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Natale con le famiglie dei bambini in adozione
Natale si avvicina, cosa ci proponiamo? Far vivere un Bel Natale ai bambini e alle loro famiglie, riscoprendone il valore religioso. Prepariamo un programma che coinvolga soprattutto le famiglie. Dovranno essere i genitori a parlare del Natale ai figli. Facciamo qualche incontro con loro per approfondirne il significato cristiano, poi lanciamo l’idea di realizzare un presepe in casa, lo visiteremo e il giorno del Christmas party lo mostreremo a tutti facendo una valutazione di quale secondo loro è il meglio riuscito. Vi è una gioiosa approvazione da parte delle mamme, le quali si mettono subito all’opera. Fare un presepe con cose di riciclaggio. Il primo presepe nella loro vita! Inoltre, si impegneranno a rappresentare il brano evangelico della natività il giorno della festa.
Eccole, ancora all’opera per organizzarsi, leggere il vangelo e cercare di tradurlo in immagini viventi. Poi arriva la settimana del resoconto: noi suore, ci muoviamo per andare, casa per casa, visitare la famiglia, fotografare il presepe, pregare e cantare insieme a loro, dare il dono natalizio. Ci occorrono quattro pomeriggi per raggiungerle tutte. Ma si va, anche se la pioggia rende molto difficile il passare fra i campi con tanto di fango e residui di animali al pascolo. Piedi sporchi, puzzolenti, gambe decorate dai fili d’erba bagnata e sporca, gimcane più o meno curiose e divertenti, per passare nelle stradine strette e fangose e sdrucciolevoli… attente per non scivolare completamente nel fango.
E poi, attenzione alle grandi “pizze” generosamente lasciate dalle mucche fra l’erba alta! Ma quanta gioia in ognuna di noi! In ogni casa l’accoglienza festosa e gioiosa dei bimbi e dei genitori (in generale solo la mamma), l’abbraccio sincero e le lacrime agli occhi; “Sono molto contenta Suora, Grazie”. La casa, se così la si può definire: quattro lamiere arrugginite e sconnesse, pareti di cartone, arredamento nullo, qualche tavola per letto e pochi stracci per coprirsi… La casa spazzata, ordinata come mai, per lo più vuota, squallida… I bambini col miglior vestito, l’unico per ogni occasione… Spazio pochissimo, eppure in bella vista, in ogni casa la maggior parte di esso è stato occupato dal Presepe. Foglie di cocco e bambù per tetto, erba per pareti, paglia per pavimento… e su questa le figure di Maria,Giuseppe e Gesù, realizzati con cose più svariate: calzini, rocchetti di filo, batterie consumate, ciuffi di erba, carta per vestiti, strofinacci ripiegati, scorze di cocco… e completati con aggiunta di quel che si ha in casa, giochi dei bambini: cavalli, cani, bamboline, corone del Rosario, cartoline con tutto ciò che ha un segno religioso, fiori di plastica e per i più fortunati, qualche lampadinetta da accendere con orgoglio e sorriso.
Davvero hanno adoperato il meglio di quel che avevano in casa. I bambini, guardando gli adulti fare questo presepe, chiedevano il perché i genitori (in genere solo la mamma ha dovuto dare le spiegazioni). La catechesi migliore per loro! Hanno preparato e recitato la preghiera per la famiglia. Insieme abbiamo cantato e gioito nel consegnare il pacco-dono, da parte, e a nome, degli sponsor. Per lo più cibo per tutta la famiglia. I bambini erano i primi a frugare nella cesta, controllare e gioire di tutto questo “ben di Dio”; secondo la nostra mentalità era normale che questo cibo servisse per il giorno di Natale! ma per loro Natale era arrivato quel giorno! Ed è quanto abbiamo vissuto fortemente anche noi: questo era Natale! E il dono più grande l’abbiamo ricevuto noi, andandoli a trovare e ritrovare in questa povertà, semplicità, gioia, il senso di un Gesu’ che sceglie una capanna-baracca per casa, la paglia per vestito, la mangiatoia per letto. E lì, dove la mamma abbracciava il figlio più piccolo, seduta accanto al presepe, come non vedere concretamente Maria col bimbo Gesù? Natale era già arrivato e ne sentivamo la grande forza. Un Natale lontano dai grandi negozi luminosi, chiassosi, pieni di ogni cianfrusaglia, dove parole e melodie natalizie, mascherando il senso vero del Natale, stordiscono e incitano solo a comperare… quel raggiungere baracche sperdute e solitarie, lontano dal chiasso della civiltà, fra la natura più selvaggia, tra fango, animali, era bello incontrare Gesu’!
