LETTERE

 

Madre Orsola Ledóchowska

(pro manoscritto, Roma 1981)


III - alle suore in Aalborg (1918 – 1922)


 

/senza data/

    Pregate, Figlie mie, affinché Dio continui ad aiutarci come l'ha fatto finora. Abbiamo dinanzi a noi una grande, stupenda missione; occorre però che essa sia fondata sulla povertà e sulla profonda umiltà.Tesori miei, chiedo con fervore al Signore la grazia della virtù dell'umiltà per ciascuna di noi: affinché nel cuore di ciascuna viva il desiderio: "sempre più in basso, farsi sempre più piccole"/.../ Sono convinta che la nostra opera si svilupperà a misura che aumenterà la nostra umiltà e la nostra povertà. Domando al Signore, che le mie Figlie intendano il pensiero della Madre, e non si lascino distogliere dalla nostra magnifica via dell’umiltà più profonda e della povertà più radicale, desiderando gli onori e la gloria di questo mondo. Prego per voi, Tesori miei. Quanto più desidero per voi la santità attraverso l'umiltà, la povertà, tanto più vi amo.

Vi abbraccio, Tesori miei, figlie mie carissime, e vi benedico. Madre

 

21.X. 1919

    Ecco Sant'Orsola mi ha ottenuto grandi grazie. Ieri sono stata da Mons.Ratti (Nunzio Apostolico di Polonia) e dall'Arcivescovo Teodorowicz. Tutti ritengono all'unanimità che dobbiamo rimanere sulla strada indicataci dalla Provvidenza stessa e proseguire nelle nostre opere. E’ evidente che non sia possibile sottometterci all'obbedienza (cioè aderire all'Unione delle Orsoline Polacche). Ambedue i prelati appoggiano con entusiasmo il progetto delle Orsoline laiche. Il Nunzio mi ha consigliato di rivolgermi a mia sorella (Maria Teresa) perché intervenga. che le nostre Costituzioni siano approvate. Sono stati molto buoni con me: considerano il nostro lavoro come voluto da Dio, necessario e bello. L'Arcivescovo Teodorowicz è del parere che non sia lecito correre il pericolo di spezzarvi, Figlie mie, esponendovi bruscamente a qualcosa del tutto nuovo. Per questo il mio cuore gioisce ed esulta di gioia. /…/ Ma, Figliole mie, qui sì attende molto da noi, dobbiamo quindi essere vere ancelle del Signore. non vivere per noi stesse, tua solamente per Gesù, al quale abbiamo donato la nostra persona e tutto quanto possediamo. /…/

 

20.V1.1920

    Figlie mie,

Domani mi recherò nella regione di Poznań. Lo considero doveroso in vista degli importanti  affari da trattarvi. In questi momenti gravi, non possiamo prendere le cose alla leggera. Anche la Madre avrebbe preso ben volentieri un po' di riposo, ma, qui non si tratta né del nostro riposo né di una soddisfazione affettiva, ma della causa di Dio – è questa ha sempre la precedenza. Spero d'aver coraggiose ancelle del Signore, gioiosamente sempre pronte a tutto ciò che è per la gloria di Dio e del Sacratissimo Cuore di Gesù. /…/ Intanto pregate, state bene, perché occorrono le forze per lavorare. Amatevi vicendevolmente, Figlie mie, e rallegratevi: l'ora del ritorno è già vicina. Non aspettate ora delle lettere, perché dalla Polonia non partono.

Vi benedice Madre

 

21.VI .1920

   Figlie mie,

Scrivo nel treno, in viaggio per la Polonia. Mi rincresce molto, perché ciò sarà una delusione per Voi, ma non potevo far altrimenti: la coscienza mi dice che il mio dovere è là. Se dipendesse da me, sarei ben volentieri venuta direttamente da voi, sono ormai stanca di questi viaggi! Ma qui si tratta della nostra opera, quindi bisogna farlo, e basta. Spero ardentemente che venerdì o sabato prossimo sarò a Berlino, e il 1 luglio da Voi. Siate, vi prego, pazienti e conformi alla volontà di Dio! Devo far passi per ottenere un vagone (per trasportare tutte le cose che saranno spedite dalla Danimarca a Danzica con la nave e quindi a Pniewy col treno), occorre organizzare i corsi a Pniewy, ecc. Molto è da fare e da discutere.

Figlie mie carissime, conto sulla vostra comprensione dell'importanza dell'opera e sulla vostra adesione alla volontà di Dio. Nel frattempo quelle di voi che si sentono deboli in salute si facciano il possibile per ricuperare le forze, perché dobbiamo metterci con grande energia al lavoro. Altrimenti, non si andrà avanti. Quando sono partita da Roma vi era una minaccia di sciopero delle ferrovie; avevamo paura che a Bologna ci avrebbero fatto scendere e aspettare, ma tutto è andato liscio. Se dovesse aver luogo la visita canonica senza la mia presenza, non vi spaventate. Se qualcuna di voi sarà interrogata, risponda con rispetto, ma che nessuna di voi voglia mostrarsi importante e fare delle chiacchiere inutili. Bisogna tre volte riflettere su ciò che si vuol dire, poiché è facile con una parola imprudente nuocere ed è molto difficile poi riparare. / ... / Se una comunità è buona, una visita di questo genere passa in silenzio, tranquillamente, senza conseguenze spiacevoli. Spero che anche la nostra comunità si dimostri efficiente.

Oggi è la festa di S. Luigi. Questo gran Santo vi ottenga lo spirito di preghiera e dì mortificazione, non nelle cose straordinarie, ma nella vita quotidiana, in cui troviamo tante occasioni per una ragionevole e semplice mortificazione. Vi conduca a quella mortificazione che ci fa capire che non siamo venute nel convento per cercare le nostre comodità, che tutti siano buoni con noi, pieni di riguardo, di premura, ecc., ma siamo venute per seguire Gesù Crocifisso nella umiliazione, povertà, fatiche e contrarietà. Solo allora quando capiremo questo, saremo sulla via che porta al la perfezione nella vita religiosa. Riflettete profondamente su questo punto. Non è bene, quando possiamo direi. "Oh, come tutte sono buone con me, come mi facilitano tutto, come sto bene qui", ma, quando in mezzo alle difficoltà e contrarietà, dirai: “Signore, Ti ringrazio per la croce, anche con essa sto bene".

Dio con voi, Tesori miei! Vi abbraccio, amo, benedico. Madre

2.VIII.1920

    Penso a voi, Figlie mie. So che avete difficoltà. Risento tutto con voi e soffro con ciascuna di voi, ma noi vogliamo andare verso il cielo appunto attraverso la croce: siamo unite strettamente nel cuore di Gesù. Siate buone, Figlie mie, pronte ad ogni sacrificio, a compiere la volontà dì Dio. E amatevi con carità cordiale e tenera, ve ne prego ardentemente. Siate buone, caritatevoli, l'una verso l'altra, piene di sacrificio, carissime Figlie mie!

 

3.VIII.1920

    Figlie mie care,

Contate, come a Roma, sulla mia preghiera. Siamo tutte unite nel Cuore di Gesù, sapientemente coscienti che tutte quante lavoriamo per uni opera così importante, quale è la formazione degli apostoli del Cuore di Gesù Questo pensiero deve sostenerci anche nei momenti più difficili. Lavorate, pregate e ricordate sempre che il nostro scopo è essere unite con Dio nell'eternità. Davanti a questo fine tutto scompare.

Sant’Olaf, 9.VIII.1920

   Penso a voi, care Figlie mie. So che alle volte sentite il peso e la nostalgia, ma ricordate, Tesori miei: ogni croce avvicina a Dio e a Lui conduce! Quindi, avanti, con coraggio e gioia!

 

14.VIII.1920

    Ciascuna di voi faccia il proposito di servire Gesù con gioia e prontezza. /…/ Amatevi vicendevolmente. Che l'una si sforzi di addolcire, facilitare la vita all’altra, e tutto andrà bene. La vostra Madre pensa a voi, prega per voi, compartecipa alle vostre pene, è preoccupata per voi, ma cerca di rimettere le sue inquietudini e preoccupazioni nel Cuore di Gesù. E' certo che questo Divin Cuore non ci abbandonerà mai, né voi né me. Siate tranquille, fiduciose, serene, e tutto andrà bene. Fiducia, fiducia! /.../ Siamo create non per questa terra, ma per il cielo, quindi pensiamo al cielo e non alla terra.

 

Pniewy, 14.VIII.1920

    Figlie mie,

Ho ricevuto la lettera - espresso. Prego di non preoccuparvi troppo: qui tutto è tranquillo e nulla ci minaccia. Il peggio è che possa perdere la speranza, di ottenere il vagone. Sarebbe un disastro! Perché non spedite la roba? C'è ancora la possibilità di farlo. Occorre far l'assicurazione e raccomandare tutto a Sant'Antonio. /…/ Non preoccupatevi, Figlie mie. Forse saremo separate, ma non per sempre, e non c'è alcun'altra minaccia di pericolo. Per ora i bolscevichi non fanno bottino e non uccidono, soltanto espropriano, cosicché i proprietari vengono nominati amministratori.

Vi abbraccio – Madre

 

17.VIII.1920

    Abbiamo fiducia, perché il è Signore che veglia su di noi. Quindi non bisogna preoccuparsi, Figlie mie care. Noi qui stiamo tranquille: viviamo giorno per giorno affidando l'indomani alle mani di Dio. Anche voi fate cosi e i vostri nervi non saranno scossi dall'inquietudine, mie care, povere Fglie!

