La Congregazione delle Suore Orsoline del S. Cuore di Gesù Agonizzante |
Si è svolto a Roma dal 26 agosto al 31 pomeriggio con la S.Messa celebrata alle ore 17.00 e con la cena.
Sono stati 5 giorni di un intenso lavoro spirituale.
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Il metodo adottato da P.Giorgio (argentino), della Congregazione del Verbo Incarnato è stato secondo la spiritualità di S.Ignazio di Loyola. |
Hanno partecipato quasi tutte le suore del Centro. Il clima che ha accompagnato le giornate del ritiro è stato quello del raccoglimento e di silenzio - indispensabile per riflettere e pregare. |
Si era considerato, all'inizio ben 21 annotazioni per dare una prima idea degli esercizi e per poter entrare nel giusto clima.
Ogni incontro personale con il Signore era preceduto da preghiera preparatoria, la quale "consiste nel chiedere a Dio nostro Signore la grazia che tutte le mie intenzioni, le mie attività esterne e le mie operazioni interiori tendano unicamente al servizio e alla lode della sua divina Maestà" (46).
"PER VINCERE SE STESSO E PER METTERE ORDINE NELLA PROPRIA VITA SENZA PRENDERE DECISIONI IN BASE AD ALCUNA AFFEZIONE CHE SIA DISORDINATA"
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1. Intreccio di preghiera e vita
Quando la vita reale della persona entra nella preghiera, allora anche la preghiera entra nel quotidiano come dimensione esistenziale. La memoria, l’intelligenza, la volontà, l’immaginazione, i sensi… tutto l’uomo concreto è chiamato a entrare in relazione viva con Dio. Quanto più la persona è coinvolta nella preghiera, tanto più avviene la conversione della mente, del cuore, della vita. Per entrare più intimamente nell’incontro a tu per Tu con il Dio vivente, S. Ignazio propone:
. Gli esercizi di preghiera, esercitazioni pratiche da fare con modo e ordine suggeriti di volta in volta. Proposte incentrate sulla parola di Dio, per coinvolgere anche la propria storia personale, riconosciuta come luogo di manifestazione del Signore.
. L’esame della preghiera, dopo ogni esercizio: energie investite nell’incontro con il Signore; attese soddisfatte o deluse; atteggiamenti che hanno favorito o ostacolato la comunicazione; sentimenti positivi e arricchenti; punti oscuri o interrogativi.
. Il colloquio con la guida, “colui che dà gli esercizi”: una verifica quotidiana su come procede la preghiera aiuta a cogliere più in profondità l’azione di Dio e permette di adattare le proposte alla storia particolare di ognuno.
2. Ordinare-cercare-trovare
Che cosa spinge a fare gli esercizi? Il desiderio di mettere ordine nella propria vita, di approfondire la conoscenza del Signore, di fare scelte secondo lo spirito del Vangelo… La proposta contenuta nel libretto di S. Ignazio risponde a questi e ad altri impulsi interiori, che esprimono in qualche modo i desideri profondi suscitati in noi dallo Spirito.
3. Clima di raccoglimento interiore
È una caratteristica necessaria ma non esclusiva degli esercizi ignaziani. Il silenzio esteriore viene raccomandato per favorire il silenzio interiore, cioè quel distacco rispetto ai propri problemi e preoccupazioni che predispone all’ascolto della Parola.
4. Sentire e gustare le cose internamente
La proposta non mira a trasmettere nozioni, ma aiuta a sentire in profondità la risonanza esistenziale di ciò che si medita: dal sapere intellettuale si passa al sapore vitale. Dal testo scritto, ascoltato e letto con cura (la parola della Bibbia), si passa gradualmente al testo che si scrive nel cuore, parola impressa dallo Spirito Santo e che diventa vita nella storia di ognuno.
5. L’ itinerario da seguire
Il cammino di preghiera proposto ha uno sviluppo dinamico.
. Risveglio delle tre relazioni fondamentali dell’uomo:
con il Signore, con gli altri, con la terra (Principio e Fondamento);
. Tempo di purificazione e ri-celebrazione dell’Alleanza (prima settimana);
. Conoscere e amare sempre di più il Signore Gesù (seconda settimana);
. Condividere il mistero pasquale di Cristo (terza e quarta settimana).