La Congregazione delle Suore Orsoline del S. Cuore di Gesù Agonizzante

 

RITIRO ANNUALE 2009   Le COMUNITA' in Italia

 

 

Il Ritiro annuale delle Comunità del Centro italiano si svolge a Roma, nei giorni dal 25 al 30 agosto

 

Quest'anno, il ritiro è guidato da don Francesco Guglietta  - il Parroco della Parrocchia di S.Biagio in Marina di Minturno (LT), dell'Arcidiocesi di Gaeta.

 

 

 

 

ORARIO

 

Martedì 25 agosto

19.30   Cena

20.30   Incontro (in cappella)

25 agosto / SERA

 

Primo passo

 

Le tre cose di cui sono fatti gli esercizi:

·        la liturgia (con la Chiesa; i Santi; una piccola Pasqua)

·        la vita fraterna (il silenzio e i gesti di attenzione reciproca)

·        il cammino comune (la lettera agli Ebrei)

 

Le ragioni della scelta della Lettera agli Ebrei: l'anno sacerdotale e il sacerdozio dei fedeli (e delle persone consacrate)

 


Mercoledì 26 agosto

8.00     Lodi

8.30     Colazione

10.00   Primo incontro

12.00   Messa

13.00   Pranzo

16.30   Secondo incontro

18.00   Adorazione (per chi vuole)

19.00   Vespri

19.30   Cena

 26 agosto / MATTINA

Secondo passo 

La lettera agli Ebrei: questioni esegetiche, letterarie e storiche Albert Vanhoye (Structure and Message of the Epistole to the Hebrews, Roma 1989, p. 5 ): «La lettera di Paolo agli Ebrei?

Non è di Paolo,

non è una lettera,

e non è indirizzata agli Ebrei» .

 

Attualità storica, teologica e spirituale: il rapporto con il giudaismo e il popolo ebraico

 

Eb 1,1-2,4: Chi è Gesù?

La Leben Jesu Forschung e la ricerca del volto del Signore: una chiave di lettura degli scritti del NT … e della propria vita

Marco e Paolo      Matteo e Luca      Giovanni e Ebrei

 

Chi è Gesù? E a che serve conoscerlo, contemplarlo?

La risposta della Lettera agli Ebrei:

Conoscere chi è Gesù per poter essere salvati...

 

26 agosto / POMERIGGIO

 

Terzo passo 

Eb 2,5-3,19: La salvezza donata da Gesù

 

Quod non est assumptum non est sanatum. (cfr. Gregorio di Nazianzo, Epistola 101 a Cledonio, PG 37, 186)

 

Un principio dei Padri che ci dona una via di santificazione concreta e chiara: lasciare che Dio “assuma” tutto di noi. Dio si incarna... lasciamo che prenda su di sé tutta la nostra carne.

 

Un sacerdote

misericordioso  simile a noi in tutto il modo, la condizione

degno di fede Figlio del Padre      il proprio di Gesù, la sua unicità

 

“la sua casa siamo noi”!

 

conservare la fiducia in Gesù... per entrare nel “riposo di Dio”


Giovedì 27 agosto

8.00     Lodi

8.30     Colazione

10.00   Primo incontro

12.00   Messa

13.00   Pranzo

16.30   Secondo incontro

18.30   Vespri

19.00 – 23.00  Adorazione

19.30 – 20.30 Cena in self service

 

27 agosto / MATTINA

 

Quarto passo

Eb 4,1-16: La Parola introduce al riposo di Dio

 

Il riposo di Dio... Tre momenti:

la creazione; il cammino verso la terra promessa; “Oggi”

Oggi... è il momento della salvezza

·        La liturgia

·        L'attimo presente

 

Un luogo di “riposo” dalle opere dove tutto nasce dalla fede: Mt 24

 

Definitività della Parola di Cristo...

Una spada a doppio taglio... e il giudizio di Dio

 

L'urgenza della propria conversione.

“Affrettiamoci!”

Il Prologo della Regula Benedicti.

 

27 agosto / POMERIGGIO

 

Quinto passo

 

Eb 5,1-6,12: il sacrificio di Cristo

 

Il fondamento del sacerdozio battesimale è l'offerta di Cristo.