 

Copenaghen, 11.IX.1920

    Care Figlie,

Il congedo da, voi Lui ha procurato una grande pena, perché so che siete in difficoltà. Penso spesso, che a croce più dolorosa nella mia vita sia quella di sapere e di sentire che voi soffrite, poverette! Ma ora mettiamoci al lavoro! Il tempo passa presto e fra poco sarò con voi. Il pensiero del nostro splendido fine al quale tutte tendiamo, la nostra unione nel Cuore di Gesù e la consapevolezza che quaggiù siamo in esilio, mentre la nostra patria è là, in cielo - ecco la luce che ci guida.

Ricordate che la migliore preghiera è il lavoro su se stessa, l'umiltà, l'obbedienza e la carità verso il prossimo. Tutto andrà bene, se la nostra comunità religiosa sarà un focolare di santità. Prego per voi e vi amo come una madre ama i suoi buoni figli, questo lo sapete.

Pniewy, X.1920

   Care Figlie,

Per risparmiare, scrivo su una vecchia fattura. Le vostre lettere arrivano abbastanza presto, e le mie? Ho ricevuto un telegramma da Maria Teresa (Ledóchowska). Penso che l'affare sarà tra breve risolto e allora Oleńka (Sr. Antonina Tyszkiewicz) potrà partire. Che ci mandi subito da Roma un telegramma.

Le vostre lettere mi procurano una grande gioia. Emana da esse un buon spirito, fiducia, pace e armonia. Questo mi tranquillizza e consola, Figlie mie care. Dio vi benedica!

Qui a poco a poco si spianano anche le più grandi difficoltà. Spero che col tempo ci sentiremo molto bene. Bisogna saper superare le difficoltà che appaiono nei primi momenti. Siate coraggiose e serene! Gesù ci aiuterà. Abbiamo già sette allieve, altre dovrebbero arrivare, inoltre vi sono tre esterne. Meglio che all'inizio non ce ne siano tante perché mancano ancora molte cose e la casa non è del tutto in ordine.

Il tempo è meraviglioso: un vero autunno polacco. Per questo ringraziamo il Signore perché ciò serve ad aumentare il nostro entusiasmo. Sabato prossimo la nostra casa sarà consacrata al Sacro Cuore. Vi spedirò un telegramma, perché possiate unirvi con noi.

Scrivo nel treno per Poznań, dove mi reco per fare delle spese. Che alti prezzi! Non ci si potrebbe credere! Prego di preparare circa 36 strofinacci, li prenderò con me quando verrò, qui ce ne è sempre, bisogno. Domandate al Consolato, forse per suo tramite sarà possibile mandare subito un pacco di strofinacci? Vi abbraccio, Figlie mie care. Amate Gesù tanto, tanto: non con le parole ma con i fatti, con le opere di carità verso il prossimo, carità umile e piena di donazione! Abbiate fiducia, Gesù ci aiuterà e tutto andrà bene. Vi abbraccio tutte e vi benedico - Madre

Pniewy, X.I.1920

    Figlie mie,

Vi invio la meditazione che vi avevo promessa: serva per il lavoro su voi stesse! Una revisione settimanale così pratica ha i suoi buoni lati. La parte segnata con crocette è da leggere la sera; l'insieme: la mattina, a voce alta, distinta e chiara, affinché tutte siano in grado di intendere. Se qualcuna volesse trascriverla, lo faccia.

In questo momento finisce da voi la recita del rosario. Ho pregato con voi e vi ho benedetto tutte.

Figlie mie, amatevi a vicenda. E' di questo che non ces­so mai di pregarvi. L'amore reciproco è la più grande prova di amore verso Dio ed anche verso la vostra anziana “Matuchna”.

 

Dopo la partenza da Aalborg, 24. IX. 1920

   Dio e la sua santa pace con voi, Figlie mie care. Vi ringrazio per l'affetto che mi avete dimostrato, per le vostre così premurose attenzioni e soprattutto perché possa partire tranquilla, sapendo che da voi tutto va bene e che Gesù è padrone della nostra casa ad Aalborg non soltanto con le parole ma con i fatti.

Avanti, Figlie mie care, con coraggio, gioia e fiducia! E' del tutto naturale che siate un po' addolorate a causa dell'assenza della vostra vecchia Matuchna. Ma cercate di trasformare questo dolore in una gioia, soprannaturale, offrendo al Signore quel piccolo sacrificio. Anch'io soffro insieme alle mie Figlie, quando le rimprovero, ma Dio ha bisogno di anime forti per la sua opera. Siamo quindi forti anche se soffriamo.

Amatevi a vicenda. Ciascuna ha. il suo debole, cerchiamo quindi di essere piene di comprensione l'una per l'altra.

