Roma, 13 ottobre 2012
(97 lettera))
Carissimi Tutti
Di quali notizie desidero oggi farvi partecipi ?
So che i ricordi delle esperienze vissute nella nostra Missione da ciascuno di voi, sia per chi é arrivati per visitarla, sia restando da noi come volontario ad aiutare dovunque fosse stato necessario a tutti il nostro grazie.
Costatiamo con piacere che attraverso le lettere che riceviamo ci fate partecipe delle vostre esperienze; sappiate che anche tra noi voi restate presenti nei nostri cuori e nelle nostre preghiere.
Siamo profondamente riconoscenti verso tutti voi che ricordate con nostalgia l’esperienza non solo di solidarietà verso i nostri poveri, ma anche di partecipazione alla nostra vita di lavoro e di preghiera. Sono esperienze che vi hanno aiutato a ritrovare i vostri cammini di fede che vi hanno aiutato a vedere quanta differenza esista tra chi non ha nulla per vivere e, chi ha troppo.
Carissimi, le vostre parole ci sono di incoraggiamento e rafforzano il nostro desiderio di andare avanti, nonostante le difficoltà delle situazioni troppo difficili a volte da risolvere, ma di cui sentiamo il bisogno di vivere in solidarietà con la nostra gente.
Di tutto vi siamo sempre riconoscenti.
Grazie per quanto avete fatto e che fate per noi !
Sappiamo che ciò che fate è spesso a prezzo di grossi sacrifici e, per noi ogni più piccolo dono è di grande esempio, soprattutto quando quasi vi scusate di non aver potuto fare di più.
A tutti, dunque: ai nostri Amici e Familiari, alle nostre Suore più vicine e più lontane, un grazie profondo per la vostra generosità, per la vostra amicizia, e per la vostra collaborazione. Grazie !
Sappiamo quanto lavoro fate per allestire “mercatini“, preparare incontri in occasione di ricorrenze, invitando i vostri amici… Novità e creatività di carità - davvero non vi mancano. E tutto per raccogliere offerte che poi destinate alla nostra Missione. Siamo davvero meravigliate e riconoscenti. Siate certi che ci sarà 'Chi' penserà a ricompensarvi; Gesù che vi raggiungerà tutti con le sue benedizioni, donandovi gioia nelle vostre giornate, consolazione nelle difficoltà della vita e, tanta, tanta fiducia nell’amore di Dio, che sempre ci accompagna e che mai ci lascia camminare da soli.
In questi giorni a Roma assieme a molti credenti stiamo partecipando a giornate dove la fede - fra tante prove e dispiaceri - trionfa e suscita coesione tra i credenti perché Cristo Gesù regge la storia e protegge la Sua Chiesa.
Ieri sera in un fiume di luci - la fiaccolata di oltre 40.000 persone - il Papa si è affacciato alla sua finestra e dopo poche parole, rivolte a tutti, ha mandato ai bambini il suo bacio - come Giovanni XXIII cinquanta anni fa aveva mandato loro la sua carezza.
E’ cominciato l’anno della fede… ma che cosa è la fede ? “un atto personale dell’uomo, di abbandono a Dio” accettando la Sua volontà nelle varie situazioni della vita. Accettando tutte le verità della Rivelazione divina.
Il vangelo - dice il papa - è il cammino che porta “a far emergere il fuoco buono dell’annuncio da offrire agli altri. Partendo dal vangelo e ritornando alla preghiera sulla quale è fondata la cooperazione con Dio “.
Per credere dobbiamo leggere il vangelo che ci mostra Gesù - il Cristo morto e risorto per noi tutti.
Cosa faremo in questo anno per ricuperare la nostra fede che abbiamo lasciato languire ?
A Mkiwa, la prima settimana di settembre nella Missione era un correre da ogni parte: braccia e menti pronte a mettere a disposizione tutte le energie per esprimere la propria creatività, collaborando tutti uniti per dare un'accoglienza gioiosa a chi sarebbe venuto a partecipare all’apertura ufficiale dell’ostello.