·        preghiere e suppliche

·        forti grida e lacrime

·        Dio poteva salvarlo da morte

·        venne esaudito

·        per il pieno abbandono a Lui

 

La spiritualità del Getsemani.

Ricordo del Romitaggio e di p. Giorgio.


 

 

Venerdì 28 agosto

8.00     Lodi

9.00     Colazione

10.00   Primo incontro

12.00   Messa

13.00   Pranzo

16.30   Secondo incontro

18.30   Vespri e adorazione della croce

19.30   Cena

 

 

 

28 agosto / MATTINA

 

Sesto passo

 

Eb 6,13-8,13: il sacerdozio nuovo di Cristo

 

La dinamica della Nuova Alleanza:

·         permanente valore dell'Antica Alleanza

·         constatazione della sua incapacità di “salvare”

·         necessità e annuncio della Nuova

·         continuità e discontinuità della Nuova Alleanza

 

Sguardo al sacerdozio unico e irripetibile di Cristo.

Santo   Innocente                     Senza macchia

Separato dai peccatori   Elevato sopra i cieli

 

“Guardate a Lui e sarete raggianti” (Salmo 34 (33) 6)

“Alzeranno lo sguardo a Colui che hanno trafitto” (Gv 19,37 ;Zc 12,10)

 

28 agosto /POMERIGGIO

Settimo passo

 

Eb 9,1-10,18: il Sangue di Cristo

 

La teologia del Sangue di Cristo

·        Il sangue è il segno dell'offerta di Cristo per i peccati

·        Indica la sua disponibilità; il suo servizio

·        Infine è la vita donata: il suo Spirito che è effuso

La spiritualità del servizio che ne deriva

·        l'offerta di se stessi per i peccati

·        la diaconia e la manifestazione della misericordia di Dio

·        opera dello Spirito Santo

 

L'aspersione del Sangue di Cristo, sorgente di speranza

 

Cari fratelli, sta scritto nella Genesi che il sangue di Abele, ucciso dal fratello Caino, grida a Dio dalla terra (cfr 4,10). E purtroppo, oggi come ieri, questo grido non cessa, perché continua a scorrere sangue umano a causa della violenza, dell’ingiustizia e dell’odio. Quando impareranno gli uomini che la vita è sacra e appartiene a Dio solo? Quando comprenderanno che siamo tutti fratelli? Al grido per il sangue versato, che si eleva da tante parti della terra, Dio risponde con il sangue del suo Figlio, che ha donato la vita per noi. Cristo non ha risposto al male con il male, ma con il bene, con il suo amore infinito. Il sangue di Cristo è il pegno dell’amore fedele di Dio per l’umanità. Fissando le piaghe del Crocifisso, ogni uomo, anche in condizioni di estrema miseria morale, può dire: Dio non mi ha abbandonato, mi ama, ha dato la vita per me; e così ritrovare speranza. La Vergine Maria, che sotto la croce, insieme con l’apostolo Giovanni, raccolse il testamento del sangue di Gesù, ci aiuti a riscoprire l’inestimabile ricchezza di questa grazia, e a sentirne intima e perenne gratitudine. (Benedetto XVI, Angelus del 5 luglio 2009)


 

29 agosto / MATTINA

 

Ottavo passo

 

Eb 10,19-11,39: ...dunque la fede perseverante

 

“A Dio che si rivela è dovuta l'obbedienza della fede”:

la nostra risposta al dono di Dio.

La salvezza avviene in un dialogo tra Dio e il cuore dell'uomo

 

Lettura della propria vita sotto l'aspetto della fede...

Dossetti e la “prevenienza” dell'azione di Dio

 

“La Piccola Regola e tutto l'orientamento, per così dire, del nostro intento spirituale è espresso e dominato dalla preghiera liturgica che sta in testa alla Regola stessa. L'orazione Coelesti lumine... esprime in modo molto denso una teologia della vita cristiana radicalmente antipelagiana, tutta centrata sul primato dell'azione preveniente dello Spirito Santo nell'anima, e quindi sulla necessità di fondare tutto sull'abbandono totale e in ispecie sulla nostra partecipazione all'eucaristia, come mandato del Signore e insieme come dono di pura misericordia, che ci è fatto ogni giorno e che pian piano costruisce in noi e nella Chiesa la vita di Dio” (La Piccola famiglia dell'Annunziata. Le origini e i testi fondativi. 1953 – 1986., Paoline, Roma 2004, p. 247)

 

Coelesti lumine, quaesumus, Domine, semper et ubique nos praeveni, ut mysterium, cuius nos particepes esse voluisti, et puro cernamus intuitu et digno percipiamus affectu.

