La Congregazione delle Suore Orsoline del S. Cuore di Gesù Agonizzante |
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COLLABORAZIONE e ALLEANZA
Scuola / Famiglia
Collaborazione Scuola-Famiglia: "alleanza educativa" o rischio di ingerenze?
Nell’incontro tra i due sistemi educativi, proposti al bambino, rispettivamente
rappresentati dalla scuola e dalla famiglia, diventa possibile delineare le
reciproche aspettative.
L’ insegnante può conoscere meglio gli alunni soprattutto se ha la possibilità
di confrontarsi con i loro genitori. Gli alunni non possono essere educati a
settori ma in modo globale, così da poter crescere come persone capaci di
compiere delle scelte in un mondo che si apre ai loro occhi con una vastissima
gamma di proposte e di possibilità.
Quindi tra insegnanti e genitori deve potersi sviluppare un vero patto che
consenta ad entrambi di conoscere i percorsi a scuola e a casa dei ragazzi,
tanto da poter costruire insieme il loro futuro.
In tal senso dovrebbe avvenire un’integrazione tra i due sistemi in questione.
Al momento dell’instaurarsi del rapporto tra i genitori degli alunni e i loro
insegnanti si iniziano a delineare delle aspettative reciproche.
Il genitore che iscrive il figlio a scuola compie intanto un gesto di grande
valore simbolico, quello di affidare, consegnare ad altri, il proprio figlio per
la prima volta.
Questa consegna ad altri avviene cominciando dall’iscrizione del proprio figlio
alla Scuola dell’infanzia. Mentre negli anni ’50 e ’60 l’affidamento alle
strutture scolastiche era legato ad un “bisogno” della famiglia(soprattutto nel
caso dei bambini di tre anni e nelle strutture comunali) e l’asilo era appunto
un rifugio, il posto della cura,ecc.., la cultura diffusa sul ruolo della scuola
si è poi andata trasformando già negli anni ’70 con una scuola d’infanzia,
soprattutto nell’ultimo anno, alla quale veniva affidato il compito di favorire
la socializzazione del bambino e la sua preparazione alla scuola elementare.
Cosa si aspetta il genitore dalla scuola? Lo percepisce come un luogo altro da
sé in cui il figlio può avviarsi ad una crescita legata alla socializzazione?
Si suppone che il genitore sia implicitamente consapevole del fatto che suo
figlio, nell’ambito scolastico riceverà varie influenze che gli saranno
indispensabili per crescere, si arricchirà nel confronto con gli altri, adulti e
pari.
Insomma, si suppone che il genitore riconosca suo figlio non come clone di sé
stesso ma come altro da sé. Attualmente, le famiglie attribuiscono alla scuola
un mandato più complesso della semplice richiesta di una istruzione adeguata e
di preparazione al mondo del lavoro per i propri figli. Un’attesa di questo tipo
rischia di andare delusa perché la scuola non è sempre in grado di corrispondere
positivamente ad essa.
Succede allora che la comunicazione scuola-famiglia risulti spesso bloccata e
sulla difensiva reciproca.
Accade invece che i genitori esprimano soddisfazione nei rapporti con la scuola
quando hanno la percezione di compiere insieme agli operatori scolastici un
percorso il cui senso è condiviso, quando si riescono ad esplicitare le attese e
le paure reciproche, quando si riesce a collaborare, sfruttando le proprie
competenze, per arrivare ad un obiettivo comune.
Le attese
degli insegnanti verso la partecipazione dei genitori alla vita scolastica
possono essere varie. L’insegnante ha intanto l’aspettativa di essere accettato,
soprattutto per i suoi metodi di insegnamento.
Si attende di poter essere, un punto di riferimento costante per le famiglie e
di poter gestire i rapporti con queste in modo sereno e con un buon livello di
definizione e accettazione degli obiettivi comuni che portano entrambi ad
orientare il percorso educativo dello studente.
Quando i
due sistemi non riescono a collaborare subentrano dei problemi che portano ad
alcune forme di stress il personale docente.
Come si sa, in tutti gli ambiti lavorativi ci possono essere situazioni
stressanti, di burn out. Anche la categoria degli insegnanti può essere soggetta
a situazioni di stress che rendono pesante e difficile la continuazione serena
dell’esperienza lavorativa, in quei contesti dove sono difficili i rapporti con
l’utenza.
