LETTERE

 

Madre Orsola Ledóchowska

(pro manoscritto, Roma 1981)


VI - alle suore (1921 – 1939)


 

30.V.1921

/…/ Ci occorre una cosa sola per esser felici qui in terra e in cielo: l'amore della santissima e amatissima volontà di Dio. Chi cerca solo quello che vuole Dio, chi desidera soltanto la volontà di Dio, avrà già qui in terra il cielo nella sua anima: il cielo con la sua felicità, pace e amore lo circonderà già durante la vita terrena.

Figliola mia, ripeti dunque sempre e a tutto: con anima, cuore, intelletto, volontà e con le labbra: “Come Dio vuole”, “Ecco l'ancella del Signore, si faccia. di me secondo la Tua, parola! “ Il Cuore di Gesù sia la tua forza, conforto, speranza e Maria, tua dolce Madre; questo ti augura di tutto cuore e per questo prega – Matuchna

 

/senza data/

    Figliola,

Ringrazio per gli auguri. Mi rallegro della buona volontà che trovo in te.

Si, Figliuola mia, dobbiamo essere pronte a tutto ciò che piace a Gesù, anche se dovesse esser per noi molto penoso. Non siamo nel convento per godere, ma per esser sante. Dunque avanti con coraggio e umiltà! Figliuola mia, ricordati anche di questo, che da sole non siamo che miseria.Ti abbraccio, Figliuola, benedico - Matuchna

20.XII.1922

    Care Figlie,

Con cuore ed anima, con pensiero e preghiera sono vicino a voi e spero che ci incontreremo, tutte insieme, durante la Messa di mezzanotte, ai piedi del bambin Gesù, offrendoGli, come una volta i pastori in dono: la nostra volontà incondizionata e il desiderio della santità. Il Divin bambino esaudisca le preghiere: ci faccia piccole, piccolissime perché essendo piccole saremo senza dubbio molto di­sponibili; un'anima umile sottomette, sempre e spontaneamente la sua volontà sia a Dio sia agli uomini.

Mi trovo a Poznań, perché ho ricevuto per Natale una ventina di bambini poveri, che stavano morendo di fame! Ecco il regalo da Dio, che porterà certamente la grazia.

Vi abbraccio, arrivederci presto. Madre

1923

    Cara Figlia,

Ieri ho telefonato, ma tu eri assente. Ho pregato per te. Che Dio ti conceda un amore grande, vasto e radioso, amore che sa affrontare con gioia le piccole difficoltà della vita e sa stringersi con fiducia al gran cuore di Dio, riponendo su Lui tutte le tue preoccupazioni e pene.

Abbraccio anche Sr.K. Vi attendo domani mattina. Prego di vestirvi pesantemente: la maglia, il mantello e la sciarpa, perché fa freddo. Abbraccio, benedico. Matuchna

/senza data/

    Figliola,

Ringrazio cordialmente per gli auguri. Dio ti benedica e ti dia abbondantissime grazie: grazie per esser santa! Bisogna disabituarsi al pianto, necessariamente, pian piano. Pensa, una religiosa seria, che piange ad ogni istante!

Ti stringo al cuore, amo, benedico - Matuchna

 

/senza data/

    Figlia Mia,

Ti ringrazio per la tua buona e lunga lettera (è un elogio). Vedo che dimentichi sempre più te stessa per interessarti della vita della comunità. Dimenticare se stessi per lavorare per Dio, la Sua gloria e il bene delle anime, è anche il migliore aiuto per il lavoro interiore. Vedremo che cosa si potrà fare nell'avvenire, come si svolgerà ora il nostro lavoro. Abbiamo sempre fiducia, Dio ci aiuterà.

Ti stringo al cuore, Figliuola. mia. Stà sempre tranquilla: “Pace agli uomini di buona volontà". Benedico la mia Cara Sorellina – Matuchna

20.XII.1925

    Figlie Carissime,

Questa lettera vi dica, Figlie mie Care, sebbene da lontano, che la Madre è con voi durante la cena natalizia; che il suo pensiero va in ciascuno dei nostri refettori e benedice le sue Figlie. La Madre sarà con voi anche durante la Messa di mezzanotte e di nuovo, nel pensiero, vi ritroverà in ciascuno dei nostri templi; grandi o piccoli. La vostra vecchia Matuchna pregherà con fervore per le sue Figlie disperse, stringendo tutte al suo cuore, segnando una crocetta sulla fronte di ognuna e, implorando - come una madre sia capace di farlo per i propri figli - affinché il Bambin Gesù riempia i vostri cuori del Suo grande, grande amore divino, dell'ardente desiderio di tendere sempre alla santità, della convinzione che non vale la pena cercare nient’altro che Dio stesso, specialmente, quando si sta già nel convento. La santa pace e letizia divine riempiano i cuori e le anime vostre, care mie Figlie. Anche voi pregate per Matuchna, per tutta la nostra Congregazione, per ogni nostra comunità, perché tutto ciò costituisce la nostra più vicina famiglia, famiglia religiosa.

Tutte unite nel Cuore di Gesù, unite ai piedi del Bambin Gesù, amiamoci con un vero amore divino. Si dilatino i nostri cuori nell'amore di Dio e delle consorelle: e poi tutto il resto ci sarà dato.

