1° incontro, 9 novembre 2019

...alcuni pensieri:

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La misura del lavoro dell’insegnante è data dalla piccolezza degli allievi; solo tenendo a mente queste concetto, i piccoli alunni cresceranno e porteranno tutto ciò che hanno sperimentato e vissuto a scuola, dentro la loro mente, per tutta la vita. 

Dobbiamo ricordare sempre che lo scoraggiamento, la stanchezza, la delusione sono i compagni di viaggio di tutti noi.

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I genitori sono i titolari affettivi e bisogna aiutarli nel processo educativo di continuità del bambino. Il passo con il docente accompagna l’aspetto fisico, religioso, psicologico del fanciullo. L’insegnante deve sempre tener presente la sensibilità singolare e di genere, per cui deve saper porgere la didattica, perché c’è il modo che agevola e il modo che inficia il contenuto.

Nella vita quotidiana, il bambino assomiglia alla qualità del rapporto fra marito e moglie.

A scuola, invece, l’infante assomiglia alla qualità del rapporto fra docenti, a cui raccomanda di veicolare lo studio attraverso il gioco, che è il modo di comunicare tipico della fanciullezza.  Il bimbo sperimenta dal falso sé al vero sé. È questo il passaggio più importante.

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NB: Lavoreremo un base al racconto: "Pinocchio".