La Congregazione delle Suore Orsoline del S. Cuore di Gesù Agonizzante

150°

„Chi ama e conosce Gesù, desidera condurre tutti da Lui”

 

 


 

CAROLUS CARDINALIS WOJTYŁA

ARCHIEPISCOPUS METROPOLITA

CRACOVIENSIS

Roma, il 28 febbraio 1968,

Beatissimo Padre,

Con vivo interesse, la Polonia segue il procedimento della Causa di beatificazione della Serva di Dio M. ORSOLA LEDÓCHOWSKA – fondatrice delle Orsoline del S. Cuore di Gesù Agonizzante – invocando la sua intercessione presso Dio e pregando fiduciosamente per la sua elevazione agli altari.

Alle numerose lettere postulatorie per l'introduzione della sua Causa, vorrei aggiungere anche la mia, del Vescovo di Cracovia, e ciò non senza un motivo particolare.

Nella mia metropoli, infatti, e precisamente nel convento delle Orsoline di Cracovia, Madre Orsola iniziò, nel 1886, la sua vita di consacrazione a Dio, e nella mia sede vescovile ebbe luogo, nel 1950-1951, il Processo Informativo sulla fama di santità o sulle sue virtù. A Cracovia ella ricevette la formazione religiosa e scoprì, nella meditazione della Parola di Dio, la propria vita, quella della disponibilità e della fedeltà ad ogni cenno della volontà di Dio, espressa dall'autorità della Chiesa e dai segni dei tempi.

Nello spirito di Sant'Angela Merici, guardando con realismo cristiano la vita, Madre Orsola si accorge dei bisogni urgenti della gioventù femminile che comincia a frequentare l'università, lontana dalla propria famiglia. Per essa apre, nel 1906, il primo pensionato universitario in Polonia, tenuto da religiose, cerca migliori teologi, per integrare la personalità delle giovani, armonizzando la loro cultura scientifica con l'approfondita conoscenza delle verità della fede.

Seguendo l'evoluzione delle strutture sociali ed economiche del paese, Madre Orsola vede la necessità del contatto apostolico delle religiose con l'ambiente. Perciò, in collaborazione con le superiore di altre case autonome delle Orsoline polacche, modifica le Costituzioni, aggiornandole alle esigenze del tempo. Riceve l’approvazione richiesta dalla Santa Sede, nel 1907.

I documenti dell'Archivio della Curia Metropolitana di Cracovia testimoniano il rispetto e la filiale adesione della serva di Dio alle minime prescrizioni, alle direttive e ai desideri dell’autorità ecclesiastica.

La partenza di Madre Orsola per San Pietroburgo, nel 1907, col fine di dirigervi un pensionato delle giovani cattoliche, fu una semplice conseguenza della sua attitudine ad essere sempre disponibile al volere divino, al bene delle anime. "Abbiamo offerto a Dio ciò che abbiamo avuto di più prezioso" – disse dopo il suo congedo la superiora del convento,

Per sette anni, in mezzo a diffidenze, ostilità, persecuzioni, la Serva di Dio continua serenamente a svolgere la sua missione educatrice a la sua opera apostolica "in un clima ecumenico" fra i protestanti in Finlandia – sempre coraggiosa, piena di fiducia, perché certa della guida di Dio.

Esiliata dalla Russia, nel 1914, resta fedele al suo motto: "Come Dio vuole", e dalla Svezia, ove si recò, dirige le suore rimaste in Russia per mezzo di una fitta corrispondenza e le aiuta con la sua incessante preghiera.

Immedesimandosi nella nuova realtà – si era in tempo di guerra – cerca di rispondere all'appello di Benedetto XV, rivolto a tutti gli uomini di buona volontà, per sollevare la sorte dei sofferenti. Impara la lingua del luogo, intraprende faticosi viaggi lungo tutta la penisola scandinava e tiene circa ottanta conferenze, promuovendo i comitati locali di aiuto. In questa opera caritativa, insieme a persone di diverso "credo", testimonia la cattolicità della sua fede e la forza dell'amore nel donarsi senza riserva per il bene altrui.

Il ritorno in Polonia, nel 1920 – con un gruppo di quaranta suore, quasi tutte entrate in convento in Russia o durante l'esilio - mette Madre Orsola davanti ai nuovi problemi sociali del paese, appena liberato, e davanti alle nuove prospettive dell'organizzazione della vita religiosa in seno all'Ordine di Sant'Orsola, cioè l'unione delle case finora autonome.

