La storia è stata inventata dai bambini di classe IV nell'anno scolastico 2009/2010, guidati dall'insegnante di classe Emanuela Onori e dall'insegnante di musica Raffaella Leo ed è diventata lo “sfondo” di un progetto portato avanti durante tutto l'anno scolastico ispirato alla cultura africana. 

Alla scoperta dell‟Africa - Il controllo del lago Vittoria

In questo elaborato è stato illustrato il lavoro svolto con una classe IV in una scuola primaria, realizzato con una particolare attenzione all‟aspetto vocale. L‟obiettivo era quello di aiutare i bambini a riconoscere e sviluppare le capacità vocali attraverso l‟apprendimento di canti semplici accompagnati da strumenti ritmici e piccole coreografie. I ritmi e i suoni dell‟Africa hanno fatto da filo conduttore nel percorso affrontato con i bambini e alla fine sono stati scenario di una performance intitolata “Il controllo del Lago Vittoria”. La prima fase del lavoro è stata dedicata alla conoscenza della cultura africana e ciò è stato motivo di riflessione sui temi della diversità, della solidarietà, dell‟accoglienza e dell‟integrazione di chi arriva da paesi stranieri. L‟idea di partenza del progetto era quella di scegliere una favola proveniente dalla cultura africana e utilizzarla come background sul quale imbastire alcune melodie accompagnate da strumentario ritmico e qualche piccola danza. Dopo aver ascoltato racconti di “vita vera”, però, i bambini si sono molto interessati al tema e hanno suggerito l‟idea di inventare una loro storia ambientata nel cuore dell‟Africa, alle falde del Kilimangiaro. Dopo questa prima fase, siamo passati alla conoscenza dei brani proposti: Dumma eh, Sisi Vijana, Simama Kaa, Senjua, Dubia, Watu‟o. Il primo passo da affrontare è stata la presentazione di ogni singolo canto, dapprima facendolo ascoltare per intero poi procedendo con la spiegazione del significato e la contestualizzazione. Infine si è giunti alla parte forse più delicata: l‟apprendimento dei brani diviso in brevi pattern melodici e ritmici. Durante questa fase si è rivelato di primaria importanza insegnare ai bambini alcune “regole” per un corretto utilizzo della voce che canta. Prima di tutto la necessità di un ascolto attivo, poi cura della voce affinché i bambini possano cantare con una giusta intonazione (giocando con semplici esercizi per intonare piccoli intervalli melodici) e infine attenzione ad una corretta postura e alla respirazione. I canti sono stati in seguito accompagnati da semplici movimenti e piccole coreografie. Parallelamente alla conoscenza dei canti andavano avanti anche la scoperta degli strumenti e i giochi sul ritmo. Il primo contatto con gli strumenti etnici è stato di tipo conoscitivo ed alcuni incontri sono stati dedicati alla „scoperta‟ del suono di djembè, cembali e maraças. Si è rivelato poi molto utile l‟uso delle filastrocche popolari per chiarire il concetto di ritmo. Dopo aver sperimentato il ritmo con la voce e con gli strumenti a percussione abbiamo brevemente introdotto la body percussion per arrivare poi ad inserire nel progetto la “battaglia dei ritmi” eseguito con battito di mani e piedi. Dalla collaborazione con l‟insegnante della classe è nata inoltre la possibilità di fare un collegamento tra il progetto sull‟Africa e il programma scolastico inserendo il flauto per accompagnare alcuni canti. Infine, la performance di fine anno ha visto l‟unione di tutti questi aspetti (canto, accompagnamento strumentale e piccole coreografie) inseriti in modo da collegare tra loro le varie parti della storia ed ha segnato la conclusione di un progetto vissuto da tutti come momento di crescita e piacevole condivisione.

lavoriamo molto

ed ecco il risultato: