La Congregazione delle Suore Orsoline del S. Cuore di Gesù Agonizzante |
|
Ricordo di SUOR M. VINCENZA |
Memoria di sr. Vincenza – Anna Fabianska
di Gesù, Prigioniero d’Amore
Cosa potremmo dire di una vita così lunga e spesa tutta per Gesù,
con gioia e tanta, tanta fede dimostrata a tutti coloro che avevano fortuna di incontrala e di vivere accanto a lei, suor Vincenza.
Ogni parola in merito rischia piuttosto di sminuirne il contenuto…
La nostra Carissima Suor Vincenza è andata alla casa del Padre la mattina presto alle ore 2.45 del giorno 7 maggio 2014.
Lei lo desiderava davvero questo passaggio e spesso ripeteva, che Gesù si era dimenticato di lei; così, malgrado la sua lunga vita il passaggio si allontanava sempre più. Finalmente un giorno viene a scoprire che il suo organismo è stato intaccato da una malattia che rapidamente le consumava le forze. L’ha appreso piuttosto con rammarico perché non si immaginava neanche che qualche male potrebbe nuocerle. Ma la malattia la consumava molto velocemente.
Sr.Vincenza non si arrendeva e continuava coraggiosamente a far fronte all’impossibilità delle sue forze – voleva essere presente nel refettorio e fino all’ultimo nella cappella. Purtroppo, gli ultimi giorni sono stati molto dolorosi, ma era sempre lucida e, pur impedita nei movimenti, segnava sempre la croce sulla fronte. Pregava continuamente…
Suor Vincenza è nata il 16 luglio 1911 a Wròblina (Polonia), la sua era una famiglia numerosa. Il padre Franciszek Fabianski, la madre Stanislawa e sette figli: due maschi (Jakub e Marceli) e cinque femmine (Zofia, Anna, Janka, Anielka e Natalia). Lei era la quarta figlia.
I genitori erano due persone meravigliose; buone e con una grande fede. Suor Vincenza ricordava spesso come la sua mamma aiutava molte persone del paese e il marito, che era contadino, l’aiutava e la sosteneva in quest’opera. I figli erano cresciuti in una atmosfera di amore, di rispetto per l’altro e di grandissima condivisione dei beni: tutto era in comune e nessuno teneva per sé nulla… e questo le è rimasto per tutta la vita, tant’è che non aveva nulla all’infuori del libro delle preghiere, della bibbia e del piccolo libretto di “Imitazione di Cristo” che ogni giorno apriva e ne leggeva un passo, meditando a lungo in cappella.
Purtroppo, i bambini hanno perso in tenera età la loro madre (aveva 47 anni) per causa di una polmonite fulminante e così dovevano cavarsela da soli col papà il quale anche lui non ha vissuto a lungo (è morto a soli 58 anni). Il ricordo che sr.Vincenza aveva dei genitori era quello che sua madre parlava con i santi sul letto della morte e che tutto il paese ripeteva: ‘è una santa’ e dopo la morte tutto il paese pregava riunito attorno alla sua mamma Anche del papà si ricordava che lui aveva il dono della‘profezia’ – era convinta che i suoi genitori erano due persone davvero di Dio e che Dio le ha prese nella sua gloria.
Sr.Vincenza è entrata nella Congregazione il giorno 27 settembre 1930 a Pniewy – accolta dalla Madre Fondatrice, cosa di cui lei ne era tanto fiera e lo sottolineava ogni qualvolta le si presentava l’occasione.