25.XI.1920

    Figlie mie care, non permettete mai che la sfiducia e l'inquietudine s'impadroniscano del vostro cuore. Bisogna credere che tutto quanto Dio ci manda serva per il nostro bene. Dobbiamo dunque rallegrarcene e aver fiducia che Egli ci guida per la via che porta al cielo.

29.XI. 1920

    Penso a voi, ma sono tranquilla che da voi tutto vada bene e che le mie Figlie carissime - attraverso la sofferenza causata dal distacco - s’invigoriscono nella vita spirituale e impetrano grazie necessarie per noi, in un paese di miseria, perché la migliore preghiera è il sacrificio.

Sant’Olaf, 2.XII.1920

   Il nostro amore reciproco non sia sentimentale, ma forte in Dio. E allora saremo strettamente unite con Dio, nel Cuore di Gesù, ai piedi del tabernacolo, tutte, sotto la protezione di Maria, fulgida Stella del Mare. Abbiamo bisogno di fiducia, di pace, di serenità d'anima, di grande  amore per Gesù, nostro Signore e Maestro. Ora preparatevi bene agli esercizi spirituali e al Natale, affinché possiamo ritrovarci unite presso il presepio cantando con gioia: “Gloria in excelsis Deo”.

18.XII.1920

   E adesso vi dirò, Figlie mie carissime, che penso a voi, che col cuore e l'anima sarò con voi, specialmente durante gli esercizi spirituali. Pregherò tanto, affinché Dio vi conforti e generosamente vi aiuti. Che il vostro proposito per questo anno sia una viva, cordiale carità fraterna, unita al desiderio di addolcire e di abbellire, in quanto possibile, la vita degli altri.

Figlie carissime, desidero tanto, che viviate realmente per Dio, che Lo cerchiate senza badare al proprio piacere e ai propri sentimenti. Dio solo, Dio solo e tutto per Lui: ecco il nostro motto.

 

20.XII.1920

    Col pensiero e preghiera. sono con voi. Offro le S.Messe e la comunione per voi, chiedendo al buon Gesù che vi sostituisca Matuchna. Questo sarà un ottimo scambio! Credo fortemente che Gesù vi concederà grazie abbondanti cosicché sarete convinte che Egli opera nell'anima e l'arricchisce di grazie anche nell'assenza della Vostra Madre. Il cuore della Madre vi è vicino, sentite la sua presenza?

24.XII.1920

    Mie care Figlie, il mio pensiero è con voi. Avete finito gli esercizi spirituali, durante i quali ho chiesto fervorosamente al Signore che ricolmasse di grazie e desse conforto alle mie Figlie. Amatevi vicendevolmente, Figlie mie! Infatti, formiamo tutte una famiglia, e perciò dobbiamo sentirci molto vicine, l'una all'altra. Amiamoci e in tal modo creeremo nella nostra comunità il calore della famiglia che deve regnarvi anche senza la reale presenza della Madre. Col pensiero sto con voi. Vorrei già sapere come siano andati i vostri esercizi spirituali. Non importa se diano o no la gioia spirituale, ma che ciascuna li abbia compiuti con un buono e fermo proposito sul punto in cui vuole particolarmente correggersi. Con la volontà, con la volontà amiamo Gesù, nostro Amico nell’Eucaristia, Gesù, nostro Fratello nel prossimo. Tutto è basato sulla buona volontà, volontà che si manifesta nell'azione. Serviamo quindi Dio con gioia! Rallegriamoci perché serviamo il buon Padrone che una volta ci unirà tutti presso di sé, in cielo. E là, nel regno del puro amore, saremo felici, molto felici!

1.I.1921

   Figlie mie, oggi sono stata spiritualmente nella vostra cappellina e ho pregato con Voi con tutto il cuore. Mi sembrava d'aver tutte le mie figlie accanto a me, ai piedi di Gesù esposto nell'ostensorio, e di formare tutte un'unità, anche se sparse ai quattro venti. Gesù benedica ognuna di voi in particolare, vi conceda grazie abbondanti, e soprattutto un grande amore. Dobbiamo tendere all'amore di Dio: desiderare Gesù solo. Ecco la nostra vita perché è in Lui che ci ritroviamo sempre.

9.I.1921

    Perseverate nella silenziosa conformità con la volontà di Dio, cercando di cogliere ogni gioia, ogni dolore, ogni sofferenza, ogni fatica con queste parole: "Come Dio vuole". Qui sta la forza, la pace e la felicità dell'anima. Esercitatevi dunque in questo, Figlie mie carissime.

