La Congregazione delle Suore Orsoline del S. Cuore di Gesù Agonizzante

 

Le COMUNITA' in Italia        RITIRO ANNUALE 2022  Roma, 25 - 27 agosto


25 agosto

 

 

mattina:

 

L'omelia: Il Signore viene. Anzitutto viene della forma della sua Chiesa.

Chiesa, assemblea. La natura della Chiesa coincide con la vita, rende questo nostro stare insieme permanente.

Sena te Signore, senza Chiesa, senza questa congregazione: non so più chi sono io!

Gli scolastici dicevano: “ Ab assuetis non fit passio” Non c’è gusto appassionato per le cose abituali.

Ma anche su questo punto la fede genera uno dei suoi più grandi miracoli: spacca questa umana saggezza!

Il vivere la Chiesa, qui come istituto religioso, è una profondità ontologica. La mia vita e la tua vita sono permanentemente insieme, sono permanentemente una cosa sola. Questo accade nella mia vita e di fronte agli occhi di tutti. E’ il modulo della conversione, perché la memoria di tale unità, diviene l’educazione dei miei pensieri, delle mie azioni, delle mie decisioni: ecco perché Cristo viene!

 


 

1°Meditazione:

 

Lc 19,1-10

 

Sal 95 (Venite cantiamo con gioia al Signore acclamiamo alla roccia…).

 

Zaccheo vuole vedere Gesù ma in realtà è Gesù che vede lui! Infatti uno può vedere senza essere mai visto. In questo racconto di Lc è esplicitato il fatto che gli occhi di Gesù e quelli di un altro si incrociano. E’ da questo incrocio di sguardi che nasce la salvezza.

Luca è un pittore! Tutto il suo vangelo è scritto per dipingere il volto di Dio. Ed in questo piccolo brano troviamo tutti i colori che ha usato nel resto del Vangelo: è una tavolozza!

Ogni parola ci richiama ad un episodio di A.T. o di N.T., quasi fosse un gioco da settimana enigmistica.

 

Gesù attraversa Gerico. E’ il richiamo alla terra promessa, se non entri li non entri nella Terra che ti è data in dono. Israele entra in Gerico, chi si salva, dato che tutti erano votati allo sterminio? Una prostituta.  E qui in Gerico l’unico salvato è un pubblicano: Zaccheo. Pubblicano e prostituta: ci passeranno avanti! Dunque se sono salvati loro, come possiamo non capire di essere anche noi dei salvati?

v.2 recita: ed ecco un uomo. Ecce homo: il prototipo dell’uomo rinnovato, qui ha un nome: Zaccheo, Dio si ricorda.

Zaccheo è piccolo, ma il più piccolo tra voi è il più grande, ci ricorda Gesù. Per quanto io mi ritanga lontano ciò che mi fa essere èil desiderio di vedere lui.

Corre dinnanzi. Corre in fretta, come fa Maria dopo l’annunciazione, come fanno i due che vanno al sepolcro, dopo l’anncio della maddalena!

E sale sull’albero. Albero dell’eden e l’albero della croce.

Perché deve passare di lì. Passare, pasqua in ebraico, significa usare grazia.

Venuto sul luogo. Il termine luogo ci richiama il Golgota, ma anche il luogo della nascita di Gesù.

Gesù alza gli occhi: come nelle beatitudini (l’uomo nella sua levatura) e nell’eucarestia.

E Gesù lo chiama: Zaccheo, dice il nome.

Gesà nel vangelo chiama Zaccheo, il fariseo Simone, che è peggio del peccatore, Marta che rimprovera la sorella, perché Marta si ritiene giusta, due volte, come a Saulo (che si ritenenva il giusto), poi Pietro che rinnega e Giuda che tradisce. E chi chiama Gesù per nome? I dieci lebbrosi, il cieco e il malfattore in croce.

Scendi che DEVO entrare a casa tua. Il verbo dovere, usato da Gesù ci richiama alla connessione con la croce. Da quel devo (croce) passa la salvezza.

 

Sal 95

Sal 16

Sal 23

Lc capitoli: 1 e 2; 7,36-50; 15 le tre parabole della misericordia

Rm5,6-11

Ef2,1-22

Lc7,36-50

 


pomeriggio:

 

2°Meditazione:

 

 

Gv 11,55-12,11

Sal. 133 Ecco quanto è buono…

 

Il salmo ci richiama a come sia bello che i fratelli vivano insieme. La bellezza della soavità che unisce i fratelli è paragonata al profumo.

 

Il profumo in ebraico è shemen richiama la parola shem che vuol dire “nome”, cioè il Nome di Dio. Il vangelo ci parla del profumo che per sua natura ci richiama a quanto appena detto, a Dio. Tra sei giorni il vaso del Corpo di Cristo sarà spezzato e ne uscirà il profumo di Dio che si espanderà al mondo intero. Maria come primizia è il frutto di tutto l’evangelo. infatti rappresenta ogni uomo che risponde all’amore con l’amore.

 

E così si diventa come Dio, diffondendo ovunque il suo profumo.

Dopo la resurrezione di Lazzaro c’è un banchetto, che vuol dire vivere. Dopo la morte c’è la resurrezione e si vive e si banchetta già in vita: Marta e Maria sono vive, vivono già l’amore che è la vita nuova.

Mancano 6 giorni alla pasqua, quindi 6 giorni prima che Cristo torni al Padre!

 

Emerge nel brano la doppia economia: quella meschina di Giuda, che conta tutto, misura tutto, che monetarizza: l’economia del vendere e comprare. L’altra economia è quella del profumo: si dona a tutto. L’economia dello  sprecare e l’amare.

Tutti cercano Gesù: chi è entusiasta e chi lo vuole uccidere. Strano: ha appena dato vita e vogliono toglierlo di mezzo.

 

Infine c’è questo banchetto con Lazzaro che giace con Gesù e con le due sorelle. Marta serve, Lazzaro già giace con Cristo. Sono le carie posizioni nella comunione dei santi: chi giace già con il Signore è morto e risorto. E chi è di qua e anticipa qusta pienezza di vita mediante il servizio e l’amore.

 

Cosa fa Maria? Un gesto folle. Lei è la sposa dello Sposo, profumo nel Cantico dei Cantici è Dio. Questa donna è la prima che lo ama, e lei fa in anticipo quello che il Signore farà: darà tutto se stesso.

E la casa si riempì di profumo. Riempirsi in greco è compiersi. Anche Gesù nell’ultima cena porta a compimento l’amore lavando i piedi. Indica il raggiungimento del fine, questo compiersi.

 

Finora tutti andavano addosso a Gesù per prendergli qualcosa, ora una donna da qualcosa a Lui.

Giuda non capisce questo spreco perché non capisce Dio. Infatti voleva vendere il profumo per avere dalla sua parte politica trecento poveri, voleva comprare forza perché sostenesse il progetto messianico umano (e non divino).

 

O siamo con la donna o siamo con Giuda.

 

Maria dando il profumo ha osservato il comandamento di Dio e dell’amore.

 

Quando verrà il regno di Dio?

Quando capiremo quello che Maria ha fatto, e che farà Gesù tra sei giorni.

Restiamo in contemplazione di questo gesto semplice e sublime.

 

Meditiamo il Sal 133 e il Sal 45 (44)

 


RITIRI ANNUALI