Vi abbraccio, Figlie mie Carissime, "vi benedico e vi raccomando alla protezione divina. Vi benedica il Bambin Gesù e la Madre Santissima abbia cura di voi! Madre

24.V.1926

/…/ Vi abbraccio, Figlie mie. Siate forti, vere figlie di Sant'Orsola, non piagnucolanti e gementi. Viviamo momenti gravi e difficili (colpo di stato in Polonia del Maresciallo J.Piłsudski), ma ciò non dovrebbe toglierci né la pace né la serenità dell'anima. Dio è con noi! Il Cuore di Gesù veglia su di noi, la Fulgida Stella del Mare ci rischiara il cammino con i raggi del suo amore materno! Di che cosa aver paura, perché preoccuparsi e innervosirsi? Sarebbe una vergogna per le figlie di Sant'Orsola. Ognuna cerchi dunque, con gioia e coraggio, di attendere ai suoi doveri nella maniera, più coscienziosa possibile; e avanti cori fiducia!

Vi abbraccio, figlie mie Care. Dio con voi, benedico ciascuna – Madre

 

17.IX.1926

/…/ Quanto all'operazione, Figliuola mia, non rimandare perché potrebbe essere troppo tardi. Sai bene, sarei contenta se se si potesse evitarla, ma è necessaria. Dio manda la sofferenza, quindi bisogna accettarla. Dio ha cura di chi lo serve, questo è certo. Lascia al Signore, Figliuola, ciò che avverrà quando sarai obbligata a letto. In quel momento dimentica tutto, abbi un solo desiderio: essere santa nella malattia. In tal modo sarai più utile alla Congregazione che lavorando. Dunque, fiducia, e serenità! /…/

28.II.1928

    Cara Figlia,

Al momento di partire, ancora un augurio: Dio benedica e aiuti! Con cuore, anima, e preghiera sono sempre con voi, Figlie mie, e a Roma pregherò molto per voi. Che Matuchna vi sorrida dalla foto acclusa e vi dica quanto vi ama, mie Care Figlie. Siate buone! Ricordate che prima di tutto bisogna tendere alla santità - ciò è essenziale - e amare, amare intensamente Gesù Eucaristico. Lui vi aiuterà, vi conforterà e vi darà consiglio su tutto. Vi abbraccio, Tesori miei Cari. benedico ciascuna in particolare, specialmente la direttrice; non abbia paura: il Cuore di Gesù è con noi! Madre

I.1929

    Care Figlie,

Vi prego, siate tranquille, sto già quasi del tutto bene. Penso a voi e durante la cena natalizia e la notte di capodanno saremo unite ai piedi di Gesù. Affidiamoci di nuovo al Divin Cuore di Gesù per mezzo del Cuore di Maria Santissima: vogliamo vivere per Gesù e non per noi stesse; vogliamo cercare la gloria di Dio e non la nostra; abbiamo la volontà di pensare come far piacere a Gesù piuttosto che agevolare la vita a noi stesse e vivere per il nostro “io! Apparteniamo senza alcuna riserva a Gesù, affinché Lui possa disporre dì noi a suo piacimento, senza badare ai nostri gusti! Figlie mie, Dio vi benedica nell'Anno Nuovo. Offrite tutto secondo l'intenzione della casa a Roma, che è la base per l'esistenza della nostra, ormai numerosa Congregazione. Cerchiamo quindi di sostenere questa casa con sacrifici e preghiere. Gesù ci benedice. Qui occorrono sempre più Suore: oltre a Suor Scolastica dovrò tra, poco far venire altre sei Suore: in modo che la comunità di Roma divenga più numerosa. Ci rivedremo presto. Spero di trovare ovunque il progresso nella santità e in particolare nell'umiltà e nella carità fraterna.

Vi stringo, Figlie mie Care, al cuore. Dio con Voi, benedico ciascuna. Matuchna

21.IX.1930

    Figliola mia,

Penso che le mie Figlie abbiano al momento commesso uno sbaglio. Infatti, volete essere ancelle fedeli del Signore, ma avete dimenticato per un attimo come agire. Capisco, che per voi è meno facile di stare senza assistenza delle più anziane, ma è proprio per questo che dovete avere il senso della responsabilità. So, che alle volte hai forse bisogno di andare dal sig.X per chiedere qualcosa, ma solo quando è necessario /.../. In questo dobbiamo essere molto, molto caute. I rapporti con le persone laiche possono facilmente inclinare al male.

Vivete nella concordia, Tesori miei! La mia. vecchia Sr.A. si sforzi di esser veramente buona e affabile. Si, è doveroso osservare la povertà religiosa, ma ogni tanto bisogna sapere tenere conto dei punti deboli degli altri e, perfino, in quanto possibile, soddisfarli almeno in parte. Occorre esser dura con se stessa, ma materna con gli altri!

Sarò da voi nell'ottobre prossimo. Spero che allora potrò sentire che tutto vada bene. Abbraccio, stringo al cuore le mie Figlie, una “crocetta" - Matuchna

X.1930

    Ti ringrazio tanto per tua letterina. Sta allegra, Figliola mia, non permetterti di essere triste: questo non piace a Dio. Perché deve esser tanto “difficile”? Che cosa ti è tanto difficile? Ringrazia Iddio per tutto ciò che hai di buono: adesso la vita senza preoccupazioni, eccetto lo studio, sei circondata di affetto, perché le Suore e le ragazze ti vogliono bene, non parlando poi della famiglia; perché dunque “crearti” delle difficoltà? No, Figliola mia, ringrazia, ringrazia  sempre e con fiducia avanti!

