LETTERA della Superiora Generale alla Congregazione

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Amate Suore,

iniziamo un nuovo anno di lavoro spirituale della Congregazione. Esso, come anche i prossimi anni, ha un’importanza particolare per la vita della nostra Congregazione.

Il XVI Capitolo Generale, svoltosi a Pniewy nel mese di luglio u. s., dovrebbe dare un nuovo impulso alla nostra vita e al nostro impegno. Ogni capitolo è ancora un’occasione per una riflessione più profonda e per uno sguardo al nostro oggi e al nostro domani. Per le Suore che hanno partecipato ad esso (molte di loro per la prima volta) ed hanno potuto dare uno sguardo all’insieme della nostra vita, questa esperienza rimarrà viva nella loro memoria e produrrà buoni frutti. La circolare postcapitolare, che riceverete prossimamente, cercherà di avvicinare a tutta la Congregazione, lo svolgimento di questo evento. Anche il Messaggero Grigio, che stiamo preparando conterrà un’ampia parte del resoconto della vita e del lavoro apostolico della Congregazione nell’ultimo sessennio, preparato al Capitolo dal governo uscente.

Come ho già scritto nella mia prima lettera, del 31 luglio u.s., giorno della chiusura del XVI Capitolo Generale, il Capitolo ha deliberato tra l’altro, all’unanimità, che l’anno 2013/2014 sia vissuto nelle nostre comunità come l’Anno di Madre Francesca Popiel. Il motivo non è soltanto il fatto che il 16 agosto u. s. si sono compiuti cinquant’anni dalla sua improvvisa morte nell’incidente stradale nei pressi della località Wrzeœnia; ma era il desiderio di numerose suore che hanno conosciuto personalmente la Madre, e anche di quelle che la “conobbero” spiritualmente dalle lettere e dai ricordi di lei, non solo per onorare in modo particolare tali ricordi, ma per attingere dal suo spirito, dalla sua personalità e dalla sua vita, un magnifico esempio di realizzazione della vocazione di orsolina grigia. Abbiamo inaugurato l’Anno di Madre Popiel il 16 agosto u. s., a Wêgierki, proprio dove è accaduto l’incidente, ricordato da una pietra, dove si è recato con il pullman il pellegrinaggio delle suore di Pniewy; anche lì, e la sera poi, al cimitero di Pniewy, abbiamo potuto ascoltare la relazione di sr. Bernadetta Sobczak e di sr. Agnes Mas³owska che viaggiavano insieme alla Madre; attraverso la lettura dei testi abbiamo potuto anche metterci in ascolto delle parole della Madre ed unirci in preghiera intorno a Lei. Ci rallegra anche il fatto che erano con noi alcune nipoti di madre Francesca, le quali hanno accettato con commozione la nostra iniziativa.

Propongo che quest’Anno speciale sia vissuto, come ogni Giubileo, in spirito di rendimento di grazie. Ringraziamo Dio per averci donato madre Francesca Popiel, per il suo contributo all’edificazione della nostra Congregazione, per l’ardore della sua vita spirituale, che irradiava non soltanto sulla nostra Famiglia religiosa, ma su numerose congregazioni in Polonia e non solo là. Esprimiamo il nostro grazie per la sua semplicità e naturalezza, come san Francesco, che aiutava a scorgere la bellezza della vita umana in ogni dimensione di essa. Subito dopo la sua morte, una delle suore, scrisse così: “Madre Francesca ci ha lasciato l’esempio di un’autentica santità di orsolina, umile, quotidiana e perseverante sino alla fine. Tale esempio è per noi impegnativo - in un certo senso è la continuazione di ciò che ci diede la Madre Fondatrice. È l’applicazione dello spirito della Fondatrice nelle condizioni in cui viviamo in questo momento”.

È mio grande desiderio che questo Anno, vissuto da noi in spirito di gratitudine, dilati i nostri cuori con la riconoscenza per tutte le nostre Suore che ci hanno preceduto nel Regno dei cieli – dalla prima fino all’ultima, sr. Gemma Canu, morta ieri in Italia. Tutte sono per noi un potente sostegno nel cammino verso il cielo, nel vivere ogni giorno il nostro carisma di orsoline, nella gioia e nella fedeltà agli impegni assunti.