Il 15 agosto 1932 ha iniziato il noviziato (a Pniewy) e il giorno 15 agosto 1933 ha emesso i primi voti. Subito, nell’ottobre dello stesso anno è stata mandata a Roma, nella casa in via Regina di Bulgaria, dove è rimasta fino al 1940 svolgendo vari lavori domestici. Poi è stata mandata in Francia: prima a Ucel, dal 1940 al 1944 e poi a Origny dal 1944 al 1947, dove era impegnata nei vari servizi dell’opera educativa della comunità. Questa esperienza le è rimasta molto impressa perché ci comunicava spesso e con grande gioia il lavoro, la vita della comunità e i pellegrinaggi con tutte le signorine, delle quali la comunità aveva cura a quei tempi…
Nel 1947 è ritornata di nuovo a Roma, dove è vissuta fino all’ultimo suo respiro; prima al Casaletto, 1959-1960, a Ricotti: 1960-1961,
a Matrice 1961-1968,
a Mompeo: 1968-1969 e infine dal 1969 al 2014 a Primavalle. Già dal 1961 è stato affidato a sr.Vincenza il compito di cuoca, ed è stata sempre molto dedita, con cura ed amore per ciascuna delle consorelle cercando di venire incontro a tutte nel modo migliore possibile…
Tutti gli impegni e il servizio alla comunità, sr.Vincenza li compiva in modo più preciso possibile. Era molto esigente per sé e la cosa più bella di lei è che era molto disciplinata e non ‘sgarrava’ dagli orari prestabiliti. Era sempre presente a tutte le preghiere comunitarie e, per quanto le era possibile anche alle S. Messe celebrate nella chiesa parrocchiale. Sempre aveva un sorriso grande quando incontrava ciascuno: noi, le sue consorelle, i genitori e i bambini che la salutavano con grande affetto. Una sua caratteristica era che quando ritornava dalla S..Messa, si fermava sempre a pregare davanti al quadro della Fondatrice, esposto nell’holl della scuola. La vedevamo contemplare e, quando sorpresa da noi si voltava, rispondeva subito: “è bella la nostra Madre, vero?” Amava tanto la nostra Matuchna e si sentiva amata da Lei. Amava la Congregazione ed era molto interessata a tutto ciò che accadeva sia nella Congregazione che nella Chiesa. Amava i nostri sacerdoti e dimostrava a loro grande rispetto e simpatia. E’ stata assistita spiritualmente da loro e ha ricevuto i sacramenti – la visitavano spesso e lei era molto felice di queste visite.
Sr.Vincenza ha stabilito anche un bel rapporto con i nostri parrocchiani che la salutavano sempre con tanta riverenza e, diremmo, devozione. Era per la comunità una grande gioia vedere tutti preoccupati e interessati per la sua salute.
Aveva anche un bellissimo rapporto con i familiari in Polonia e manteneva con loro una corrispondenza molto abbondante particolarmente nel periodo precedente alla Pasqua e al Natale. Riceveva da loro moltissime lettere e anche telefonate. In comunità raccontava di ognuno di loro – anche noi conoscevamo il grado di parentela e tutti i loro nomi. Pregava per loro e spesso lodava i meriti dei suoi familiari.
|
Nel 2011 16 luglio abbiamo celebrato i suoi 100 anni |
|
L’ultima volta che Sr.Vincenza ha partecipato alle feste della Congregazione è stata la celebrazione del giovedì santo e alla cena nella comunità nella nostra casa generalizia. Era felice e nulla poteva farci pensare che questa serata segnerà una rapidissima dipartita; la salute stava peggiorando di giorno in giorno, ma lei era sempre presente e cercava di essere autonoma fino alla fine.
L’ultimo ricordo che ci è rimasto davanti agli occhi è questa mano destra che pian piano si alza verso la fronte e cerca, con grande fatica, di farsi il segno della croce.
Ci manca sr.Vincenza con la sua presenza all’alba in cappella, dove era sempre la prima… ci manca il suo raccontarci del passato così pieno e bello della sua vita donata agli altri nel servizio, come lei spesso ripeteva “dei lavori più pesanti, perché era la più forte”… ci manca in chiesa al suo primo banco dove ormai è rimasto il vuoto perché nessuno ha il coraggio di occupare quel posto che era tutto suo… ci manca davanti al quadro della nostra Matuchna, dove sostava tutte le mattine al ritorno dalla S.Messa… ci manca il suo modo di ‘risponderci a “tono” ma… è rimasta con noi nelle nostre preghiere di lode per il dono della sua vita. E’ rimasta, perché ciò che lei ha costruito è sempre vivo – ha saputo usare del suo tempo per Gesù senza disperdersi nelle cose superflue e poi… ci ha trasmesso una verità molto forte e cioè che pur vivendo a lungo si può vivere davvero bene e pur non avendo più forze fisiche si può essere forti di Cristo!
Dopo il suo funerale, che era davvero bello una di noi ha detto: “anch’io vorrei così…”
Grazie di cuore, suor Vincenza!!!
(che tante volte, per stuzzicarti, t'abbiamo chiamata "Enza")
La Tua comunità