TANZANIA

 

LETTERE CIRCOLARI

 


 

Mkiwa 22.11.2009

(84° circolare)

Carissimi  tutti Amici Suore e Familiari

 

    Desidero oggi parteciparvi la gioia della festa della prima graduazione dei bambini di Damaida.

Tempo fa vi avevo scritto che a Damaida - un villaggio dove la gente vive nel bosco - i bambini ricevevano le lezioncine dalla maestre sotto un albero, ora invece hanno una scuola materna che possono frequentare regolarmente tanto da fare una festa per salutare quelli che lasciano la scuola materna per andare a frequentare la scuola elementare. Non solo i bambini ricevono le lezioncine, ma possano ricevere un pasto prima di ritornare a casa loro. Oggi questi bimbi prima scalzi, sporchi nel vestito e nel corpo, portano una divisa, scarpe ai piedi e si presentano puliti e ordinati. Per i genitori l'interesse per lo studio dei loro figli è minimo ma se sanno che a scuola potranno mangiare; sono più disponibili a mandarli. Mangiare è più importante per i genitori che studiare, perchè spesso gli elefanti passano nei campi di questi poveri contadini distruggendo in una notte tutto il raccolto che per seminare hanno sottratto i semi ai pasti quotidiani già tanto magri. Se il raccolto ci fosse stato avrebbe potuto per circa un anno saziare la fame di tutta la famiglia e invece non hanno niente.  Al nostro custode che la notte sorveglia la scuola a Damaida è capitato proprio questo problema.

 

Ma torniamo alla festa della graduazione. I bambini che hanno frequentato la scuola materna non sapevano parlare il kiswahili ma solo il loro dialetto. Non sapevano tenere in mano la matita, né salutare… ora, dopo solo circa un anno, a vederli agire non si poteva pensare che fossero i bambini dell'inizio della loro frequenza. Quante cose hanno imparato! e come sono disinvolti quando salutano! Quando si presentavano davanti a tante gente, non mostravano soggezione alcuna. Alla festa erano presenti tutti i loro genitori ma anche i capi del villaggio e  ospiti a loro sconosciuti. Si sono esibiti in danze, canti e anche in una breve recita, dove spiegavano ai genitori l'importanza dell'istruzione e dell’educazione. Le persone presenti, meravigliate e contente, ridevano e le donne accompagnavano la loro gioia con i trilli d'uso - espressione di contentezza, quando sentivano i bambini cantare che da grandi volevano essere ministri, dottori, insegnanti. Davano consigli a quelli che restavano a scuola, incitandoli a studiare perchè lo studio è troppo importante per la vita - “Non vogliamo solo zappare e pascolare, ma vogliamo imparare tante cose che ci insegnano a scuola“ - E di fatto, i presenti non credevano ai loro occhi vedendo la trasformazione dei loro figli.

Possiamo sperare che le famiglie faranno qualche sforzo in più per mandare o accompagnare i loro bambini a scuola. Davvero era molto bello tutto e, soprattutto, una meraviglia per tutti!

E' abitudine in tutte le scuole di dare regali alla fine dell'anno scolastico per il migliore comportamento nei vari campi di insegnamento. C'è l'ospite d'onore che consegna questi doni e il bambino saluta stringendo la mano. Anche questo i bambini del bosco di Damaida facevano senza imbarazzo. Altri più piccoli erano aiutati dalle loro insegnanti. Circa la metà dei bambini lasceranno la scuola materna per entrare nella scuola elementare, ma già se ne sono segnati altrettanti.

 

Carissimi, sappiamo che è stato possibile vedere ciò, che abbiamo  raccontato, solo con la vostra  collaborazione. Vi giunga quindi  il nostro ringraziamento unito a quello delle famiglie e degli stessi bambini.

 

Alla festa sono state invitate anche alcuni gli ospiti venuti dall'Italia con suor Giulia. Ed è stata anche per loro una grande gioia, perchè hanno potuto vedere cosa si riesce a fare con le offerte che vengono da persone impegnate e spegnere il proprio egoismo non offrendo solo il superfluo ma aggiungendo sacrifici - piccoli e grandi - per aiutare chi è meno fortunato. E oggi, meditando la pagina del Vangelo sulla vedova che riceve la lode di Gesù perchè ha dato non il superfluo ma “tutto ciò, che aveva per vivere” - ho pensato a voi che, sono certa. rientrate nel numero delle persone che potranno ricevere le lodi da Gesù, per le adozioni dei nostri bambini, per gli aiuti vari alla Missione, per riempire i contenitori di tante cose non solo utili, ma necessarie.

 

Queste parole di san Giovanni Crisostomo le quali mi hanno fatto molto riflettere, desidero trascriverle a voi. Forse potranno darvi consolazione per ciò che fate.

 

“…Colui che ha detto ‘questo è il mio corpo’ ha detto anche ‘mi avete visto patire la fame e mi aveva dato da mangiare’.

Che cosa importa che la mensa del Signore scintilli di calici d'oro mentre  Lui muore di fame?... o rifiutargli un bicchiere di acqua? Adornando la casa del Signore non dimenticare il fratello che si trova in miseria, perchè il tempio del tuo fratello è più prezioso del tempio di Dio…”

 

    Con queste parole, guardando al tempo che corre veloce desidero augurarvi un Natale Santo, nel quale Gesù vi sorrida  ringraziandovi.

 

    Restiamo uniti nella preghiera affinché tutti i popoli della terra possano accogliere il mistero di Gesù che nasce nei nostri cuori, aperti ad accoglierLo e possano vivere nella pace e nell'amore.

 

 

Cordialmente sr Rita e le Comunità  delle Orsoline

 


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