Prega la Madre Santissima di preservare il tuo cuore da quanto vi è di sudicio nel mondo. Sia Ella la tua guida, e tu, un raggio di sole e non una scia fitta di nebbia e foriera di pioggia. E sai, Figliola, in che modo diventare un raggio? Allorché dimenticherai te stessa, le tue difficoltà. e vivrai per la felicità degli altri, preoccupata solo che gli altri si sentano felici con te. Bene, che non cerchi di primeggiare, ma fà in modo che le suore non abbiano l'impressione che tu voglia allontanarti da esse. Tutto con gioia, allora sia le Suore sia le ragazze si sentiranno bene con te.

E a casa scrivi lettere allegre e piene di affetto per esser un raggio anche per la Mamma. Questo é tuo dovere, Figliuola, capisci? Non occuparti di te stessa, delle tue difficoltà, ma della felicità degli altri. Quanta felicità si può a volte procurare agli altri con un semplice cordiale sorriso, con una buona e gioviale parola, Perché non fare ciò che dà felicità ag1i altri? Quanto facciamo per gli altri, lo facciamo per Gesù.

17.II.1931

/…/ Domani comincia la Quaresima: con cuore generoso, pieno di amore e di zelo, con desiderio di santità. Non possiamo osservare straordinari digiuni, ma cerchiamo di unirci con  Gesù in Croce attraverso i piccoli sacrifici della vita quotidiana, per consolarLo ed espiare le offese che si recano a Lui.

Ti abbraccio, Figlia, mia Cara. Gesù ti benedica, ti dia salute, coraggio e forza. Sursum corda! A tutte una “crocetta". Matuchna

 

1.V. 1931

    Come va la tua salute? Come sta Sr.K.? Lavora con zelo su se stesso tutto il tuo gruppetto? Ora è il mese di maggio, ricorriamo dunque, con grande amore, alla nostra Santissima e immacolata Madre. Amate Maria, cercate di risvegliare la devozione alla Madre Santissima nei cuori dei vostri bambini. Questa sarà una vera consolazione per il Cuore di Gesù Agonizzante, cui l'ultimo desiderio sulla terra era, di assicurare un'assistenza piena d'amore a Sua Madre. /…/

/1931/

    Figliola mia, ti ringrazio tanto per la tua letterina. Sono contenta che ora nella scuola tutto vada così bene e che ti dedichi alla scuola e cerchi di compiere nel miglior modo i tuoi doveri. Tuttavia, ricordati di esser una religiosa e che voglio che tu cominci l'anno prossimo il noviziato canonico e che non si debbano trascurare i doveri della vita religiosa a causa del lavoro nella scuola.

Sono impegni che bisogna mantenere e che hanno la precedenza su tutti gli altri, ma ve ne sono anche alcuni che pos­sono attendere e di conseguenza e a ragione di essi non si devono omettere i doveri religiosi. E la mia Figlia, mi pare, sia talvolta un po' unilaterale, non è vero? Hai ragione, che senza una aula è scomodo, purtroppo manca il denaro per eseguire riparazioni. E’ un guaio!

Abbraccio, benedico – Matuchna

1.IV.1932

    Cara Figlia,

Dio ti ripaghi per i tuoi auguri, anch'io te li ricambio. Ai piedi dell’Altissimo ho pregato per le mie Figlie, affinché in questo giorno della Risurrezione, dia loro la grazia di riprendere con nuovo slancio il lavoro sulla propria santificazione per adempiere i doveri delle buone e sante religiose. Mi fa piacere che il vostro lavoro prosegua bene, che vi dedichiate con tanto impegno ai bambini, senza risparmio di fatica. Per me - che sono costretta a prolungare il mio soggiorno qui a causa dei lavori sempre crescenti e ad un tempo molto importanti per l'avvenire della nostra Congregazione è una grande consolazione sentire che voi là ve la caviate da sole e lavorate bene, secondo lo spirito di Dio e della Congregazione. Dio ti benedica, Figlia, cara. Sta bene e veglia sulla tua suor direttrice, affinché non si affatichi troppo e si sovraccarichi di lavoro.

Non vi mancano le nostre notizie, perché ci pensa Suor Assistente (Alina Zaborska). Sta già preparando un nuovo resoconto. Attende solo l'udienza promessa dal Santo Padre per chiudere degnamente (con questo evento) la sua lettera.

Vi abbraccio cordialmente e benedico. Anche voi scrivete perché io sappia sempre ciò che avviene da voi e possa sostenervi nelle vostre preoccupazioni – Matuchna.

15.VII.1932

/…/ Sai, Figlia mia, non capisco come una religiosa possa avere avversione per un qualsiasi lavoro per Dio. Non siamo venute (in convento) al fine di sceglierci un lavoro di nostro piacimento. E in questo caso si tratta di una piuttosto piccola fattoria. Non avrai certamente bisogno di occupartene, quando ti manderò S.R. L'attività più importante sarà: l'assistenza ai pellegrini e ai bambini, se vi saranno, e alle Suore. Avrei potuto comprendere, se tu avessi un po' di paura di non sapertela cavare, ma qui il rimedio è la preghiera e la fiducia infinita nella Provvidenza divina. Preoccuparti invece per un lavoro che più o meno è di tuo piacere non conviene a una religiosa! Figliuola, la gloria di Dio vale più del mio “io” !

