La Congregazione delle Suore Orsoline del S. Cuore di Gesù Agonizzante

 

Le COMUNITA' in Italia        RITIRO ANNUALE 2022  Roma, 25 - 27 agosto


24 agosto

 

mattina:

 

L'omelia: “Vieni e vedi!” possiamo dire di esserci dentro tutte in questi verbi all’imperativo!

Abbiamo incontrato il Mistero, abbiamo tutte in qualche modo fatto l’incontro che ha cambiato la nostra vita. Il rapporto che Dio passa attraverso la forma storica.

 

Questa congregazione è la forma mediante la quale noi/voi gridate al mondo: “vieni e vedi!”.

Vivere la forma storica di questa compagnia come la più grande ricchezza che ci poteva capitare, l’ambito in cui la nostra speranza viene alimentata e agisce, in cui la nostra vita diventa più vita.

“vieni e vedi!”: è il nostro grido. E’ rendere presente il fatto cristiano. E cos’è il fatto cristiano? 2000 anni fa era quell’uomo, Gesù Cristo.

Ora è la comunione del suo nome dentro il mondo.

Non una organizzazione filantropica, ma come novità dell’attimo di vita che viene creato dai rapporti diversi tra di noi!

 


 

1°Meditazione:

 

Mt 4,18-25          salmo 23 (il Signore è il mio pastore)

 

Noi seguiamo Gesù, come le pecore il pastore, per la vita eterna.

Il Regno di Dio è seguire Gesù Cristo, seguendo lui diventiamo più noi.

 

Noi possiamo sbagliarle anche tutte ma intanto seguiamo lui: da questa sequela nasce l’uomo nuovo.

Troviamo in questo brano due scene di vocazione: essere chiamati per nome.

 

Il mio essere è come mi chiama Dio. Il mio nome diventa la mia missione, il senso della mia vita. Ogni vocazione è missione: missione significa l’Epifania di Dio (la Sua manifestazione) nella mia vita.

 

Gesù cammina. Il termine camminare richiama Esodo, Deserto: Pasqua!

Anche il mare (caos/male) richiama l’esodo e le acque primordiali.

 

La vocazione di ciascuno è infatti il passaggio dalla schiavitù alla libertà.

Gesù vede e poi chiama. Come ci vede Dio? Li hai amati come ami me (Gv17,23). Il Padre mi guarda come mi guarda il Figlio.

Gesù vede due fratelli. Il termine fratello/fratelli in questo breve brano è volenterosamente ripetuto molte volte. Nell’occhio di Cristo vedo la mia realtà di figlio e questa la vivo col fratello. Siamo invitati a far parte della fraternità perché siamo figli.

 

Sarete pescatori! Il loro lavoro diventa una vocazione, cambierà il modo in cui lo farai!

 

Perché pescano? Per vivere! Il fine del pescare è la vita dell’uomo.

Il pesce nel mare vive, l’uomo sott’acqua muore: pescalo che così vivrà. Tira fuori l’uomo dalla morte. La vocazione è la vocazione all’uscita delle morte! non solo la tua uscita, pesca gli altri affinché possano vivere meglio!

 

Lasciano tutto, come voi avete lasciato tutto. Ma uno lascia tutto per niente? Forse lasciando si guadagna! Come san Paolo che dice tutto ho stimato spazzatura in confronto a Gesù Cristo.

Si è visto Gesù alla pesca. Sta facendo il pescatore di uomini e mostra qual è la loro vocazione.

 

Sal 23

Gv 17,23 li hai amati come hai amato me;

Is 43,1-7 mettete il vostro nome al posto di Giacobbe;

Nm 9,15-23 Israele seguiva la nube nel deserto

1 Re 19,21 La vocazione di Eliseo

Fil 3

Mt13,44-46 la gioia di chi ha scoperto il tesoro.

 

 


pomeriggio:

 

2°Meditazione:

 

 

Mt 9,9-13                     Sempre Sal 23

 

Il banchetto che da letizia e gioia è il banchetto del Signore e lo da davanti a tutti i nemici. E’ il banchetto che Matteo offre a Gesù in casa sua. Domandiamoci:

·       Posso seguire il Signore coi miei limiti? Davvero sono chiamata anche io? La chiamata è per tutti!

·       E noi nella Chiesa cosa dobbiamo fare?

 

Gesù è la terapia al male, non è come un medico che mi dice il male che ho e poi se non c’è rimedio mi devo arrangiare!

Gesù ci libera in modo divino, cioè attraverso il perdono.

Il perdono è un salto di qualità per la mia vita.

Infatti Dio non può capirlo nessuno di quelli che si ritengono giusti.

Dobbiamo guardare l’incontro di Matteo (Levi) con Gesù come una guarigione di Gesù nei confronti dell’uomo: Puoi guarire, se segui me!

In che modo seguire questa compagnia mi fa guarire dai miei peccati?

Se Gesù converte anche i pubblicani, i gabellieri che erano odiatissimi all’epoca di Cristo, allora c’è spazio anche per me!

E Gesù chiede di seguirlo. Levi avrà pensato: ma davvero sta chiedendo a me di seguirlo? Forse avrebbe dovuto chiederlo ad uno un po’ più  pio, più devoto. No, lo ha chiesto a te: seguimi!

Così è per noi!

E Matteo: si alzò e lo seguì! Ha obbedito, si è fidato.

 

Gesù poi va a casa di Matteo a cenare. Condivide la cena da sdraiato, abitudine molto familiare, coi pubblicani e peccatori. Gesù ci da uno spaccato di come dobbiamo muoverci verso i peccatori che incontriamo sulla strada: condividiamo tempo con loro, abitiamo pure il loro mondo, senza perdere la bellezza dell’Incontro che abbiamo fatto con Lui. Solo l’Incontro e la memoria di esso ci permette di stare davanti a loro, senza sconti e con amorevole accoglienza. Pur sapendo chi siamo per grazia!

Gesù si prende cura dei nostri mali, prima dei miei, poi di quelli degli altri. La cura è che Gesù vuole stare con noi, e più sta con me e più io guarisco!

 

Guardare al peccato come ricettacolo della misericordia (papa Francesco).

il peccato è il luogo in cui entriamo in Comunione profonda con Lui.

La vocazione alla vita cristiana è seguire il Signore è stare con lui. Solo il peccatore è chiamato ad essere Cristiano!

 

Ger 31,31-34

Ger 5,21a  Facci ritornare a te Signore, e noi ritorneremo!

Rm 3,9-20

Rm 5,12-21

Rm 7,14-25

Rm 8,31-39

I brani di Rm ci mostrano tutti come questo tema è fondamentale.

 

 


RITIRI ANNUALI