In questa situazione, Madre Orsola, abituata ad attingere sempre al pensiero primitivo di Sant'Angela, intuisce il proprio ruolo: essere – insieme alla sua casa autonoma, costituita a Pietroburgo e durante gli anni dell'esilio – al servizio dei più poveri e bisognosi.

II senso della prudenza soprannaturale da un lato e il vivo desiderio di unione dall'altro, la spingono, prima di fare un passo decisivo, a chiedere consiglio alle autorità religiose ed ecclesiastiche.

Incoraggiata dal Nunzio Apostolico a Varsavia, Achille Ratti: "Rimanete sulla strada indicatavi dalla Provvidenza stessa", Madre Orsola trasforma, col permesso delle Santa Sede nel 1920, la sua casa autonoma in congregazione, che viene definitivamente approvata nel 1930.

Alle vaste vedute di Madre Orsola rispondeva il suo dinamismo di spirito e d’azione: nella Crociata Eucaristica, trapiantata da lei in Polonia, schiera oltre 200.000 fanciulli; assieme alla sua congregazione, che si sviluppa ben presto, intraprende il lavoro catechistico nelle scuole statali e missionario ai confini della Polonia e nelle borgate delle grandi città; prepara catechiste ed educatrici laiche; insegna alle suore ad eseguire il loro duro lavoro in spirito di preghiera e di penitenza, in intima unione con Cristo – Salvatore del mondo.

L'opera di Madre Orsola perdura nella sua congregazione, che tutt'oggi aiuta efficacemente il clero nella sua missione pastorale, specie in Polonia. La Serva di Dio, avviando la sua famiglia religiosa al servizio della Chiesa ed inserendola nell'ambiente dei più poveri e bisognosi – le ha aperto, quarant’anni or sono, le vie confermate dal Concilio Vaticano Secondo.

Consapevole del benevolo influsso che può esercitare la beatificazione della Serva di Dio M. Orsola Ledóchowska, col suo spirito innovatore, ma fedele all’insegnamento della Chiesa, esprimo, in piena adesione alla volontà della Santità Vostra, il mio desiderio di poterla presto onorare pubblicamente.

Prostrato al piedi della Santità Vostra, mi professo di Vostra Santità figlio devotissimo


 

9. Lettera alle Orsoline SCGA in occasione del giubileo

del 75° della Congregazione

20 giugno 1995

Reverenda Madre Generale,

Mi unisco con la parola e con la preghiera alla Comunità della Congregazione delle Suore Orsoline del Sacro Cuore di Gesù Agonizzante, che celebra quest'anno il Giubileo dei 75 anni della sua esistenza nella Chiesa.

Insieme a voi rendo grazie a Dio Onnipotente per questa grande grazia di elezione, per il dono di un particolare servizio all'opera della Redenzione. "Benedetto sia Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli, in Cristo" (Ef 1,3).

Il mio pensiero corre agli inizi della vostra Congregazione, alla vostra Fondatrice Orsola Ledóchowska che ebbi la fortuna di elevare alla gloria degli altari il 20 giugno 1983, a Poznań, durante il mio secondo pellegrinaggio al Paese nativo. Madre Orsola, per tutta la sua vita, seguì fedelmente la via dell'amore di Dio e dell'uomo, con lo sguardo fisso su Cristo, suo Sposo. Lo Spirito Santo formò in lei un chiaro carisma che le permise di unirsi in modo particolare a Cristo agonizzante in croce per la salvezza del mondo. Da quest'amore "più forte della morte" (cfr. Ct 8,6) la Beata Orsola attinse per tutta la vita uno straordinario ardore e dinamismo d'amore e la capacità di attuarlo in tutte le circostanze e in ogni luogo, dove la poneva la Provvidenza.

Con la parola e con le opere portava la buona novella, abbracciando con essa prima di tutto i bambini e i giovani, le persone bisognose, i poveri, gli abbandonati, i soli, i trascurati moralmente e fisicamente, varcando con ciò i confini degli stati e delle confessioni. Con la sua premura circondava gli ortodossi, i protestanti, gli ebrei, i musulmani e i non credenti. Trovava con essi una lingua comune, e sempre fu la lingua dell'amore sostenuta dalle opere. Grande Polacca, amante della Patria, divenne un'instancabile apostola in molti paesi, prima di tutto nella Russia, nei paesi scandinavi, in Francia e in Italia, lasciando ovunque le orme della sua attività creatrice.