 

30.I.1921

    Figlie mie,

Per la Quaresima vi invio la mia benedizione e l'augurio di viverla nel miglior modo. I vostri cuori siamo orientati totalmente verso Gesù Crocifisso, col Cuore trafitto per amor nostro. Amate quel Crocifisso che è il nostro tutto, amatelo sempre più e troverete tutto in Lui: Lui è il conforto, la felicità, la pace, la speranza, la luce tutto. Non si tratta di tener sempre rivolto il pensiero alla Croce - ciò non è possibile nella nostra vita di lavoro - ma la nostra volontà sia ad ogni momento rivolta al Cuore di Gesù Crocifisso, in modo che desideriamo una cosa unica: la Sua volontà. No, non occorre nulla di più, solo aderire alla volontà di Gesù, non alla nostra - ecco il segreto della santità. Siano sempre nel cuore e sulle nostre labbra le parole: “Fiat voluntas Tua”, e viviamo secondo esse. Ovunque c'è la volontà di Dio: negli eventi della vita, nelle piccole faccende quotidiane, nei rapporti con le nostre Sorelle, nel volere altrui - dappertutto fuorché nella volontà propria. Se la carica lo consente, cerchiamo - seguendo l'Autore della “Imitazione di Cristo” - di compiere piuttosto la volontà altrui che la nostra.

 

6.II.1921

    Care Figlie,

Ben presto inizierà la Quaresima. Voglio ancora una volta incoraggiarvi ad un amore generoso e operante verso Gesù Crocifisso. Egli ci ha tanto amato! Rispondiamo quindi al Suo amore, desideriamo amarLo con tutto il nostro essere. Passate questo tempo di Quaresima nella gioia e nel raccoglimento. Durante il lavoro volgete spesso lo sguardo della vostra anima, anche se per un momento, verso Gesù Crocifisso che è nostra Felicità e vita della nostra vita. Non si tratta di pensare tutto il tempo a Gesù. Egli sa che abbiamo molto da fare e che ciò è impossibile. Infatti se il nostro pensiero si allontanasse dal lavoro, lo eseguiremmo male. E ciò non sarebbe gradito a Dio, perché il nostro lavoro è l'espressione della Sua volontà. Tuttavia nessun lavoro impedisce di rivolgerci spiritualmente a Gesù in Croce per esprimerGli brevemente il nostro grande amore, per dirGli che vogliamo fare tutto per amore Suo. Con particolare amore passate la Vostra ora di "guardia d'onore" ai piedi della Croce, su cui il Cuore divino fu trafitto per amor nostro. Amiamo, Figlie mie, con ardore, se Dio ce lo concederà, ma soprattutto con l'azione! Per amore di Gesù Crocifisso siamo diligenti nel lavoro, buone, gentili, affabili con tutti; umili senza infastidirci se alle volte siamo rimproverate. Anche Gesù taceva quando fu accusato di reati. Con coraggio proseguiamo la via della perfezione, per Gesù Crocifisso. RendiamoGli amore per amore, sacrificio per sacrificio, fatica per fatica.

29.III.1921

   Mie care Figlie,

Questa lettera non arriverà probabilmente /…/ per l'Annunciazione, nostra festa patronale. Ma, non importa, Figlie mie, anche se con ritardo giunga a voi questo mio fervido augurio per tutta la nostra Congregazione: cerchiamo e desideriamo una cosa sola, cioè l'adempimento della volontà di Dio! La volontà di Dio sia la nostra gioia, il nostro sole, la nostra felicità, la nostra pace. Che dai nostri cuori si elevi di continuo quell'atto di abbandono totale alla volontà divina: "Ecco l'ancella del Signore, si faccia di me secondo la Tua parola". Gesù, nell'amore del suo divino Cuore, si è immolato totalmente per noi. A Lui offriamoci senza riserve, Figlie mie carissime, anche se siamo sulla croce. Come Dio vuole, come Dio vuole, ecco il grido che deve levarsi sempre dai nostri cuori. A questo aspirate, Figlie mie! Ogni nostro desiderio, anche il migliore, sia assorbito da quest'unico. "come Dio vuole".

31.III.1921

/…/ Con insistenza bisogna far del tutto per non avere altra volontà che quella di Gesù. Anch'io tendo a questo, quindi, fatelo pure voi, Figlie mie carissime. In tal modo c'incontreremo ai piedi della Croce in questo sforzo silenzioso e soave. Siete d'accordo, Figlie mie carissime?

Prego per voi con fervore ancor più grande, perché so che siete nelle pene. Fiducia, pace, carità, armonia regnino tra voi!

