La Congregazione delle Suore Orsoline del S. Cuore di Gesù Agonizzante

 

Scuola dell'Infanzia  "Maria SS.Assunta" 

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Scuola Primaria Paritaria  "S.Paolo"

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Incontro della Comunità Educante - AS 2019/2020, 15 giugno 2020 ore 9.00 - 12.00

Incontro di riflessione, di condivisione e di augurio...

 

 

 

LA RIUNIONE CONCLUSIVA dell’anno scolastico 2019/2020

 

 

 


 

Riflessione proposta da Superiora del Centro Italiano, sr.Danuta Benisz:

 

 Il corpo docente della scuola primaria, il personale ausiliare e la rappresentanza della Congregazione si sono riuniti per dare formale conclusione ad un anno scolastico insolito e particolarmente difficile. Vogliamo in qualche modo esaminare ciò che abbiamo vissuto e disegnare qualche prospettiva per il futuro.

Iniziamo dalla realtà della nostra scuola. Sappiamo bene che la nostra è una scuola pubblica paritaria, che da invisibile per questo governo sembra finalmente iniziare ad apparire e ad esistere. Con gli interventi dell’USMI, del CISM e di altre Associazioni in favore della scuola paritaria, qualcosa si sta muovendo.

Sono state mosse le coscienze della gente. I politici della gran parte dei diversi schieramenti sembra abbiano aperto gli occhi verso una realtà che finora avevano inteso in modo del tutto inadeguato: non siamo le scuole dei ricchi, dei privilegiati; spesso, ed è questo il nostro caso, operiamo per dare un servizio alle famiglie meno abbienti o, addirittura, per quelle che vivono in evidenti condizioni di disagio.

È iniziato un dialogo costruttivo con il governo e con le forze politiche, dopo il “chiasso” delle due giornate di “sciopero” cui abbiamo aderito anche noi. La richiesta di aiuto è giunta prima di tutto dal Sud Italia, e ciò costituisce un dato significativo: le scuole paritarie del meridione stanno vivendo uno stato di tangibile “sofferenza”, cui si associa il rischio di probabili chiusure.

Sr Anna Monia, grande e pacifica sostenitrice delle scuole paritarie, sottolinea che abbiamo fatto breccia, che non bisogna indietreggiare, che il tempo del silenzio è finito. P. Luigi Gaetani, presidente della CISM, ha detto: “la scuola è la prima azienda dello Stato e di un paese civile; è il luogo dove si costruisce il futuro, dove si costruisce l’umano.”

 

La nostra scuola e il nostro agire educativo si inseriscono in questo scenario. Abbiamo capito ormai che la scuola non la si può fare da soli bensì in rete, in collaborazione. Penso che tutto quanto è successo attorno al problema delle scuole partitarie ci abbia molto coinvolto, facendoci sentire parte di una grande rete di scuole cattoliche che finalmente sono uscite dall’anonimato e dall’isolamento segnalando unitariamente la loro presenza e ragion d’essere in nome di quel grande valore che è la libertà delle scelte educative.

 

Ogni scuola cattolica gestita da un istituto religioso ha la sua specifica missione secondo il proprio carisma. Questo vale anche per noi. Ma da anni non siamo più in grado di gestire la scuola da sole, noi suore, e ci siete voi, che ci affiancate, accogliendo il sistema educativo che proponiamo secondo il carisma di Sant’Orsola.

Vorrei richiamare alcuni principi del sistema educativo di Madre Orsola. Sono conosciuti, ma vale la pena ricordarli e applicarli nel nostro operare. Al centro del nostro “intervento educativo” c’è il bambino, il ragazzo. Tutto quello che facciamo, tutti gli sforzi che intraprendiamo servono allo sviluppo dei ragazzi e dei bambini. Siamo qui tutte per uno scopo comune: accompagnare bambini e ragazzi nel loro sviluppo secondo il pensiero di Sant’Orsola.

 

Durante uno dei nostri primi incontri abbiamo parlato della gerarchia dei valori condivisi. Abbiamo detto che “Tutte insieme formiamo una comunità educativa. E così ci dobbiamo sentire. Dobbiamo avere consapevolezza di questo, perché nell’odierna nostra società, la dimensione comunitaria è in crisi. La nostra cultura è segnata da un forte individualismo”.

Vorrei sottolineare l’importanza dell’ambiente educativo che siamo chiamate a formare. Madre Orsola ci teneva tanto a costruire in modo consapevole l’ambiente educativo in cui bambini e ragazzi potessero crescere e fiorire nella loro integralità. Vedeva l’educazione come una forma di servizio.

Per costruire l’ambiente educativo ci ha proposto un insieme di valori fondativi che possiamo qui sinteticamente elencare: Amore, Fede, Verità, Libertà, Bontà, Pazienza, Fiducia, Serenità d’animo, Gioia, Sorriso, Dominio di sé; Sacrificio.

