La Congregazione delle Suore Orsoline del S. Cuore di Gesù Agonizzante |
Sant' Orsola - aspetto ecclesiale
“sentire e vivere” con la Chiesa
Nel Concilio Ecumenico Vaticano II una preoccupazione emerge da tutte le discussioni, sia teologiche che pastorali: non estraniarsi dalla vita e dalle necessità dell’uomo del nostro tempo. Questo problema che continuamente risuona sotto la cupola di San Pietro, nell’Aula Conciliare, e ci assorbe tanto, deve per forza penetrare ogni anima innamorata di Dio, come – ormai da molto tempo – penetrò il cuore della Vostra Fondatrice Madre ORSOLA LEDÓCHOWSKA, permettendo a Voi, Carissime Suore ‘grigie’ che servite gli uomini, di risolverlo nel mondo di oggi (12 maggio 1965, Primate della Polonia, cardinale Stefan Wyszyński).
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“Il profondo ‘senso ecclesiale’ di colei che si considerava un misero strumento nelle mani di Dio, le promise di trovarsi, circa quarant’anni or sono, sulla via che portava al Concilio…
… Oggi, mentre la Chiesa attende un’adesione totale allo spirito di rinnovamento del Concilio Ecumenico, la Madre Orsola dirà ancora una volta alle sue figlie spirituali, alle sue allieve (…), come “sentire e vivere” con la Chiesa (sr.Magdalena Kujawska, Sulla via del Concilio, nel centenario della nascita di Madre Orsola Ledochowska Fondatrice delle Orsoline del S.Cuore di Gesù Agonizzante, Roma 1965). Lo dirà attraverso i suoi scritti e gli episodi della sua vita, lei che all’invito del Sommo Pontefice Pio XI: “Abbiamo un gran lavoro per preservare la fede; abbiamo pensato a lei che ha l’esperienza, essendo stata in tanti paesi”, rispose: “Mi lascerò fare a pezzi per Vostra Santità… siamo pronte a tutto, felici di poter lavorare” (Cronaca della Congregazione delle Orsoline S.C.G.A., 6.02.1930). Molto prima ha scritto al suo fratello Vladimiro: “Credimi, ho fatto l’offerta con tutto il cuore: sono pronta a dare la mia vita e il mio sangue per il Santo Padre (lettera al Fratello, del 2.07.1920).
Alle sue consorelle sottolinea: “Come siamo felici, noi cattolici, di posare sulla roccia di Pietro, su questa roccia incrollabile che è la nostra santa Chiesa… (Meditazioni, 1931, VI, 3)
Madre Orsola voleva attirare tutti a Cristo e alla sua Chiesa. Per le ragazze della Scuola di Pniewy (in Polonia) ha scritto cosi: Care figlie mie, siate coraggiose nel difendere la santa fede!… Con la vita laboriosa, pura, piena di bontà e di sacrificio per il prossimo, con l’ubbidienza alla santa Chiesa Cattolica, annunziate dovunque che siete sue figlie pronte a vivere per essa e a lottare per essa fino all’ultimo momento della vostra vita!” (Campana di S. Olaf, 1934, VII).
"Se oggi Sant’Orsola diventa esempio di santità per tutti i credenti, è perché il suo carisma possa essere accolto da chi nel nome dell’amore di Cristo e della Chiesa voglia in modo efficace testimoniare il Vangelo nel mondo di oggi. Tutti possiamo imparare da lei come edificare con Cristo un mondo più umano - un mondo in cui verranno realizzati sempre più pienamente valori come la giustizia, la libertà, la solidarietà, la pace. Da lei possiamo imparare come mettere in pratica ogni giorno il comandamento "nuovo" dell’amore". (Omelia per la Canonizzazione- Roma, 18.05.2003)
“Qui c’è Pietro”. “Tranquilla per il futuro della Congregazione… all’ombra del Vaticano non perirà.” (M. Orsola, Lettera alle Suore; 20 XI 1927.) |
Madre Orsola e i Successori di San Pietro:
Benedetto XV
vedi anche: Madre Orsola - Pensieri, "la Chiesa"
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