1.V.1921

   Figlie mie carissime,

Dio ci mette alla prova, una cosa rimane quindi da fare, cioè chinare umilmente il capo e ripetere, malgrado il gemito della natura: "Come Dio vuole". Non perdiamo la fiducia, Figlie mie carissime. Credo che la nostra opera possa essere molto utile alla società di oggi e che siano necessari sacrifici e sofferenze per renderla efficiente. Intanto vivete silenziosamente, amatevi a vicenda. Con un assiduo lavoro interiore, con il sacrificio e preghiera impetrate da Dio che abbia pietà per la Polonia dolorosamente provata, e che io possa presto venire da voi. E quando le preoccupazioni e l'inquietudine vi opprimono, gettatevi ai piedi del Maestro, stringetevi al Suo Cuore pieno d'amore verso di noi - e ritroverete pace e fiducia. Ebbene, siamo proprietà di Dio: è Lui che ci dirige. Sarebbe mai possibile che colui che finora è stato così fedele nel prendersi cura di noi, ci abbandoni? Sarebbe un'ingratitudine pensare in tal modo. No, no! Con gioia e fiducia avanti! Figlie mie, vi prego quindi tutte quante di sottomettervi spontaneamente con gio­ia alla volontà divina. Sursum corda! : la croce porta al cielo. E questa croce è passeggera. Dio con voi, Tesori miei. Vi amo tanto e più che mai sono unita a voi, poverette mie, perché siete sempre presenti nel mio pensiero ed è dunque naturale che cerchi di sostenervi con la mia preghiera.

Dio sia con voi, Tesori miei. Ricordatevi il nostro motto: “Ecce ancilla Domini, fiat mihi secundum verbum Tuum”.

1.VIII.1921

   Figlie mie,

Il mio gruppo dì Suore è arrivato. Sono allegre e conten­te. Penso alle mie Figlie rimaste là, che si sentono certamente sole. Ma vi prego: siate coraggiose! Quest'anno passerà presto e poi saremo di nuovo insieme. Potete sfruttare questo periodo di tempo per acquistare molti meriti e progredire nel puro amore di Dio. Quanto meno troviamo consolazioni esterne, tanto più fortemente dobbiamo stringerci al Dolcissimo Cuore di Gesù. Ora bisogna testimoniare la fedeltà, star vicino a Gesù, sebbene la tristezza invada l'anima. Spero di poter venire da voi nel prossimo novembre, Figlie mie carissime, e allora di nuovo vi infonderó coraggio per perseverare fino alla fine. Non sarà così?

Oggi inizierà da noi l'adorazione /…/. Pregheremo tanto per voi, chiedendo la pace, la fiducia e un grande amore. Da noi il lavoro aumenta. Dal settembre prossimo saremo a Goździchowo. Siamo richieste di lavorare nella Polonia centrale. Voglio trasferirvi la scuola di tessitura. Non abbiamo ancora un alloggio, ma speriamo di trovarlo.

Gesù vi benedica! Perdurate nel raccoglimento e in una fiducia illimitata. Amatevi a vicenda, Figlie mie. L'amore fraterno, pieno di dedizione sia il vostro conforto e sollievo.

Vi abbraccio, Figlie mie carissime, vi stringo al cuore, benedico e amo tanto. Madre

 

Lwówek, 20.X.1921

    Figlie mie,

Parto subito a Sant’Olaf. Sto già bene. Domani avremo l'esposizione del Santissimo. L'avrete anche Voi, quindi c'incontreremo in una fervente preghiera. Lunedì prossimo partirò per Varsavia, dove mi attendono importanti affari. Qui c'è molto lavoro, si potrebbe far tanto del bene. Mancano solo forze e persone per lavorare!

Vi abbraccio con affetto, Dio vi benedica. Madre

 

24.X.1921

    Mie care Figlie,

Vi ringrazio di tutto cuore per gli affettuosi auguri. Pregate per la vostra vecchia Madre e abbiate fiducia! Dio è nostro Padre, Gesù nostro Re; la nostra opera è proprietà del suo Cuore. Non turbatevi di nulla! Ricordate sempre che nella misura della nostra fiducia otterremo, come dice l'Apostolo. Abbiate fiducia, il vostro esilio finirà fra poco: un inverno ancora, e nella primavera soffierà un venticello che vi porterà in Polonia - e tutte ne saremo contente.Figlie mie carissime, cercate soprattutto la santità, il Regno di Dio in ciascuna di voi - e tutto il resto vi sarà dato da Dio. Servite il Signore in letizia, perché ama colui che dà con gioia. Avanti, con coraggio e gioia. Dio non vi abbandonerà.

5.X.1921

    Mie care Figlie,

So che vi ha rattristato la notizia che io per ora non venga. Ma non vi rinuncerò, solo che verrò più tardi, a Dio piacendo. Comunque sto meglio e secondo il medico non c'è alcun pericolo. Accettate dunque la volontà di Dio, siate serene e fiduciose, fiduciose senza limiti. Il Cuore di Gesù non vi abbandonerà mai. E se in questo momento esige da voi sacrifici, questo è un buon segno: perché Dio colpisce chi più ama. Il nostro pensiero è rivolto all'adorazione che avrà inizio nella nuova cappella dalle ore 12 alle 15 in onore del Cuore di Gesù Agonizzante. Quando? Non lo so ancora. Dobbiamo con il nostro modo di vivere, con le nostre virtù ed amore unirci a questa adorazione che ha come fine consolare il Cuore Agonizzante di Gesù. Penso che dobbiamo anzi­tutto accettare con amore ogni sofferenza che Dio ci manda. Dobbiamo conformare totalmente la nostra volontà alla volontà di Dio. Quando le preoccupazioni ci travagliano, ripetiamo sempre: “fiat” a tutto, e “Deo gratias” per tutto. In questo consiste l'autentico amore verso Dio e l'autentico servizio per Lui.

