La Congregazione delle Suore Orsoline del S. Cuore di Gesù Agonizzante

 

Scuola Primaria Paritaria  "S.Paolo"

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Libro delle FIABE AS 2010/2011

 

 

 

   
   
   
   
   

 


 

LA VOLPE E L'UVA

 

Una volpe affamata vagava per la campagna in cerca di cibo. Gira qua gira là, capitò in una vigna carica di grappoli maturi.

“Che uva splendida!”Esclamò. “Questa fa proprio per me. Ne mangerò a sazietà!”

I grappoli erano però abbastanza alti. La volpe cercò il più basso di tutti e fece un salto per afferrarlo. Hop! Ma ricadde giù senza avere nemmeno toccato un     acino del grappolo.

“E' più alto di quanto sembrava”,pensò.

“Ma io sono agile e riuscirò a prenderlo.” Raccolse tutte le sue forze e saltò più in alto che poté. Hop!...Hop!...Hop!

Ma sempre inutilmente. Per non dichiararsi vinta, la volpe guardò i grappoli con disprezzo e disse: “L'uva di questa vigna è troppo acerba. Preferisco lasciarla dov'è!”.

Morale

 

L' orgoglio non ti permette di ammettere i propri    errori. La volpe preferisce dire che l'uva è acerba    piuttosto che,  nonostante i salti, non era riuscita a prenderla.

 


L'asino selvatico e l'asino domestico.

 

C'era una volta un simpatico asinello selvatico che trascorreva le sue giornate in libertà, passeggiando per i campi e mangiando il cibo che trovava. Durante uno dei suoi giri quotidiani ebbe modo di vedere un suo simile,dall'aspetto sano e robusto, che brucava l'erba in un grande prato recintato da un'alta staccionata di legno. Esso, osservando l'animale domestico, pensò: “Che bella vita! Lui si che sta bene: è spensierato, senza problemi e con il cibo a volontà”. In effetti l'altro asino sembrava proprio fortunato: gli venivano serviti due pasti al giorno, riposava in una stalla bene attrezzata ed aveva un pascolo meraviglioso a sua disposizione.

L'asino selvatico, invece, doveva accontentarsi dei miseri sterpi che riusciva a trovare ai margini della strada, perché i prati ricoperti di erbetta fresca erano tutti privati. Ogni tanto, il povero asinello appoggiava il muso sulla cima della staccionata e, guardando l'altro, lo invidiava da morire.

 

Un giorno, però, il giovane asinello, girovagando tranquillo incontrò sulla via un animale talmente sovraccarico di legna, sacchi di grano ed altro da non essere in grado di capire di che bestia si trattasse. Quando questa, per reagire a una violenta frustata del suo padrone, tirò un calcio e alzò il muso, lo riconobbe: era l'asino domestico che fino a quel giorno aveva tanto invidiato! “Eh, caro mio,” gli gridò affiancandosi a lui “a questo prezzo non farei a cambio con te. Nessuno mi comanda, io sono libero e leggero come una libellula. Se poi non mangio bene come te, meglio, mi mantengo in linea. E per sopravvivere mi arrangio”.

Dopo quell'incontro l'asino selvatico non provò alcuna invidia per il suo simile.

 

Morale

 

E' meglio possedere poco vivendo felici piuttosto che avere la ricchezza a costo di tante sofferenze

   


La zanzara e il leone

 

C'era una piccola zanzara assai furba e spavalda. Stanca di giocare con le solide amiche, decise un giorno di lanciare una sfida al re della foresta. Si presentò così davanti al leone e lo salutò con un rispettoso inchino. Il grande re che schiacciava uno dei suoi pisolini più belli lungo la riva di un fiume, lanciò una distratta occhiata all'insetto. “Ah, buongiorno” rispose sua maestà spalancando la bocca in un possente sbadiglio.

La zanzara disse: “Sire, sono giunta davanti a voi per lanciarvi una sfida!”

Il leone, un po' interessato, si mise ad ascoltare.

L'insetto continuò: “Voi credete di essere il più forte degli animali e pure io dico che se facessimo un duello riuscirei a sconfiggervi”.

Il sovrano divertito disse: “E bene se sei tanto sicura, proviamo!”

In men che non si dica il piazzale si riempì di animali d'ogni genere desiderosi di assistere alla sfida. L'insetto andò immediatamente a posarsi sul largo naso dell'avversario cominciando a pungerlo a più non posso.

 

Il povero leone preso alla sprovvista tentò con le sue enormi zampe di scacciare la zanzara ma, invece di eliminarla, egli non fece altro che graffiarsi il naso con i suoi stessi artigli. Estenuato, il Re della foresta, si gettò a terra sconfitto. Così, la piccola zanzara fu acclamata da tutti i presenti. Levandosi in volo colma di gioia, la zanzara non si accorse però della tela di un ragno tessuta tra due rami e andò a sbattere proprio su quella ragnatela.

Intrappolata in quella ragnatela la zanzara scoppiò in lacrime, consapevole del pericolo che stava correndo. Fortunatamente il leone, che aveva assistito a quella scena, con una zampata distrusse la tela e liberò la piccolina dicendo: “Eccoti salvata mia cara amica. Ricordati che esiste qualcuno più forte di te! E questo me lo ha insegnato proprio tu!”

La zanzara, da quel giorno imparò a tenere a freno la propria spavalderia.

 

Morale

 

Le persone troppo sicure riescono, a volte ,a superare gli ostacoli più grossi ma inciampano spesso nelle difficoltà più piccole.

  


L'Agnello infurbito

 

 Un lupo che beveva in un ruscello,

dall'antra parte de la riva vidde

l'immancabile agnello

“Perchè nun venghi qui?” je chiese er Lupo.

“L'acqua in quer punto, è torbida e cattiva e un porco ce fa spesso er semicupo

Da me, che nun ce bazzica er bestiame,

er ruscello è limpido e pulito>>

L'agnello disse: “Accetterò l'invito quanno avrò sete e tu non avrai fame”.

Trilussa

 


La volpe e la cicogna

 

Una volpe invitò a cena una cicogna e le offrì un cibo liquido contenuto in un piatto. La cicogna, sebbene avesse molto appetito, non poté gustare nulla.

Avendo essa invitato a sua volta la volpe preparò un vaso dal collo lungo pieno di cibo triturato.

Introducendo il becco, essa si saziava, ma la povera volpe, sebbene affamata, non poté toccare il cibo.

E poiché la volpe continuava inutilmente a leccare il collo del vaso, la cicogna le disse: “Ognuno deve sopportare con rassegnazione ciò di cui ha dato l'esempio”.

L'insegnamento è molto chiaro: se uno fa del male c'è pericolo che lo subisca in egual misura.

 


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