 

Con la luce celeste, o Signore, prevenici sempre e dovunque, affinché contempliamo con sguardo puro e accogliamo con degno affetto il mistero di cui tu ci hai voluto partecipi.

 

Il mistero del sabato: luogo di crescita silenziosa del Regno.

29 agosto  / POMERIGGIO

 

Nono passo

 

Eb 12,1-29: ...l'abbandono fiducioso alla Provvidenza di Dio

 

La pedagogia di Dio e il valore della sofferenza per il Vangelo

 

Alcune indicazioni di comportamento...

 

Il cristiano: uomo della domenica.

Testimone di un'alleanza nuova e visibile da donare a tutti.

 

La teofania di Dio è nella vita del cristiano...

 

Il fondamento di una fedeltà umile e decisa al Signore:

“Seguono l'Agnello dovunque vada” (Ap 14,4)

 

“Le anime di cui parlo vivono per situazione nella dipendenza dall'altra volontà che chiamo di pura provvidenza. Da questo deriva che la loro vita, benché molto straordinaria, non presenta tuttavia niente che non sia comune e del tutto ordinario; adempiono i doveri della religione e del loro stato nel modo in cui anche le altre in apparenza lo fanno. Anche se le osserviamo nelle altre cose, niente appare di notevole ne di particolare; sono totalmente immerse nel corso degli avvenimenti ordinari e quello che potrebbe distinguerle non cade sotto gli occhi. E questa continua dipendenza che le vincola alla volontà suprema, che sembra disporre tutto per loro.

Questa volontà le rende costantemente padrone di se stesse mediante la sottomissione abituale del loro cuore. Questa volontà, inoltre, sia che esse vi cooperino espressamente, sia che vi obbediscano senza accorgersene, le impegna al servizio delle anime. Non vi sono ne onori ne vantaggi per un tale compito svolto nella più grande nudità e inutilità agli occhi del mondo” (Jean Pierre de Caussade, L'abbandono alla divina provvidenza, cap, II)


 

30 agosto / MATTINA

 

Decimo passo

 

Eb 13,1-25: La vita di ogni giorno alla luce di Cristo

 

Il cristiano: uomo della domenica.

Alcune indicazioni di vita quotidiana

 

“usciamo verso di Lui ...portando il suo disonore”

“Seguono l'Agnello dovunque vada” (Ap 14,4)

 

Ultimo pensiero: l'abbandono fiducioso alla Provvidenza di Dio

 

“Le anime di cui parlo vivono per situazione nella dipendenza dall'altra volontà che chiamo di pura provvidenza. Da questo deriva che la loro vita, benché molto straordinaria, non presenta tuttavia niente che non sia comune e del tutto ordinario; adempiono i doveri della religione e del loro stato nel modo in cui anche le altre in apparenza lo fanno. Anche se le osserviamo nelle altre cose, niente appare di notevole ne di particolare; sono totalmente immerse nel corso degli avvenimenti ordinari e quello che potrebbe distinguerle non cade sotto gli occhi. E questa continua dipendenza che le vincola alla volontà suprema, che sembra disporre tutto per loro.

Questa volontà le rende costantemente padrone di se stesse mediante la sottomissione abituale del loro cuore. Questa volontà, inoltre, sia che esse vi cooperino espressamente, sia che vi obbediscano senza accorgersene, le impegna al servizio delle anime. Non vi sono ne onori ne vantaggi per un tale compito svolto nella più grande nudità e inutilità agli occhi del mondo” (Jean Pierre de Caussade, L'abbandono alla divina provvidenza, cap, II)

 


 

Preghiere - nella cappella Casa Generalizia

Incontri - nella veranda della Casa Generalizia

Pasti - nella sala della Casa Sant'Orsola

 


RITIRI ANNUALI