Coraggio, Figlie mie! Credetemi che con vi sento e con voi soffro. Capisco che la vostra vita non è facile, ma, Figlie mie, nell'adorazione, che ha come fine consolare il Divin Cuore di Gesù, dobbiamo porre la base delle nostre sofferenze, del travaglio quotidiano: “agonia” dei nostri miseri cuori. Sono certa che mi comprendete, Figlie mie. Uniamoci nel nostro incessante “fiat” nei momenti più difficili e dolorosi e rallegriamoci di poter in tal modo testimoniare a Gesù il nostro amore. Ed è proprio quello che vogliamo: amare, amare ed ancor una volta amare il nostro Gesù.

Vi abbraccio, Figlie mie, benedico ed amo. Madre

 

XI.1921

    Figlie mie carissime,

Vi prego di non preoccuparvi di nulla.. Sto già davvero meglio e non perdo la speranza di poter arrivare da voi, forse non subito, ma in un prossimo avvenire. Intanto offriamo al Signore questa nostra delusione. So che vi è dif­ficile, anch'io lo risento fortemente: mi sembra che sono io a soffrire con ciascuna di voi in particolare. Ricordiamo che proprio con la sofferenza possiamo manifestare a Dio il nostro amore. Coraggio dunque, coraggio, Tesori miei! Tutto per il nostro Gesù: ogni dispiacere, ogni delusione, ogni lavoro - tutto per Lui, non per noi! Si giunge alla santità soltanto per la via della croce. Orbene, amiamo le nostre piccole croci e andiamo avanti con gioia e fiducia, sempre ringraziando e sempre sperando! Dio ci ama, Egli è il miglior Padre. Tutto ciò che ci manda, proviene dal suo Amore. Affidiamoci completamente, con silenziosa rassegnazione, nelle mani del nostro buon Padre. “Fiat” a tutto e “Deo gratis” per tutto.

XII.1921

    Figlie mie carissime,

Ultima cena natalizia in Danimarca. Siate allegre, anche senza la Madre. Restano ancora solo cinque mesi di separazione. E sebbene, non mi è permesso di far il viaggio - queste feste serviranno per la cura - ma, non cesso di sperare che nel mese di febbraio o di marzo sarò da Voi.

Vi auguro, Figlie mie, abbondanti grazie divine. Il Divin bambino vi benedica, effonda su di voi riccamente il Suo amore, la Sua pace e felicità.

Nel contemplare la povertà e l'umiliazione del Divin bambino, ricordiamoci al tempo stesso che abbiamo abbracciato la vita religiosa, non per avere una vita comoda, un lavoro facile e godere di onori, ma per seguire - povere, umili, affaticate - Cristo povero, umiliato, stanco per il duro lavoro, Cristo sofferente. Se lo comprendiamo - e dobbiamo avere la volontà di comprenderlo per essere buone religiose - non saremo tormentate da dubbi e tentazioni: “Rimanere o andarsene? E' difficile, dunque provare altrove”. No, Figlie mie, in simili circostanze diremo con San Paolo: "Chi ci separerà dunque dall'amore di Cristo? Forse la tribolazione, l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità.. il pericolo, la spada? ... Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né alcun'altra creatura potrà mai separarci dall'amore di Dio in Cristo Gesù, nostro Signore" (Rm 8,35. 38-39); "Quanto a me invece non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo." (Gal 6,14)

Sì Figlie mie! Noi che ci dedichiamo al lavoro apostolico per la salvezza delle anime, dobbiamo esser pronte a tutto. La religiosa che rifiuta i sacrifici non lavorerà mai veramente per la gloria di Dio. Imparate dunque dal Divin Bambino, che è sceso dal bel cielo sulla terra per prendere su di sé la croce, il lavoro e la sofferenza. L'anima religiosa abbandona la sua famiglia e il mondo per cercare nel convento ciò che ha cercato il nostro Redentore: sacrificio, umiliazione, lavoro per la salvezza delle anime. Im­menso è il lavoro, numerose le anime che non amano Gesù. dobbiamo dunque lavorare con zelo, con gran zelo  senza badare al nostro piacere - per Gesù solo!

Ricordiamolo, Figlie mie carissime! Non cerchiamo noi stesse. ma soltanto Gesù. In questo sta la nostra felicità e una gioia stabile, la quale non può esser tolta da alcuna contrarietà della vita. Proseguiamo quindi con coraggio per la via che percorrerà il DivinoBambino.