Sono partita con cuore afflitto. Se non ti andrà ben, invierò subito Sr.Zaborska e penseremo come provvedere. Ma là bisogna che vi sia un buon esito, non possiamo gettare un’ombra sulla nostra Congregazione.

Ricorda, Figliola, la vera pietà non consiste nelle preghiere piene di affetto e nelle belle parole, ma nell'azione, azione apostolica. Pensi che San Paolo si compiacesse sempre nei suoi duri lavori? Il lavoro apostolico - e tale è il nostro - ha certo le sue spine, è proprio per questo che dobbiamo amarlo; anche il lavoro apostolico di Cristo fu irto di spine! Rifletti su questo, Figliola, e dimentica te stessa. Interessati al tuo lavoro /…/ Gesù ti aiuti e la Madre Santissima benedica.

Abbraccio voi tutte. Sii buona per le Suore, molto buona. Ti abbraccio e benedico – Matuchna

26.X. 1932

    Figlie mie Care,

Vi ringrazio tanto per le belle rose. Sapete bene, che mi sta a cuore soprattutto il lavoro interiore delle mie Figlie. Mi rallegro per vedervi lavorare con tanto impegno su voi stesse: ognuna secondo le proprie necessità spirituali. Il lavoro interiore è una continua lotta fino alla morte - lotta alle volte difficile - che procura alla natura molte spine, ma all'anima dà pace felicità, unendola sempre più a Dio. Sopprimere il proprio arbitrio, far tacere l'ambizione, la vana gloria, che cerca di attirare l'attenzione su se stessa e di rinunciare al desiderio di dominare: non è facile, ma è la via che porta all'eterno amore, alla gioia, a Dio. Prendetevi a cuore questo, Tesori miei, con coraggio sempre crescente: “sursum corda!”  Vi stringo al cuore, Figlie mie care, benedico ciascuna – Matuchna

 

1932

/…/ Non fa nulla, che tu noti che qualcosa non va, e cioè che manca l'unità. Devi sapere, che anche nel convento esistono delle difficoltà, ma, dato che c'è la buona volontà, si può rimediare. Scrivi, che occorre la diplomazia. Io direi in modo diverso, che bisogna essere per gli altri ciò che era San Paolo. “Sono diventato tutto per tutti per condurre tutti a Cristo". Esiste naturalmente una certa difficoltà anche nei conventi, specialmente femminili, di saper conformarsi a tutti: tutto comprendere ed esser indulgenti a tutto.

 

/1933/

    Figlie mie Carissime,

Matuchna è con voi con cuore ed anima, vi benedice e chiede al Signore che vi faccia comprendere che la professione perpetua non è un punto d'arrivo per un rilassamento: “ormai sono stabile per bene, quindi posso permettermi”, ma è invece l'inizio della donazione totale a Dio: nella vita e nella morte, a tutto ciò che l'obbedienza esigerà da noi; che la professione perpetua obbliga a lavorare su se stesse con uno zelo sempre maggiore: fino alla morte. Dio vi aiuti nel continuo lavoro su di voi, Figlie mie! Oh, potessi mai sentire che questa o quella diventi negligente ed esigente, perché ha già, emesso i voti perpetui. E' tanto doloroso udire parlare cosi di un'anima che dovrebbe sempre, ogni giorno avanzare sulla via della santità.

Vi abbraccio, Care Figlie, Vi stringo al cuore. Dio Vi benedica e Matuchna invia alle sue Figlie una crocetta /di benedizione/ - Matuchna

15.11.1934

    Mia Piccola, Ti ringrazio per la lettera. Non scoraggiarti che le ragazze siano oggi molto difficili ad educare, perché leggerine e senza ideali. Lo so. Occorre fare ciò che è possibile con bontà e dolcezza. L'invisibile seme che oggi in apparenza è infruttuoso forse, una volta, dopo lunghi anni, germoglierà, anche se sul letto di morte. Figliola mia, dunque coraggio e forza! Non affliggerti, sempre avanti con gioia e fiducia. Tu da sola non potrai fare nulla, ma sarà il Signore a fare tutto.

27.IV.1934

    Cara Suora, Ti sono vicina col pensiero. Come va? Che cosa ha trovato il medico? Poveretta mia, quanto mi addolora! Ma abbi fiducia, fiducia. Sempre fidarsi in Dio e credere che tutto ciò che Lui da è per il nostro bene. Così poco ho potuto occuparmi di te: non per mancanza di cuore, ma di tempo, per impossibilità a causa del mio malessere, ecc. Sto già meglio. Prego di scrivere a Varsavia. Orbene ti abbraccio. Spero di trovare a Varsavia una tua cartolina. Ti stringo al cuore, alla tua amica molti cordiali ringraziamenti. Ti abbraccio, una “crocetta”, fiducia! Matuchna

30.V.1934

/…/ Ricordatevi, che domani 31 maggio è il giorno di Sant'Angela /…/.  Pregate fervorosamente questa nostra santa Madre, affinché ottenga per noi molte grazie, di cui abbiamo bisogno, per raggiungere la santità, cioè: umiltà, povertà, obbedienza, spirito di apostolato. Pregate che prenda sotto la sua protezione le nostre case e che ci aiuti a fare molto per il bene delle anime.

