            Buon Natale a tutti nella speranza e nella gioia della fede.

                                           suor Rita e Comunità

 

 


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