18.XII.1921

    Figlie mie,

Certamente avete già finito la cena natalizia. Sto con voi - vi seguo col pensiero, cuore e preghiera. Rallegratevi, Figlie mie, tra poco saremo insieme nella Patria. E' tutt’altro - sebbene non nello stesso luogo - esser nella patria che in terra straniera. Mi sembra che per i nostri piccoli abbia già un tetto, nel villaggio - distante da Pniewy di un chilometro e mezzo - che potrebbe essere un paradiso, ma non ne sono ancora certa. Gesù penserà a fare tutto bene. Solo pregare ed aver fiducia. Egli, il nostro buon Signore e Maestro, non ci abbandonerà di sicuro!

Abbiamo avuto un freddo atroce. Oggi disgelo, ne sono contentissima perché il riscaldamento costa moltissimo. La cappella ha già il tetto. A causa del gran freddo furono interrotti i lavori, ma ora potranno essere ripresi. Abbiamo ormai ogni giorno l'adorazione dalle 12 alle 15. Che bellezza, quanto calore porta ciò alla nostra vita. Penso di ricevere il permesso per poter introdurre l'adorazione in tutte le nostre case. Voglia Lio che riesca. Unitevi col pensiero e col cuore a noi in questa adorazione espiatrice per i peccati della nostra nazione e per chiedere buoni sacerdoti per la consolazione del Cuore di Gesù agonizzante. Siate spiritualmente presenti dalle 12 alle 15 ai piedi dell'ostensorio nella nostra piccola cappella - la nuova cappella non è ancora ufficiata. Là possiamo incontrarci ogni giorno.

Ricordiamo, Figlie mie, l’unico nostro dovere è la nostra santificazione. Ecco per noi la volontà di Dio, non cerchia­mo quindi nient'altro che quello. Non importa se tutto non vada secondo il nostro volere, gusto e piacere, purché Gesù sia lodato e contento di noi. Più si presentano occasioni per sacrifici tanto meglio, perché sono altrettante occasioni per testimoniare a Gesù il nostro amore. Non vi è amore senza sacrificio. / ... /

I.1922

    Figlie mie, s'avvicina l'Epifania.  Anche se questa mia lettera non verrà in tempo, essa vi porterà gli auguri della vostra vecchia Madre, affinché ciascuna, delle sue Figlie si consolidi sempre più nella sua vocazione, affinché seguendo la divina chiamata, segua la dritta via che porta a Gesù. Figlie mie, sapete quale sia la via più breve, attraverso la quale ci conduce la stella della vocazione? La più sicura via è quella dell'obbedienza. Amate la santa obbedienza: essa unisce strettamente l’anima alla volontà di Dio. Amate l'obbedienza autentica: nelle piccole e grandi cose, negli impegni comuni e personali, nella salute e nella malattia, nel riposo e nel lavoro. Amate l’obbedienza, ma non quella che trova sempre ragioni per sottrarsene; non quella che si sottomette soltanto quando l'ordine "piace a me”; non quella per cui si crede d'esser pronta ai grandi sacrifici, mentre nelle piccole cose possa agire secondo il proprio parere. Amate l'obbedienza umile e deferente che ad ogni cenno dei superiori ripete sempre: “Fiat, si faccia secondo la volontà di Dio”.

Figlie mie, se vogliamo essere buone religiose, non cerchiamo nel volere dei superiori la nostra volontà, ma quella di Dio, sia nelle cose grandi sia, in quelle piccole. Allora regnerà nei nostri cuori la santa pace perché saremo strettamente unite a Dio con la nostra volontà - ed è questo che conta di più - il sentimento non è necessario. Ognuna dì noi dedichi una meditazione per riflettere sul suo comportamento nei riguardi dell'obbedienza. / ... /

Da noi le feste furono rattristate a causa della malattia di Suor Zaborska. Sta già meglio, ma le è proibito di lasciare la camera. Fra una settimana inizieremo le lezioni. Spero che - come finora - tutto andrà bene.

Che c'è di nuovo da voi? Rallegratevi, Figlie mie, tra poco sarà la vostra partenza. Nel frattempo cercate di approfondire la vostra vita spirituale per giungere qui come buone e brave religiose. Vi abbraccio tutte con grande affetto, vi stringo al cuore, amo e benedico – Madre

Paddeborg, 19.IV.1922

    Care Figlie,

Ci avviciniamo alla frontiera danese. Ancor una volta vi benedico da lontano. La benedizione di Dio sia con voi! Vi ringrazio per l’affetto che ci avete dimostrato. Prego per voi. Passeranno presto questi due mesi e saremo insieme, vuol dire più vicine. Vi amo tanto, tanto. L’amore reciproco vi unisca profondamente e soprattutto amate Gesù.

Vi abbraccio tutte e due. Dio vi benedica - Vostra Madre


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