Ricordate: la casa a Kobryń è una casa missionaria. E voi siate apostole con un sorriso costante sulle labbra, se­renità d'animo, gentilezza, prontezza nel servire, bontà per tutti. Gioite che Dio vi abbia scelto per iniziare proprio là il lavoro. Rallegratevi, se sentirete le conseguenze della povertà: è una grazia di Dio. Dio con noi, Tesori miei! Vi abbraccio cordialmente. Prego per la mia beniamina, a ciascuna in particolare una crocetta /di benedizione/ - Matuchna

1.VIII.1934

    Cara Figlia,

Ti ringrazio della letterina. E’ bene che abbia scritto tutto con sincerità. Sr.C. non rimarrà da voi, questo è certo, perché so che non va. Penso e penso, chi mandare per amalgamare finalmente il vostro piccolo gruppo. Speriamo! E pregate per poter trasformare a poco a poco questi bambini, bisogna correggere la loro arroganza. Credo, che alle volte ti sia difficile vivere in una tale confusione, ma anche questo è per il Signore. Verrà pure per te il tempo del noviziato. Intanto, Figliola, avanti con coraggio e gioia, cercando di esser tramite di unione in questo piccolo gruppo. Quanto più sarete unite, tanto più Dio vi benedirà.Dio benedica la mia Figliola! Avanti con fiducia. Non importa, se di tanto in tanto trovi qualche difficoltà. Ti stringo al cuore. Ricordati: "Quanto peggio, tanto meglio per te". Una crocetta di benedizione – Matuchna

27.IX.1935

    Ricorda, Figliola, che oggi i laici si aggrappano,con ambedue le mani, ai loro posti di lavoro, anche penoso, per non esser licenziati. Pure noi, non dobbiamo sfuggire subi­to ad un lavoro, perché vi troviamo un po' di difficoltà! Questo sarebbe una vergogna! I laici restano ad un lavoro durissimo, per poter guadagnare, e noi che lavoriamo per Dio, pensiamo di evitarlo se incontriamo difficoltà! Avanti dunque con coraggio, Cara Figlia, sursum corda, e portare di buon animo con il nostro Gesù la croce della vita religiosa, non è vero? Ti stringo al cuore. Abbraccio tutte, crocetta /di benedizione/. Spero in Dio che martedì, 1 ottobre, sarò a Varsavia. Se hai qualche cosa da sbrigare con me, puoi venire – Matuchna

 

12.XII.1935

    Mia Piccola,

Ho ricevuto la tua letterina oggi, a Varsavia. Si, stai tranquilla, e senza preoccupazioni, mia Piccola, perché siamo nelle mani del migliore Padre e Lui non ci abbandonerà mai. Questa convinzione ci assicura una pace imperturbabile, fa che gli occhi dell'anima siano rivolti sempre verso il cielo, verso il nostro Gesù e la nostra fulgida Stella del Mare.  E segui il consiglio della grande santa Teresa (D'Avila): "Nulla ti affligga, nulla ti turbi, tutto passerà, Dio è immutabile. La pazienza raggiunge tutto. A chi ha Dio, non manca nulla. Dio solo basta per tutto". / ... /

 

2.IV.1936

    Cara Figlia,

Ti ringrazio della tua letterina. Mi rallegro vivamente perché ora tutto va bene. Quando non è necessario di occuparsi molto di una persona, di coccolarla, questo è un segno, che tale persona si occupa più di Dio che di se stessa. Proprio di questo mi compiaccio, Figliola, che tu lavori in silenzio, che non bisogna pensare a te, poiché sembra che tutto prosegua in modo normale, che tu sia totalmente donata a Dio e dedicata al compimento dei tuoi doveri. Sii sempre un'anima “mite”, perché Gesù mite ed umile di cuore ama in particolare tali anime. Avanti dunque con coraggio! E se si risvegliasse in te la tentazione, rileggi questa lettera, e di a te stessa, che anche Matuchna ti ama di tutto cuore, appunto per il fatto che sei silenziosa e non ti preoccupi né di te stessa, né richiami l’attenzione degli altri per la tua persona. Ti stringo al mio cuore e benedico la mia Figlia – Matuchna

 

5.V.1936

    Mia Piccola, /…/ Non mi pare corretto che Tu non scriva alla tua famiglia. No, Figliola! /…/ Sai, io sono sempre attenta che una religiosa non divenga indifferente nei riguardi della propria famiglia. Non è giusto! Bisogna essere per i propri familiari come un buon angelo, che delicatamente incoraggia verso il bene. Alle volte una buona parolina su Dio può far un gran bene; e avrebbero un pretesto giustificato contro la Congregazione, se questa sradicasse dai cuori l'amore per la famiglia. Scrivi a S., ma delicatamente, che tu non vuoi immischiarti nelle liti della famiglia, che tu preghi per tutti, chiedendo al Signore, che il santo amore e concordia regnino tra la madre e i suoi figli. E poi, parla anche di te stessa e basta. Scrivi non molto spesso, ma non trascurare questa corrispondenza. /…/

 

9.VI.1936

/…/ Abbraccio la mia Piccola di tutto cuore. Gesù ti benedica. Si, preparati ai voti perpetui, appoggiandoti sempre più su Dio. Capisco il tuo povero cuoricino che alle volte ha no­stalgia di qualcuno che si occupi di te, ti faccia una carezza, perché ti senti così sola. Ma questo è una buona scuola, che ti rafforza, che ti insegna a dare con generosità e non soltanto a prendere: "le chrétien veut donner bien plus que recevoir” /il cristiano vuole piuttosto dare che ricevere/. Talvolta ciò è penoso, mia Piccola, ma avvicinati a Dio. Imparerai a rivolgerti in tutto a Lui: tanto nelle gioie che nelle sofferenze e giungerai alla convinzione che "Dio solo basta per tutto". Qui è la sorgente della nostra pace e della nostra gioia. Scrivi a Matuchna tutto e sai che Matuchna ti è vicina, Piccola mia, con cuore e preghiera, e desidera che tu sia santa! /…/

