URSULINE SISTERS  AHJ

 212 VER SUBDIVISION

Maitim 2nd East

4120 TAGAYTAY CITY

PHILIPPINES

FILIPPINE

Le Suore scrivono...

La relazione di sr.Margherita Tiburzi

scritta per il Messaggero Grigio


 

“C’è sempre una prima volta nella vita”!  si è soliti dire, ma quella di dover arrivare  una volta fin nelle Filippine non lo avrei mai pensato!  Le Filippine, lontane circa 15 ore di volo… (così  lungo è stato il viaggio da Roma a  Manila  il giorno 10 gennaio 2002). Assieme a  Sr. Giulia, che vi andava per la seconda volta, ho avuto l’occasione di mettere piede in quel continente   dalle suggestiva vegetazione tropicale e così  conoscere un popolo nuovo. Ciò ha offerto l’occasione  per   allargare sguardo e cuore infondendo  nell’animo un respiro di speranza. Perché la speranza? Perché  il viaggio era mirato a  vedere in concreto come  trovare lì  un posticino per noi  Orsoline,  secondo lo spirito  della nostra Fondatrice. Aprire così  una  comunità  di Orsoline.  Questa apertura  ha fatto circolare fra di noi in Italia, un’aria di rinnovata speranza.

            Aiutate dal Provinciale dei Padri Francescani Conventuali  (P. Michele) e dalle sue comunità che risiedono in Manila e Tagay Tay, abbiamo avuto modo di osservare, l’ambiente di  Manila e d’intorni, con le sue forti contraddizioni tra  l’eccessiva ricchezza e l’estrema povertà. Un mondo di contrasti, che ci lasciano interdette,   (noi  abituate ad altro…) ma osserviamo e incameriamo nella mente e nel cuore quanto vediamo e udiamo  cercando inutilmente  le risposte ai  tanti perché che spontaneamente affiorano nella nostra mente. I grandi grattacieli che si stagliano verso il cielo con superba presunzione della grandezza e potenza di chi può avere tutto, e  di  più… e lì ai loro piedi l’ammasso di baraccopoli, senza neanche il nome di “abitazione”, lamiere arrugginite, scoli fetidi di acqua fognaria, cenci, panni stesi, animali in un misto di colori e odori… e ti senti a disagio nello scorgere fra questi rifiuti il pullulare dei tanti volti umani: vecchi, bambini,  donne uomini.

Il clima  sempre caldo umido,  la circolazione stradale caotica, con  mezzi di trasporto locali così  caratteristici,   abituano ai ritmi di tempo lenti, si comprende che lì  bisogna “avere tempo” per vivere, per  viaggiare, per relazionarsi, non vi è altra via di uscita.

I padri ci fanno conoscere anche tanti altri istituti di  suore che si sono già inserite da anni a Manila e d’intorni, tutte cordiali e solidali nell’accoglierci benevolmente e a offrire il loro aiuto per le nostre eventuali necessità. Colpisce come si siano sviluppate dato il numero di vocazioni che hanno avuto in pochi anni di presenza. Questa segretamente gratifica il nostro cuore aprendoci alla speranza  per un futuro prossimo, anche per noi.

Girare fra la gente, fra i vari istituti, osservare sulle strade la realtà più cruda  della gente, fa nascere  la domanda cosa noi potremmo fare una volta che avremo trovato un posticino! Parlando con chi ha già avuto esperienza abbiamo potuto raccogliere le varie proposte. Le richieste pressante di  una presenza religiosa  ci viene fatta soprattutto dai posti più lontani da Manila, in modo particolare nelle  isole del sud, Samar. Mindanao, dove maggiore è il bisogno e meno religiose ci sono. Ma quale lavoro svolgere?  Per il momento ci limitiamo a guardare. Osserviamo le parrocchie strapiene di  bambini per la catechesi,  le scuole dove si devono fare tre turni a giorno per soddisfare le esigenze di così numerosa popolazione infantile; le richieste per accogliere i bambini abbandonati dai genitori;  le necessità di aprire “cliniche” (che nella nostra realtà occidentale potremo paragonare ad ambulatori). Quel che conta è cercare in primo luogo il loro bene, non il nostro sviluppo numerico. Ci poniamo le domande cosa per noi sarà possibile, da cosa cominciare…Il consiglio più saggio che ci viene dato e che accogliamo volentieri  è stato quello di incominciare ad andare lì, stare fra loro, imparare la lingua, osservare e poi decidere ciò che riteniamo opportuno intraprendere come lavoro.  Come prima cosa concreta abbiamo trovato una piccola casetta da prendere in affitto nella località di Tagaytay (60 Km. Da Manila), vicino alla comunità dei Padri Francescani Conventuali, i quali si sono resi disponibili per offrirci  l’ aiuto necessario e anche una loro casetta nel terreno circostante, ma  indipendente dal convento.  La nostra Fondatrice ci insegna il coraggio del rischio senza limiti né frontiere…e io aggiungo:  comprese le Filippine! 

Torniamo a Roma con la speranza nel cuore che le Filippine diventeranno una concreta realtà per la nostra Congregazione. Esse si presentano attualmente  come  una finestra aperta verso il futuro dalla quale si scorge una nuova primavera.

Sr. Margherita

Roma, gennaio  2002


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