Nei contesti in cui, per qualche motivo viene a mancare la collaborazione dei
genitori, gli insegnanti trovano maggiore difficoltà a superare i possibili
disagi (gestione della classe, difficoltà di apprendimento,ecc..).
Nel mondo
della scuola esistono numerose fonti di stress, difficili da gestire. Alunni,
genitori, programmi,ecc.. esercitano tutti una propria pressione
sull’insegnante, che la fronteggerà secondo il proprio stile e le proprie
risorse personali.
Il lavoro dell’insegnante, viene spesso sottovalutato da chi non lavora nella
scuola. Può essere invece molto stressante, per le competenze professionali,
psicologiche e organizzative che implica.
Il fenomeno del disagio degli insegnanti ha assunto una massa critica tale da
avere il diritto di ricevere una nuova adeguata attenzione.
I cambiamenti che in questi ultimi anni hanno caratterizzato l’organizzazione
scolastica nel nostro Paese hanno reso l’insegnante più vulnerabile.
Questa categoria, può aver bisogno di un momento di riflessione e di un percorso
di crescita che le consenta di acquisire strategie d prevenzione e di gestione
attiva dello stress. A riguardo stanno fiorendo vari corsi per sviluppare
nell’insegnante un percorso di autoconsapevolezza e di autocontrollo che può
permettere al singolo docente di apprendere a gestire in modo efficace le
situazioni più difficili nell’ambito della propria attività professionale.
In questi corsi, il primo momento è di autovalutazione, al quale segue, in
sintesi, l’apprendimento di specifiche procedure per il superamento di emozioni
negative, il miglioramento dell’autostima, la conduzione efficace della classe,
il miglioramento del proprio stile di comunicazione.
riferimento bibliografico per citare questa fonte:
Scorpiniti, M. (2006)
Collaborazione scuola-famiglia:
"alleanza educativa" o rischio di ingerenza?
Aspettative reciproche e difficoltà.
SRM Psicologia Rivista (www.psyreview.org).
Roma, 19 gennaio 2007.
PROGETTO
"Genitori e Scuola"
"Sempre più sentita è l'esigenza di una
partnership educativa tra scuola e famiglia, fondata sulla condivisione dei
valori e su una fattiva collaborazione delle parti nel reciproco rispetto delle
competenze.
Essa è riconosciuta come un punto di forza necessario per dare ai ragazzi la più
alta opportunità di sviluppo armonico e sereno ed è parte del concetto, sempre
più diffuso, che l'educazione e l'istruzione sono anzitutto un servizio alle
famiglie che non può prescindere da rapporti di fiducia e continuità che vanno
costruiti, riconosciuti e sostenuti.
La crescente sensibilità verso il ruolo dei genitori all'interno della scuola,
avvalorata dai documenti europei che pure fanno appello a questa esigenza, ha
avuto in questi ultimi anni un riconoscimento giuridico e sociale. Ci troviamo
di fronte ad una nuova stagione di interrelazione e di dialogo con la
famiglia."
riferimento:
DIPARTIMENTO PER LO SVILUPPO NEL TERRITORIO
DIREZIONE GENERALE PER LO STATUS DELLO STUDENTE,
LE POLITICHE GIOVANILI E LE ATTIVITA' MOTORIE
Patto educativo di corresponsabilità
Il Patto
educativo di corresponsabilità è il documento – firmato da genitori e
studenti – che enuclea i principi e i comportamenti che scuola, famiglia
e alunni condividono e si impegnano a rispettare.
È, in sintesi, un impegno formale e sostanziale tra genitori, studenti e
scuola con la finalità di rendere esplicite e condivise, per l’intero
percorso di istruzione, aspettative e visione d’insieme del percorso
formativo degli studenti.
Coinvolgendo tutte le componenti, tale documento si presenta dunque come
strumento base dell’interazione scuola-famiglia.
I singoli regolamenti di istituto disciplinano le procedure di
sottoscrizione nonché di elaborazione e revisione condivisa, del patto.
Nell’ambito delle prime due settimane di inizio delle attività
didattiche, ciascuna istituzione scolastica pone in essere le iniziative
più idonee per le opportune attività di accoglienza dei nuovi studenti,
per la presentazione e la condivisione dello statuto delle studentesse e
degli studenti, del piano dell’offerta formativa, dei regolamenti di
istituto e del patto educativo di corresponsabilità.
Riferimento normativo: Decreto del Presidente della Repubblica 21 novembre 2007, n. 235
l'educazione Madre Orsola Ledochowska - pensieri |