La Congregazione delle Suore Orsoline del S. Cuore di Gesù Agonizzante

150°

„Chi ama e conosce Gesù, desidera condurre tutti da Lui”

 

 


 

Giovanni Paolo II: il dialogo improvvisato con le Orsoline SCGA durante la visita nella comunità di Via di Villa Ricotti a Roma, il 2 novembre 1980

Dopo l’indirizzo rivoltogli dalla superiora generale di allora, M. Andrea Górska prese la parola il Santo Padre:

       Ci sarebbe tanto da dire, ma è meglio non parlare. Sì, vi benedico molto cordialmente. Sono lieto di trovarmi qui. Sono già stato qui una volta, ma con il passar del tempo ho dimenticato, dove si trovava questa casa. A Roma mi oriento male, molto peggio che a Varsavia, a Cracovia in qualche modo me la cavo.

       La Madre non ha elencato qui tutti i miei meriti nei riguardi della Congregazione. Non ha menzionato nulla di Jaszczurówka, ma io so quello che so. Una volta, mentre ero malato a Jaszczurówka, lessi la vita, la lunga vita della vostra Fondatrice, Serva di Dio.

       In occasione dell’odierno incontro vi faccio il cordiale augurio che quanto fu concepito dal Suo spirito, così ricco, continui in voi. Direi che fu una persona capace di una grande avventura. Aveva la capacità per una grande, divina avventura, nella quale l’uomo rischia a volte varie cose. Anche lei rischiava, talvolta metteva a rischio perfino il suo buon nome di religiosa. Sì! Vi auguro che il suo spirito continui in voi.

       Inoltre, vi auguro di moltiplicare questi noviziati. Ho sempre ritenuto, che dalle orsoline grigie dovrebbero venire tante ragazze, perché questa è una Congregazione, a mio avviso, attraente. Volesse Dio che ciò si confermasse.

       Infine, la terza cosa, vi auguro di portare la vostra Fondatrice lì, dove bisogna portarla! Amen.

       Via benedica Dio Onnipotente, Padre, Figlio e Spirito Santo. Amen.

*

(Rispondendo al saluto rivoltogli da una delle studentesse ospiti di questa casa, il Papa continuava)

       Grazie. Sono state parole piene di significato. Vi sono tanto grato per questo incontro, per queste parole. Dici di essere la più anziana abitante di qui. Mi riesce difficile crederlo… Sei all’università? /Sì, all’ultimo anno di medicina/. Sarai un medico molto giovane.

       Sono grato di queste parole e di aver potuto incontrarvi qui, in questo luogo, così importante, storico per la Congregazione delle suore, per la loro missione non soltanto in Roma, ma anche in tutto il mondo. Colgo l’occasione per augurarvi ogni bene nel nuovo anno accademico. Ai vostri genitori – vedo che qualcuno è presente – auguro gioia e soddisfazione dalle figlie.

       Penso che in questa casa si compie un’importante opera di educazione e di autoeducazione, che è così importante; l’educazione in un’atmosfera cristiana, religiosa, profondamente umana.

       Vi auguro che questa atmosfera, che l’opera di questa Casa e della Congregazione delle Suore Orsoline grigie, come le chiamiamo, continui per molti anni ancora.

 

"STAMPA" - Testi