 

Abbiamo detto che al centro del nostro interesse ci sono i bambini e i ragazzi, che nella scuola sviluppano non solo le loro capacità cognitive e intellettive, ma anche quelle di osservazione e imitazione dei comportamenti che ricadono sotto la loro attenzione. Madre Orsola parla spesso del metodo dell’esempio, sottolineando i meccanismi di imitazione e di identificazione.

Se noi vogliamo trasmettere i valori a cui crediamo, è importante che siamo noi stesse a viverli per prime: se parliamo della giustizia, dobbiamo essere giuste nei confronti dei bambini, dei ragazzi, delle colleghe, e attente a come ci esprimiamo sulle altre persone, sui giudizi che diamo…

Se parliamo ai bambini e ragazzi della bontà, chiediamoci se siamo buone in ogni situazione... Se parliamo dell’importanza di coltivare lo spirito di gioia, il sorriso, la serenità (per Madre Orsola elementi essenziali dell’influenza educativa nel metodo dell’esempio) chiediamoci prima se abbiamo provveduto ad avere atteggiamenti aperti e solidali dell’una verso l’altra…

 

Possiamo trasmettere valori ed educare solo a condizione di creare un ambiente di serenità non solo con bambini e ragazzi, ma anche tra di noi: suore e insegnati.

Non ci dobbiamo scordare della grande influenza esercitata sull’ambiente in cui agiamo dalla comunicazione non verbale, attraverso la quale trasmettiamo messaggi, emaniamo energie positive o negative verso le persone con cui entriamo  in contatto.

Da qui scaturisce la centralità della serenità d’animo che per M. Orsola era un elemento fondamentale del suo sistema educativo:

“Una persona raggiante è di per sé un apostolo, (…), perché dice agli uomini, senza parole ma con un sorriso luminoso, che servire Dio vuol dire trovare quella felicità e quella pace interiore che il mondo di per sé non può dare. Siate gioiose….luminose…. serene…..Dio ha vinto il mondo.  Raggianti di gioia, andiamo con fiducia verso Dio”.

Dobbiamo essere pronte ad emanare energie positive nonostante le mascherine che è necessario indossare; che coprono parte del viso ma che lasciano vedere i nostri occhi, da soli capaci di trasmettere gioia, fiducia, serenità. Ciò nonostante le distanze che dobbiamo osservare, distanze fisiche, per contrastare il virus dell’epidemia, non certo distanze interpersonali di carattere emotivo, spirituale, umanitario.

 

Un altro valore evidenziato da M. Orsola, che vorrei qui richiamare, è quello dell’unità, alla quale bisogna tendere e di cui la collaborazione è l’espressione più significativa.

Collaborazione, rispetto, rispetto dei ruoli.

 

Guardiamo a ciò che siamo riuscite a fare in questo difficile anno che stiamo concludendo, in un quadro di collaborazione:

 

1. Abbiamo dovuto porci la domanda riguardo al futuro della scuola. È stata una domanda molto difficile, come potete rendervi conto, di cui  è testimonianza una lettera rivolta a voi e ai genitori.

Abbiamo deciso di andare avanti, nonostante le difficoltà economiche. Vogliamo cercare di mantenere in vita la scuola, almeno per un atro anno. Inoltre, non abbiamo voluto fare ricorso per gli occupati alla cassa integrazione.

 

2. Ci siamo più volte incontrate e confrontate per riflettere insieme su come procedere, su come “fare scuola”, su come migliorare l’influenza e i risultati educativi sugli educandi. Dialogando tra di noi abbiamo potuto constatare la necessità di riorganizzare il nostro sistema di insegnamento.

Non si tratta di doverlo fare subito ma di porsi in nuova ottica operativa: non più un insegnamento prevalente (il solo fatto di evocarne il ruolo crea palesi difficoltà, perché nessun insegnamento deve prevalere pregiudizialmente sugli altri), bensì insegnamenti equipollenti da svolgere in diverse classi. È solo un orientamento per il futuro, ma da prendere in debita considerazione e da valutare attentamente.

Vorrei comunque sottolineare il motivo di tale indirizzo: vorremmo puntare sulla collaborazione, mettere le diverse materie sullo stesso piano, porre come obiettivi permanenti dell’attività della nostra scuola lo sviluppo integrale dei bambini e dei ragazzi che la frequentano, la progressiva fioritura delle loro personalità, la promozione incondizionata delle loro predisposizioni e capacità. Siamo pienamente consapevoli che ogni disciplina può contribuire in modo determinante alla crescita armonica e completa dei nostri allievi, fanciulli o adolescenti che essi siano.