 

10.VI.1936

    Cara Suora,

Ti ringrazio cordialmente degli auguri e li ricambio con un gioioso Alleluja. Riguardo ai voti, rivolgiti alla vostra superiora perché suo tramite sarà inviata la domanda per l'ammissione ai voti, insieme alla dovuta relazione. Infatti, io non conosco il tuo comportamento e non so se le tue virtù brillino in lontananza! Ma spero, che la superiora approvi la tua domanda. Di conseguenza, bisogna che tu ti prepari nel migliore modo perché i voti perpetui non sono ano scherzo, ma un passo molto grave. Occorre avere già una volontà forte: non vivere per se stessi ma solo per Gesù!

Ebbene, ti abbraccio, mia "vecchia”! Dio con te. Ti stringo al cuore, crocetta /di benedizione/ - Matuchna

 

10.VIII.1936

    Cara Piccola,

Con gran piacere ho ricevuto la tua lettera. Ho scritto al Vescovo per ringraziarlo per la sua bontà verso di voi, il che è davvero commuovente. Hai fatto bene nel dare la precedenza alle Suore; questo è secondo le nostre Costituzioni e non reca alcun danno al nostro abito. Qui c'è una certa confusione a causa degli esercizi spirituali. La casa è così gremita che le pareti sembra che si spacchino. Il 15 prossimo sarà presente il Vescovo Lukowski, perché Sr.Lukomska emetterà i voti. Abbraccio la mia Cara Piccola, abbraccio e benedico tutte! Dio con voi! Noi stiamo bene. Sr.Monkiewicz riposa serenamente al cimitero e gli uccellini le cantano la ninna nanna e il sussurrio delle betulle, la culla: non ha più pene! /…/

 

26.X.1937

Cara Figlia,

Ti ringrazio degli auguri, della preghiera e della tua buona letterina. Sono contenta che tu abbia fatto bene gli esercizi spirituali, che con tutta la buona volontà e fiducia tu riprendi il lavoro su te stessa. Non temere le tentazioni, soltanto chiedi ogni giorno la perseveranza nel lavoro interiore, la perseveranza nella vocazione. Infatti, l'anima si tempra nelle tentazioni se persevera con coraggio. Avanti dunque con forza e gioia! Spero che il tuo rapporto con la suor direttrice sia e continui ad essere buono e sincero. Tale aiuto è di gran pregio nel lavoro interiore.

Noi stiamo bene. Domani saremo a Roma. Dio benedica la mia Figliola e l'aiuti nel cammino verso la santità.

Ti abbraccio e segno una grande crocetta sulla tua fronte – Matuchna

 

30.X.1937

    Cara Suora,

Ringrazio della lettera. Scriverò al Direttore. Prego di consegnargli la mia lettera. Non sono affatto del parere di rimestare la questione. Il provveditorato ci conosce ed è soddisfatto del nostro lavoro, e se un consigliere fa qualche critica malevola, non importa. Che venga una volta, il direttore insieme con lui, in modo che possa mostrare ciò che è sporco e disordinato! In questi nostri tempi, in cui fiorisce il comunismo, dobbiamo avere certamente molti avversari. Come rimediare? Se questi non ci criticherà, sarà un altro a farlo. La cosa migliore è tacere e cercare di adempiere nel migliore modo i propri doveri.

Non Vi preoccupate per nulla. Avanti con fiducia e gioia! Il fatto, che avete aiutato e perfino, che orrore!, avete mangiato, durante la festicciola nel collegio dei ragazzi, è da lodarsi. Non possiamo apparire strane, in particolare davanti agli indifferenti e atei, perché tali certamente non vi mancavano. Le persone devote e credenti sanno che le re­ligiose non prendono parte a ricevimenti, ma per i vostri (ospiti) un comportamento tale sembrerebbe una stravaganza. Avete fatto bene a non andarvene e a mangiare con semplicità.

Mi rallegro che le Suore siano contente degli esercizi spirituali. Ed ora, avanti gioiosamente!

Ti abbraccio, Figliola. A tutte: una crocetta di benedizione - Matuchna

 

30.XI.1937

    Figlia mia,

Lascia che altri si agitino, e tu sta tranquilla. Dio permette anche questo, siamo dunque sempre pronte a dire ''sia fatta la Tua volontà". Perciò non scoraggiarti, Figliola, sempre avanti con coraggio, gioia e fiducia. Iddio prova, ma mai al di là delle forze umane! Sarà bene. Siamo sante, lavoriamo su noi stesse: è quel che conta di più.