Un’altra decisione dell’ultimo Capitolo Generale, molto importante, è l’esortazione rivolta a tutte noi, quella di impegnarsi in tutta la nostra Congregazione, nello sforzo di porre un argine alle lamentele e alla scontentezza, mediante l’approfondimento dello spirito di gratitudine e la formazione di un atteggiamento di riparazione e di offerta. Un atteggiamento del genere non può essere raggiunto mediante i divieti e i comandi, esso richiede da parte di ciascuna, e ciò nella vita di ogni giorno, uno sforzo e la buona volontà. Dobbiamo avere il coraggio e il desiderio ardente di tornare al Vangelo e di assumere atteggiamenti, che testimonino il nostro amore per Cristo e per tutti coloro, con cui dividiamo la nostra vita di ogni giorno e che sono allo stesso tempo la risposta al desiderio del Suo Cuore Divino. Guardiamoci intorno - cerchiamo di vedere prima di tutto il bene presente negli altri, ed anche in noi stesse – rallegriamocene e rendiamo grazie a Dio per ciascuna di noi, per i nostri cari e i nostri amici. Lo spirito di gratitudine domini i nostri pensieri e il nostro cuore, spinga la nostra volontà a compiere e a moltiplicare il bene ed anche a perdonarci vicendevolmente, di gran cuore, se occorre.

Come sappiamo, l’inserimento del beato Giovanni Paolo II tra i patroni della Congregazione, è stato una delle importanti decisioni del Capitolo. Nonostante il trascorrere del tempo, come sembrano sempre attuali le parole della sua lettera, indirizzate alla Congregazione in occasione del Giubileo del 75° della fondazione della nostra Famiglia religiosa, e come corrispondono ai pensieri contenuti poc’anzi in questa mia: “Raccomando a Dio il futuro della vostra Congregazione. Camminate con perseveranza, con spirito di sacrificio e con coraggio sulla via dell'amore. Questa è la testimonianza che la Chiesa, il mondo contemporaneo e l'uomo attendono oggi da voi. Dimenticando voi stesse, fatevi – sull'esempio della vostra Fondatrice – tutto a tutti, portando tutti a Cristo, all'amore del suo Divino Cuore. "Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli (Mt 5,16)”. La memoria liturgica del beato Giovanni Paolo II, che cade il 22 ottobre, sia l’occasione per approfondire nuovamente la conoscenza della sua vita e del ricco contenuto dei discorsi e delle lettere rivolte alla nostra Congregazione. sia questo anche il nostro contributo alla sua canonizzazione che dovrebbe aver luogo nel 2014. Cogliamo questa occasione per affidare, all’intercessione del futuro Santo, la nostra Famiglia religiosa e tutto ciò che la riguarda, e specialmente il problema delle nuove vocazioni.

Nella Chiesa universale continua l’Anno della Fede, iniziato dal papa emerito Benedetto XVI, che terminerà nel mese di novembre, nella solennità di Cristo Re dell’Universo. Nella Chiesa in Polonia, il tema del programma pastorale per l’anno 2013/2014 (cominciando dall’Avvento) è: “Credo nel Figlio di Dio”. Tra le priorità proposte dalla Commissione per la Pastorale presso la Conferenza Episcopale Polacca, due vanno sottolineate in modo particolare: la Parola di Dio e l’Evangelizzazione. Poiché sono dei contenuti importanti per tutta la Chiesa, e anche molto attuali, abbiamo deciso di collocarli nel programma di lavoro spirituale per tutta la Congregazione.

Nell’Anno della fede, un’attenzione tutta speciale merita la prima enciclica di papa Francesco, Lumen fidei, pubblicata all’inizio del mese di luglio u. s., dedicata completamente alla fede; vi incoraggio a prendere conoscenza del suo contenuto, che fornisce molti pensieri profondi sul tema del cammino della fede. Eccone uno tra tanti: La fede non solo guarda a Gesù, ma guarda dal punto di vista di Gesù, con i suoi occhi: è una partecipazione al suo modo di vedere. Come sono a noi care queste parole e ci ricordano l’esortazione della Fondatrice, per porsi in ascolto del “sitio” di Cristo e di donarsi a Lui senza riserve in modo, che Egli possa prolungare in noi e per mezzo nostro la sua missione di salvezza.

Chiediamo dunque alla nostra santa Madre Fondatrice, al beato Giovanni Paolo II, a madre Francesca Popiel e a tutte le Suore del centro celeste, di intercedere incessantemente per noi e di impetrare, per tutta la nostra diletta Famiglia religiosa, le grazie necessarie in questo nuovo anno di vita, di lavoro spirituale ed apostolico.

Saluto con affetto –

(-) m.Franciszka

Varsavia, 26 agosto 2013

 

LETTERE della SUPERIORA GENERALE alla CONGREGAZIONE