Sensibile ai bisogni dei propri tempi, li affrontava con coraggio, trovando modi nuovi e pratici per la loro soluzione. Si tratta qui prima di tutto della questione dell'educazione dei bambini e dei giovani, del ruolo e dell'identità della vocazione della donna, del problema del lavoro e delle questioni sociali ad esso unite. Grazie a ciò si può dire che la Beata Orsola Ledóchowska fu, ai suoi tempi, un'apostola della nuova evangelizzazione, dando con la propria vita e attività la prova che l'amore evangelico è sempre attuale, creativo ed efficace.

Da questo spirito di grande amore, attinto dal Cuore trapassato di Cristo, che "amò sino alla fine" (cfr. Gv 13,1) nacque la Congregazione delle Suore Orsoline del Sacro Cuore di Gesù Agonizzante, che nel 1920 ottenne l'approvazione della Sede Apostolica. Nei raggi dello Spirito Santo, sotto l'illuminata guida della Fondatrice, la Congregazione si sviluppava velocemente, assumendosi molteplici opere educative, cominciando dai bambini delle scuole materne fino alla gioventù universitaria, svolgendo l'apostolato nelle periferie delle grandi città e in Polessia trascurato dal punto di vista della religione e della cultura. Durante la vita della Beata Orsola Ledóchowska le Suore Orsoline lavoravano fuori della Polonia: in Italia e in Francia, attualmente anche in Finlandia, in Germania, in Canada, in Argentina, in Brasile, in Tanzania e in Ucraina.

Questo è un magnifico patrimonio della vostra Congregazione e bisogna attingere da esso la forza e l'ispirazione per la realizzazione dei compiti posti davanti a voi dalla nuova evangelizzazione. Che questo Giubileo sia occasione per un grande rendimento di grazie a Dio per il dono, che fu per la Chiesa a cavallo del secolo XIX e XX, la Beata Orsola e il suo carisma. Di ringraziamento per la Congregazione che continua a sviluppare tale carisma e lo arricchisce di molti frutti.

Auguro alla Madre Generale e a tutta la Comunità della Congregazione delle Suore Orsoline del S. Cuore di Gesù Agonizzante, di realizzare oggi questo carisma, così apostolico, con ardore e zelo uguale a quello della vostra Fondatrice, di realizzarlo sia in Patria che fuori dei suoi confini, specialmente in Oriente, ricordando che la Beata Orsola fu prima di tutto l'apostola dell'Est.

Raccomando a Dio il futuro della vostra Congregazione. Camminate con perseveranza, con spirito di sacrificio e con coraggio sulla via dell'amore. Questa è la testimonianza che la Chiesa, il mondo contemporaneo e l'uomo attendono oggi da voi. Dimenticando voi stesse, fatevi – sull'esempio della vostra Fondatrice – tutto a tutti, portando tutti a Cristo, all'amore del suo Divino Cuore. "Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli" (Mt 5,16).

Affido il futuro della vostra Congregazione a Maria, "la più pienamente consacrata a Dio, consacrata nel modo più perfetto" (Redemptionis donum, 17) e di cuore benedico: nel nome del Padre, e del Figlio e dello Spirito Santo.

Vaticano, 20 giugno 1995

  • Giovanni Paolo II


  • 10. Giovanni Paolo II: Visita nella casa delle Suore Orsoline SCGA

    in Via Wiślana 2, a Varsavia, 11 giugno 1991

     

    L’11 giugno 1999, nella solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù (la festa patronale della Congregazione), il Santo Padre Giovanni Paolo II visitò la casa delle orsoline grigie a Varsavia. Prese parte alla funzione del mese di giugno, cantando le Litanie al Sacro Cuore. In seguito fece un breve discorso e impartì la benedizione alle suore, agli abitanti della casa e alle studentesse che vi abitavano.

    Le parole del Santo Padre Giovanni Paolo II, pronunciate durante la comune preghiera nella cappella:

    Con tutto il cuore vorrei ringraziare le suore orsoline per la molteplice ospitalità, che più volte ho trovato in questa casa. Dopo vent’anni non si dimentica. Venivo, partivo, venivo… infine sono partito e non sono venuto più. Soltanto oggi.

    Questa vostra casa è unita anche con il ricordo di varie persone, che abitavano qui: il defunto Mons. Zieja, il Professore Świeżawski e la sua consorte… in ogni caso ho incontrato qui molte persone.

    Dio ve lo renda e tenetemi per poco tempo! Ci sono due fermate di questo genere dalle orsoline – a Varsavia in Via Wiślana e a Jaszczurówka…

    Vi benedica Dio Onnipotente, Padre e Figlio e lo Spirito Santo.

    "STAMPA" - Testi