Ti stringo al cuore, Figlia Cara. Una grande crocetta di benedizione a te e a tutte – Matuchna

 

29.XII.1937

    Cara Figlia,

Ti ringrazio tanto della letterina. Mia cara Figlia, non vedere cosi nero né te stessa né il tuo lavoro. Sai, Figliola, ciascuno riceve da Dio ciò che deve condurlo al cielo. Di conseguenza, se Dio non ti ha dato tanti talenti, quanti ne vorresti, sii tranquilla, senza scoraggiarti, Figlia Cara, e ripeti sempre: “sia fatta la Tua volontà, Signore”. Figliola, sii utile, con la tua santità, la tua umiltà, la mitezza e serenità d'animo, cosi diventerai utilissima. E sebbene gli uomini abbiano detto (non penso che sia proprio cosi) "cervello d'oca", “scioccherella”, non importa. Sii santa - questo basta - e sarai la più utile nella comunità. Via, dunque, la tristezza: godi della felicità. divina: "E il mio spirito esulta in Dio mio Salvatore”. Abbi un unico desiderio: compiere il più fedelmente la santa volontà di Dio – nient’altro - e sarai felice. Ricorda, Figlia mia, un'anima che ama veramente Dio al di sopra di tutto, quindi anche più di se stessa, deve essere felice di una grande, raggiante felicità divina!

Non stare troppo a riflettere su te stessa, ma pensa alla grandezza di Dio, e sarai felice. Quando ti senti depressa, recita con tutto il cuore: “Te Deum” oppure quel salmo stupendo: “Benedicite”, benedite il Signore, e passerà la tristezza.

Ti abbraccio, Figliola, ti amo e benedico, augurando abbondanti grazie divine e tanta letizia divina – Matuchna

 

6.I.1938

   Figlia mia,Di nuovo avanti con coraggio! Sai, è male quando ti scoraggi se qualcosa non va: questo é orgoglio. Se tu avessi capito che noi siamo esseri miseri, poveri, ringrazieresti il Signore di non aver fatto qualche cosa di peggio. E se la superiora ti avesse forse detto troppe cose spiacevoli, bisogna saper comprendere, offrirle in silenzio al Signore, dicendo con umiltà di cuore: nel passato meritai rimproveri più gravi, e sebbene ora abbia la buona volontà, ciononostante accetto questo come penitenza per i peccati una volta commessi. Dunque, mia vecchia Giannina, raddrizza le orecchie! Avanti con gioia! Peccato che tu abbia sciupato un mese intero, ora bisogna ricuperarlo con fiducia e gioia. Con la superiora sii di nuovo cordiale. Ella è buona con te, e, se una volta ti ha rimproverato, non vi è alcuna ragione per perdere fiducia. bisogna saper dimenticare e tutto finisce. Spero che la mia Figlia mi scriva presto che tutto va già bene.

Ti abbraccio cordialmente. Avanti cori fiducia, e offri volentieri a Gesù la piccola sofferenza! Una crocetta /di benedizione/. Matuchna

 

10.I.1938

/…/ Sii un angelo della pace. La cosa migliore è reagire con letizia a questi piccoli e grandi pettegolezzi, non prenderli a cuore, ma offrili al Signore, e Lui aiuterà. Ebbene, abbraccio la mia Cara Figliola, sarà bene. Poverette, là vi affaticate, ma siete per me un grande aiuto, ne provo sollievo e ve ne ringrazio! Una crocetta /di benedizione/. Matuchna

 

12.II.1938

    Cara Figlia,

E' bene che abbia scritto delle tue difficoltà. Vedi, Figliola, non va cosi male con te come pensi. Non è colpa tua se per te sia difficile, se tu senta rammarico o scoraggiamento. Tu non puoi non sentire, ma hai merito perché, per quanto con difficoltà, tu combatti contro queste inclinazioni naturali. Il fatto che tu risenti rimproveri e alle volte addirittura non li meriti, raddoppia la tua sofferenza. Tutto ciò è del tutto naturale, e se tu trovi difficoltà nel combattere questo stato d'animo, tanto più grande, Figlia mia, è il tuo merito. Tu ti accorgi, che la superiora dice una volta cosi, poi lo dimentica, e dice altrimenti. Ciò non deriva da una cattiva volontà o dal volersi scostare dalla verità, ma dalla dimenticanza oppure si dice qualche cosa senza troppo pensare. Questo non è piacevole, ma bisogna esser indulgenti. Coraggio, Figliuola mia, anche se la preghiera e la tua indole ti procurino delle difficoltà. Offri le tue difficoltà a Gesù: Lui ha sofferto di più per te e per la tua salvezza. Dunque coraggio! Anche questo col tempo cambierà e comprenderai che la vocazione è una grande grazia. Sempre avanti con coraggio e gioia! Orbene, non si rattristi la mia Piccola, Matuchna non la rimprovera, perché sa, che nonostante le difficoltà, la mia Figlia ha buona volontà ed è molto occupata; ciò influisce anche sui propri nervi.

Abbraccio la mia Figlia molto cordialmente, la stringo al cuore, amo, una crocetta /di benedizione/ - Matuchna

 

1.VII.1938

    Mia Cara Figlia,

Hai fatto bene a scrivermi con tanta sincerità, Figlia mia. Cerca di liberarti dall'abbattimento, questo non giova a nulla. Conosco la superiora, so che, malgrado la sua migliore volontà, può scoraggiare, perché vede il male in tutto, invece di lodare ciò che è buono. I continui rimproveri e brontolii influiscono negativamente sull'uomo. Non preoccupartene affatto, e ora pensa a tranquillizzare la povera Suora. /.../ Mi fa tanta pena, sii affabile. /…/ E tu, Figliola, non pensare all'avvenire. Non siamo in grado di far nulla né tu né io, ma possiamo tutto in Colui che ci fortifica. Se Dio dà una responsabilità, dà anche la capacità e Lui stesso farà ciò di cui tu non sei capace.