Era lì, Natale era quello!
L’incontro con tutte le famiglie, per il Christmas Party, era la seconda parte del nostro programma. Anche in questa occasione le mamme sono state protagoniste della festa, rappresentando il brano evangelico ai loro figli. Non sono servite molte parole e neanche una preparazione da teatro. Un segno di vestito o cappello, faceva si che si riconoscesse il personaggio. Maria, con il suo piccolo bambino, Giuseppe, Magi, Angelo… Nella semplicità, serietà, compostezza e religiosità, il Vangelo vivente è stata la miglior predica per i loro figli. E per noi? Ancora una volta venivamo colpite da sensazioni di grande riconoscenza a Dio per quanto ci offriva di vivere con questa gente.
Quanto avrei voluto che ognuno di voi, Sponsor, fosse stato presente per provare la gioia di un Natale così, per riflettere e capire che questi poveri sanno insegnarci e darci tanto, altro che i nostri ‘soldi!’
Il “grazie” sincero delle famiglie dei bimbi che voi avete adottato è grande e a nome loro ancora una volta vi dico GRAZIE! perché condividendo con essi la vostra vita, si può far nascere in loro il desiderio di essere migliori.
Il babbo Natale, presente per la gioia dei bambini, questo anno ha regalato a tutti un grande orologio da appendere in casa e i giocattoli per grandi e piccini. Il pranzo abbondante lo scambio di altri piccoli doni hanno contribuito alla gioia di tutti. Il giardino sembrava un prato fiorito e, per l’occasione - tra giornate di pioggia e vento - il sole ha fatto la sua comparsa rendendo tutto più bello!
Un Natale così non lo cambierei per nessun altra cosa al mondo!
A tutti: Auguri perché anche il vostro Natale trovi un volto, nei fatti e nella gente che vi cammina accanto, riscoprendovi Gesu’.
Il giorno 24 dicembre andremo a ricevere ancora un altro bel dono: parteciperemo alla messa in due carceri: la mattina alle 4, a Trece Martires, la sera alle 5 a Imus. Un’altro bagno di sensazioni, in cui Cristo si fa sentire in tutta la sua Potenza nei poveri e rifiutati dalla società, dalla gente per bene, da coloro che Natale è solo mangiare, divertirsi e non sa più cosa fare per cercare quella felicità che in fondo in fondo va ricercata nella semplicità di vita e nel guardare negli occhi il fratello.
Ho inviato via e-mail gli auguri di Natale con l’immagine di quella mamma col bambino in braccio vicino al presepe, ma a quanto pare non e’ arrivata a tutti. E mi dispiace.
Permettetemi ancora una comunicazione: Con gioia e grande riconoscenza al Signore, alla mia Congregazione, nonché alle Consorelle e Amici incontrati nel corso della mia vita,
celebreremo i miei 50 anni di vita religiosa, il giorno 27 gennaio 2008.
Per questi 50 anni di vita religiosa rendo grazie a Dio, con una solenne Messa celebrata dal Vescovo e da molti sacerdoti, attorniata da centinaia e centinai di fratelli, sorelle, bambini, giovani, qui nelle Filippine! Ho camminato molti anni per le vie d’Italia, mi ritrovo a festeggiare a mille miglia lontano da essa, fra gente che solo da pochi anni cammina accanto a me, ma è bello scoprire, che un posto vale l’altro, quando il centro della vita è il Signore. E sono felice che sia così.
Per questa circostanza, voglio dire un grande grazie ad ognuno di voi singolarmente. E’ bello scoprire come ognuno sia dono per l’altro e voi lo siete stati per me. Grazie! Chiedo la vostra vicinanza con la preghiera.
A tutti ancora saluti e auguri
con affetto anche da parte di tutta la mia comunità filippina!
Sr. Margherita