Gli ultimi ritocchi alla costruzione, fiori e palloncini, kange e striscioni - tutta una festa di colori…
Le giovani studentesse si esercitavano nel canto, negli sketch, nelle danze da presentare come “karibuni” a tutti, con la gioia della loro giovinezza, con i loro sorrisi aperti e accoglienti. Una festosità che dice accoglienza piena, dei cuori molto più del poco da offrire...
Questo impegno per inaugurare l’apertura di un ostello mi ha fatto pensare a quante energie usiamo per cose che passano e dopo poco, dimentichiamo. Mi domandavo: Ci impegniamo allo stesso modo per collaborare con l’amore di Dio che ci aspetta, ci perdona, ci ama? La stessa energia e gioia dovremmo spendere per esprimere nella nostra vita il nostro credere collaborando a tanto amore, vivendo nella fedeltà al nostro Battesimo, accogliendo la grazia che ci salva. Siamo diventati figli di Dio e questo ci interroga a dare nella fede una risposta.
Il 15 settembre l’ostello a Mkiwa è pieno di colori e di sorrisi. Un’aria di festa tutt’intorno riempie le ultime ore di preparazione - tutto è pronto. E’ l’ora della Santa Messa celebrata dal nostra Vescovo mons. Desiderius Rwoma. Il coro canta alcune parti in latino (Messa De Angelis),altre parti in italiano e nella lingua locale. Una unità di lingue, nell’ unica fede! Gli Ospiti venuti dall’Italia, le autorità del governo, i genitori delle studentesse e gli amici… Grande è la nostra riconoscenza per i nostri benefattori che hanno permesso di dare un servizio così utile in un villaggio come Mkiwa, dove nessuno si sarebbe mai sognato di avere. Lo hanno capito i capi del villaggio e del governo che per ben due volte hanno portato a suor Rita un regalo - le kange - come è loro uso, per esprimere la loro riconoscenza. “Perché signora vuole farmi questo regalo?” Perché? Noi non riusciremo mai a darvi un regalo che possa compensare questo dono così grande dell’ostello, che voi avete fatto per le nostre figlie. Tutto merito della collaborazione, della comprensione di cuori generosi e sensibili verso giovani bisognose di essere accolte, protette, educate e… salvate spesso dai pericoli di una società che certo non riesce oggi ad aiutare i giovani.
Nella storia che una delle studentesse legge ai presenti, si spiega quando è iniziata la costruzione, come funziona, quali vantaggi educativi, di studio, di alloggio e di altri servizi utili potranno usufruire. Si ringrazia chi ha collaborato.
Dopo la benedizione del nostro Vescovo tutti i presenti hanno potuto visitare l’ostello e infine il pranzo per tutti. Dopo il pranzo canti, danze e sketch che con le loro parole, le nostre giovani dicono la gioia e la riconoscenza per il dono ricevuto. Spiegano vantaggi ottenuti dalla generosità dei nostri benefattori tra cui la Fondazione Cariverona con la Onlus, la benemerita Provincia Autonoma di Trento, insieme alla quota che la Congregazione delle Suore Orsoline ha dovuto aggiungere per cominciare i lavori.
Dopo il pranzo, alcune persone del governo hanno elogiato il lavoro che le Suore fanno per l’educazione, la formazione e l’istruzione dei bambini e della gioventù, ringraziando per questo servizio.
Anche la rappresentante della Provincia di Trento ha lasciato un suo messaggio a tutti e, in particolare alle nostre giovani.
La Superiora delle Orsoline ha ringraziato tutti e, dopo il saluto del nostro vescovo, cominciano i saluti di congedo.
La festa è finita… ricominciano gli impegni personali.
Molti saluti a tutti .
sr . Rita e le orsoline della Missione
Roma, Ottobre 2012