/1938/

    Figliola,

A Dio piacendo, tra qualche giorno sarò da Voi e ne parleremo. Mi rallegra che non sia peggio e credo che la mia Figlia si dominerà. e tutto andrà bene. Impara, Figliola, a non guardare la persona ma Gesù che mediante essa ti rivela la sua volontà. E chiedi al Signore di poter comprendere e sperimentare sempre più la felicità che la vocazione religiosa offre all'anima che vuole sinceramente donarsi al suo Signore e Dio. Oggi diviene sempre più evidente che il mondo non dà altro che amarezza e vanità.

Arrivederci presto, Figliola, ti abbraccio e una crocetta di benedizione – Matuchna

22.VII.1938

    Figliola mia, Ringrazio la mia Figliola della letterina. Non avere alcun scrupolo di coscienza, scrivi pure a me con tutta libertà: Matuchna è appunto per aiutare le sue Figlie. E' vero, Figliola, che gli uomini alle volte abusano della bontà altrui, ma io seguo la massima di San Francesco di Sales: "Preferisco trovarmi in purgatorio per esser stato troppo buono piuttosto che per esser stato poco buono” /…/

 

27.X.1938

/…/ Il fatto che tu dimagrisci continuamente, è del tutto naturale, in considerazione del tuo modo di nutrirti. Ricomin­cia a mangiare bene e cesserai di dimagrire. Figlia mia, ti dirò con tutta sincerità: commetti una grande sciocchezza, per non dire che fai torto alla Congregazione - che ha tanto bisogno di persone per lavorare - se di conseguenza ti ammali. Che profitto ne verrà? Avrai la gioia di esser magra come uno stecchino, ma non sarai più capace di lavorare e per di più dovrai esser curata. Non pensare alla tua magrezza o grassezza, ma alla Congregazione! Te ne prego, Figliola, di tutto cuore, lo rimpiangerai quando sarà ormai troppo tardi. /…/

 

9.XII.1938

    Cara Figlia,

Hai fatto bene, mia Piccola, a scrivermi, con tanta sincerità. Hai piena ragione; una buona religiosa dovrebbe sopportare in silenzio ed umiltà, rimproveri, sgridate e altri dispiaceri, anche se fossero ingiusti. Così dovrebbe essere ma, Figliola, ciò che dovrebbe essere non lo è sempre. A chi è di indole triste, malinconica, bisogna tendere la mano e averne cura con bontà. No, Figliuola, io non permetto tutto, ma cerco di non spezzare ciò che non può esser più piegato. La vita di una superiora è sempre più facile di quella delle suddite, perché essa è padrona della situazione. E tu, Figliola, sei di una indole facile, allegra, perciò non troverai tante difficoltà. Credo, che anche tu debba, talvolta lottare contro una certa ribellione interiore, ma il tuo temperamento ti aiuterà a vincere le difficoltà, più facilmente che a coloro che, per natura, sono scrupolosi o malinconici. Ricordati, Figliola: esigi molto da te stessa, ma per gli altri sii molto indulgente. /…/ Oh, Figliola, tu non sai veramente quanto sia difficile alle poverette che hanno un temperamento duro e brusco; bisogna compatirle, ma non condannare. Vedi, anch'io appartengo alle persone di indole facile, ma sento e comprendo le loro difficoltà e perciò mi fanno tanta pena e cerco di aiutarle. /…/

12.XII.1938

    Cara Figliola,

Ti ringrazio della tua cartolina. Mi sentivo molto bene da Voi, perché ho visto che le mie Sorelle avevano accolto di buon animo le parole di Matuchna. Questo é stato per me di gran conforto. Occorre resistere alle difficoltà attuali. Perché lavorare là se non possiamo far nulla per le anime? Ebbene, vedremo come si svolgeranno le cose, ma non posso acconsentire, permettere un lavoro che prescinde da principi religiosi.

Ti abbraccio. La prossima lettera sarà, a Dio piacendo, dalla Polonia. Una crocetta /di benedizione/ - Matuchna

31.III.1939

/…/ A quale fine sei l'assistente? /…/ E' molto comodo dire a tutto; "Questo non è affare mio" e tacere, libera da qualsiasi difficoltà e qualsiasi contestazione, ma ciò è una viltà! Sei l'assistente e dovresti aver cura del bene e dell'onore della Congregazione. Figliola mia, smetti con questa bambinata riguardo alla tua supposta stupidità, che ti esime da ogni dovere verso la Congregazione. Sii di nuovo un vero aiuto, sii una vera assistente: soccorri le Suore, tranquillizzale e dà spiegazioni quando si rivolgono a te. Sii mia buona Figlia, e serviti dell'intelligenza che Dio ti ha dato. / ... /

 

8.IV.1939

Figliuola,

Un santo Alleluja a voi tutte! Sto già meglio - mi alzo ma probabilmente fino al 15 aprile resterò qui. Vi ringrazio delle preghiere, ma soprattutto amatevi!

Vi abbraccio, una crocetta di benedizione, Vi amo tanto /…/ - Matuchna

 

21.IV.1939

/…/ Siamo tutte sedute come su un vulcano, ma nelle mani di Dio, quindi: calma, calma, calma! Verrà ciò che Dio vuole e questo sarà bene. Mantenetevi nell'amore; siate buone con le persone del vostro ambiente, anche se ora è penoso. Anche questo si sistemerà con bontà. /…/


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