La Congregazione delle Suore Orsoline del S. Cuore di Gesù Agonizzante |
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Incontri formativi / spirituali delle Maestre, con don Rino AS 2019/2020
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2° incontro, 22 febbraio 2020
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Il Monsignore Don Rosario Matera apre la riunione, dicendo che la famiglia deve ruotare, deve gravitare intorno alla persona che ha il disagio, senza deroghe agli animali.
Ci sono due tipi di antropologia:
o l’antropologia di Gesù, che sale alla gloria attraverso le mortificazioni;
o l’antropologia di Lucifero, lo schifo che affascina.
Aggiunge che un bambino non cresce solo culturalmente, ma deve anche sviluppare l’intelligenza critica. Ognuno di noi reagisce al mondo delle sollecitazioni in maniera diversa, per cui i bambini costruiscono con difficoltà le proprie idee, stimolate da tante impulsi, non avendo nemmeno il tempo di elaborarle; per ciò, con molte difficoltà, danno forma al proprio passato e si relazionano agli altri. Piano, piano il bambino si rende conto dell’importanza della sua presenza. Il contesto dello sviluppo fisico e interiore di un essere umano, si relaziona in un contesto sociale.
Il sacerdote spiega che la sessualità è un modo di essere, di socializzare il più ampio possibile.
Il religioso ribadisce, ancora una volta, che tutti gli esseri umani ricominciano, forti dell’esperienza subita. Trasgredire vuol dire andare oltre, non significa “andare fuori strada”; la trasgressione è un propulsore interno per la ricerca.
L’alto prelato ripete che l’inizio della scuola elementare è fondamentale, perché sono richieste prestazioni, si è sottoposti a un giudizio, per cui i bambini devono essere accompagnati in tutte queste situazioni, da una conduzione agevole. È una fase in cui si verifica il passaggio dalla sfera affettiva, manuale, alla sfera intellettuale. La scuola concorre alla definizione del progetto bambino. Noi dobbiamo essere, vivere e lavorare in funzione dei bambini e non il contrario. Il bambino è il principio intorno a cui deve gravitare la macchina farraginosa della vita di adesso: famiglia, educatori, nonni, genitori, le sollecitazioni del mondo esterno. Gli adulti devono fornire gli strumenti per sviluppare, sollecitare, acquisire la capacità critica del bambino. Purtroppo, a volte, gli insegnanti si inseriscono in maniera drammatica nella vita dei propri alunni. Precisa che queste riunioni servono a riqualificare la routine quotidiana, non per colpire qualcuno in particolare.
Don Rosario Matera, poi, sposta il discorso su San Zeno, patrono di Verona, la cui statua comunica una dolcezza che convince. Nel sorriso di una persona c’è una scelta di libertà che non ha niente a che fare con il sentimentalismo. La realtà non è perfetta, eppure si sorride. Il sorriso è la stabilità, la stima nei confronti dell’altro. Per educare, non occorre solo la parola, ma è tutto il corpo che comunica qualcosa. “È la carne che educa, per cui concentratevi sui propri corpi. Se il corpo non si comporta bene, il corpo non sarà credibile.” (Don Puglisi).
In relazione a quanto sopra, il Monsignore conclude ribadendo l’importanza dello sguardo profetico sull’alunno che sarà oggetto di possibilità; a cui l’insegnante dovrà dare l’opportunità di trovare il progetto della propria vita. Lo sguardo dell’insegnante deve essere creativo, stimolante, affinché i fanciulli possano riprendere sé stessi.
2 settembre 2019, lunedì - Eucaristia per l'inizio dell'AS 2019/2020 2° - sabato, 11 gennaio 2020 (revocata) 3° - sabato, 14 marzo 2020
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sant'Orsola, Educatrice ed Insegnante Nell’opera educativa abbiamo un duplice compito:
il primo - educare i bambini per Dio, per la patria celeste, il secondo – è l’educazione dei bambini per la società, per la patria terrena.
Il Sistema Educativo di Madre Orsola Ledochowska, di Katarzyna Olbrycht
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