In questo contesto, prendiamo in particolare considerazione la necessità di una maggiore collaborazione tra le maestre e di una più ampia elasticità nello svolgimento dei diversi compiti. In definitiva, più collaborazione, meno individualismo, più “multi-operatività”. Vorremmo fosse ancorata a questi punti fermi la direzione da intraprendere. È bello e opportuno mettere insieme i nostri doni e talenti per perseguire il bene comune.

 

3. La didattica a distanza ha certamente costituito una forte novità. Ha anche creato non pochi disagi e non piccole difficoltà, ma voi siete state brave e impegnate nel seguire bambini e ragazzi, in stretta collaborazione con i loro genitori. Un grande grazie per il lavoro educativo svolto nelle condizioni difficili che sappiamo.

Speriamo che da settembre tutti gli allievi possano tornare a scuola. Non sarà come sempre, poiché anche in tale evenienza ci sarebbero molti punti interrogativi, considerata la poca chiarezza offerta nel merito sia dal governo che dal ministero. Ma insieme ce la possiamo fare, come già è avvenuto nei mesi scorsi. Grazie anche alle mie consorelle per il lavoro svolto quotidianamente, con tanta dedizione e cura. Solo nell’unione c’è la forza.

 

4. Anche noi come scuola abbiamo cercato in diversi modi  di stare vicino alle famiglie, per non lasciarle sole e per cercare di capire le rispettive esigenze e difficoltà.

Nonostante l’insolita situazione, abbiamo concluso l’anno bene e penso che gli esiti della valutazione ne diano testimonianza.

 

5. Vorrei aggiungere un’altra piccola riflessione, pensando che possa servirci d’incoraggiamento e fiducia. 

I risultati del nostro agire educativo non sempre si manifestano subito: non parlo della trasmissione del sapere, bensì dell’educazione integrale della persona. L’importanza della nostra scuola, per la gente e per l’ambiente per cui opera, possiamo dedurla dalle tante testimonianze giunteci in occasione dello scorso sciopero denominato “noi siamo invisibili per questo governo”.

È importate sentire tale vicinanza e averne consapevolezza:  Il nostro impegno porterà frutti nel futuro. Ciò possiamo affermarlo sulla base degli attestati di stima che continuamente ci pervengono circa l’agire educativo di chi ci ha preceduto.

Vorrei citare qualcuna di queste testimonianze:

 ... “Ho compreso che la scuola è sì responsabilità, cultura, apprendimento, senso del dovere, ma è anche un luogo dove si collabora, dove nascono amicizie sincere, dove si aiuta chi è in difficoltà; un luogo di amore per se stessi e soprattutto per gli altri.

Questi valori hanno contribuito a formare la mia personalità, e di questo sono grata alle suore. Grazie per aver contribuito a farmi diventare la persona che sono oggi.”...

 

...“La scuola: un ambiente sereno e accogliente, dove far crescere armonicamente i propri figli, dove ogni bambino è considerato “UNICO” e accompagnato dalle docenti nel percorso di crescita, in base alle proprie risorse, con infinita dedizione. La nostra scuola è un‘oasi di pace in un territorio dove spesso ambienti sani e sereni sono difficili da trovare.”...

 

...“Ora di anni ne ho 48, di acqua ne è passata sotto i ponti. Ma sono felice che la mia vita sia cominciata in un'oasi di amore e semplicità che porto nel cuore e che tutt'ora ripensandola ad occhi chiusi, dà pace e gioia alla mia anima! Qualcosa è cambiato, certo. Ma l'essenza è rimasta e le cose importanti ci sono sempre. Tutte. Il quadro, la Madonnina, il gelso. Ma soprattutto i valori importanti della famiglia e della vita che tutte le Suore continuano a trasmettere e a tenere in vita con  generosità, impegno e calore umano, facendoti sentire sempre a casa tua.”...

 

...“Nel corso degli anni ho visto tanti genitori divenuti nonni e tanti bambini divenuti genitori; ora, a loro volta, portano da noi i loro bambini.

Questa meravigliosa continuità  di generazione in generazione ha un significato importantissimo: ci fa capire che la nostra Scuola è come una mamma, sempre pronta ad accogliere con amore tra le sue braccia i nostri bambini, i nostri ragazzi, i futuri cittadini, favorendo la formazione integrale dell’uomo in una prospettiva cristiana.”...

 

6. Come vedete …, noi seminiamo.... Qualche raccolto lo facciamo pure. Ma quello che è davvero importane è il bagaglio di conoscenze ed esperienze che i nostri allievi portano con sé nell’affrontare il viaggio della loro vita!

Sull’esempio di Madre Orsola, facendo riferimento ai tempi in cui ha vissuto simili difficoltà, dobbiamo cercare di vivere la quotidianità con fiducia e con abbandono in Dio. Siamo nelle sue mani. Sursum corda, diceva Sant’Orsola.

 

Vi auguro buone vacanze, riposatevi, perché ne avete bisogno e perché lo meritate.

  

         

 

 


 

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