TANZANIA

 

CRONACA DELLA  MISSIONE 

 


 

L'Asilo

            

    Che festa! Corse, grida, canti, saluti, sorrisi... I bambini vengono numerosi alla scuola materna. All'inizio quelli che non avevano i fratellini più grandi, li accompagnavano i genitori, ma ora vengono tutti a gruppetti, i piccoli e i più grandini. Portano la loro piccola zucca piena d'acqua, ogni giorno, per annaffiare le piantine che loro stessi  assieme alle insegnanti, hanno piantato. E' acqua sporca, è vero, ma è acqua, che se qualcuno vuole, si può anche lavare le mani.

L'acqua da bere le suore la portano con grossi secchi ogni giorno. E' come un rito questo trasportare l'acqua, tanto per i più piccoli, quanto per le persone adulte.

            I bambini non sono tanto piccoli come in Italia alla scuola materna, perché qui, alla scuola elementare, possono entrare solo verso i nove, dieci anni e a volta anche più grandi. Quando perciò non sono ancora stati impegnati nei lavoro di campo o per il pascolo, sono felici di venire nella scuola delle suore -  come loro dicono.  Come responsabile in questo lavoro c'è suor Paolina con quattro giovani aspiranti nostre, di cui una è insegnante e una ha finito la scuola superiore. Ora, una di queste giovani l'abbiamo mandata a Dar-es-Salaam a studiare nella scuola "Montessori".

I bambini imparano a leggere, a scrivere, a fare di conto. Cantano, danzano, pregano. Penso, che come organizzazione, sarà meglio impostata della scuola del villaggio, dove alcune ore al giorno debbono pensare solo a lavorare il campo.

I bambini, prima iniziano a scrivere sulla sabbia, per terra, poi a mano a mano che imparano diamo loro quaderni e matite. La gioia è indescrivibile quando possono avere ciascuno il proprio quaderno su cui scrivere. Sanno che neppure i loro fratelli grandi hanno un quaderno. Per questo, infatti, avendo ricevuto vari quaderni dall'Italia, siamo state a distribuirli a tutte le classi della scuola elementare, ma più interessati di tutti a riceverli sono gli insegnanti.

La preghiera è per ora per tutti uguale, siano essi protestanti, pagani o musulmani. Imparano a pregare, poi sapranno loro cosa scegliere. Cantano tutti gli stessi canti religiosi o nazionali e ricreativi. Danzano insieme e recitano, soprattutto se viene un ospite di riguardo.

Voci stridule di uccelli notturni e lamenti di iene... Voci strane di animali spesso non individuabili ci svegliano nella notte, ma niente paura!

Ci sono anche i serpenti in questo periodo... L'altro giorno tornando con sr.Jolanta da una visita alle suore a Manyoni, entrando in camera, vedo vicino al letto un serpente. Come sia entrato non si può capire. Le suore dicono che la mia camera era rimasta chiusa, ma da dove è passato il serpente?

Per darmi forse una spiegazione una settimana dopo ne trovo un altro sotto il tappeto di gomma che è davanti all'ingresso, per pulirsi i piedi quando piove... Alzando il tappeto trovo sotto un serpente, non così grande, per cui da sola, con molta soddisfazione, riesco ad ammazzarlo.  Si vede però che questo è il tempo nel quale i serpenti escono dalle loro "abitazioni". Di fatto mentre sto parlando verso sera con sr.Paolina davanti casa, mi accorgo che un grosso serpente, lungo più di due metri è là immobile, tanto che chiedo - senza ombra di paura: "ma è vivo o è morto?" e la suora che non l'aveva veduto, con un balzo indietro dice: "E' proprio vivo" e va a chiamare qualcuno per farlo uccidere.

Quando i serpenti sono fuori, bisogna dire che è il loro spazio possibile, ma quando entrano dentro comincia il problema. Che ne dite se fosse salito sul letto mio quel giorno che l'ho trovato in camera da letto?  Suor Jolanta era rimasta molto impressionata di questo fatto e non si rassegnava al pensiero che il serpente fosse riuscito ad entrare in camera avendo dovuto attraversare un corridoio abbastanza lungo e almeno tre porte. Ma... suor Incor l'ha trovato dentro la tazza del gabinetto!  Niente paura!, a chi crede neppure il morso di un serpente farà loro male!

 

 


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