TANZANIA

 

LETTERE CIRCOLARI

 


Mkiwa, 29 gennaio 2008

(76° circolare)

 

Carissimi tutti,

 

Oggi  desidero stare  di nuovo un pochino con voi  raccontando qualcosa della nostra vita.

Prima di tutto vorrei con voi ringraziare Dio che suscita nei cuori delle persone il desiderio di aiutare coloro che sono nel bisogno. Spesso dico a Gesù che aiuti gli italiani, perché hanno un cuore di misericordia  per gli altri.

 

La Madre Orsola nostra Santa Fondatrice ci  esorta: ”Vivete come Gesù, per la felicità degli altri”. Voi carissimi, ci aiutate a dare gioia alla nostra gente, ai nostri bambini ai nostri anziani… Ogni volta che qualcuno ci mostra il loro interesse di vera carità penso, che Gesù  sorrida contento e che vi benedica.

 

In questi giorni sembra proprio che la Providenza voglia incoraggiarci a sopperire  alla necessità della nostra gente con il vostro aiuto. Per internet abbiamo avuto diversi messaggi di persone, che chiedevano che cosa potrebbero fare per aiutare la nostra Missione. In una parrocchia, “Madonna del Rosario “ in Velletri, hanno iniziato una raccolta per aiutare la costruzione dell’asilo di Damaida, come già ne avevo scritto nella precedente lettera. Le suore, fino ad oggi insegnano sotto una albero due vote la settimana, perché i bambini, dovendo venire da molto lontano - sono circa 7 km. - non possono arrivare fino a Mkiwa.

A Scauri, per la festa di Natale, hanno fatto una raccolta per la nostra missione e una signora ha chiesto di fare un regalino ai bambini con la piccola somma da lei inviata. Un dottore di Roma ha lasciato l’equivalente in denaro dei regali, che avrebbe  ricevuto per i suoi 50 anni . Una famiglia, la quale ha perso una figlia, hanno chiesto di voler – in  memoria di lei - realizzare una scuoletta con tutti i servizi per le ripetizioni di ragazzi che non possono permettersi di pagarsele. Una coppia che conosce la casa nostra ”Casa della Speranza”, sta raccogliendo qualcosa tra gli amici, per comperare le medicine per i nostri bambini.

 

Due giorni fa, tre signore - segretarie della Banca Popolare del Cassinate - hanno pensato di portare al consiglio di Amministrazione una loro iniziativa sperando, che fosse accolta; hanno avuto la gioia che hanno comunicato alla nostra missione di  adottare 10 bambini e hanno la speranza che altre persone vorranno dare il loro contributo per dare conforto con qualche loro offerta  ai nostri bambini  e ragazzi.

 

E’ di grande aiuto per noi, che viviamo ogni giorno a contatto con così grandi  povertà, poter programmare cosa fare per lenire almeno un poco tante sofferenze. Non passa un giorno che i poveri non vengano a chiedere aiuto alla nostra Missione:  donne che vengono al cancello,  malati che  vengono per farsi curare, ma non hanno un soldo per  pagare le 1000sh (€ 0,60) per le  medicine. Donne partorienti che  vengono da noi e devono ricevere, oltre all’aiuto per cui sono arrivate, anche da mangiare. Abbiamo una signora amica, che dalla Francia si interessa di queste situazioni, e a Roma c’è chi contribuisce per le spese della mensa per le persone anziane e altre, che cercano di riempire il contenitore da inviare alla missione. Ciò che ci viene inviato, lo condividiamo con chi viene a dirci che non ha nulla da mangiare per quel giorno. Infine, c’è chi invia offerte, lasciando alla responsabile della Missione di dare a chi e come vuole… Ci sono persone, che ormai si sono  impegnate a mandare ogni anno il loro contributo per i pasti di ogni giorno, per i bambini  dell’asilo di Mkiwa.

 

Attualmente abbiamo raggiunto il numero di 175-180 bambini e già pensiamo, ad aumentare due aule, perché abbiamo dovuto dividere i bambini in due gruppi: uno alla mattina e uno al pomeriggio. E’ una vera gara di solidarietà, che ci fa guardare al futuro con la speranza sicura, che la Providenza di Dio non verrà mai meno. E voi tutti sappiate, che “Chi aiuta i poveri,  aiuta se stesso”. Questo è vivere davvero per la felicità degli altri, poiché, in ultimo il bene che abbiamo fatto è ciò,che ci resta… E in ultimo voglio raccontarvi di una situazione che non è la sola. E’ venuto un  Sacerdote molto giovane di una parrocchia sperduta - non so neppure dove. Ha detto che ha zappato per avere da mangiare l’anno prossimo, ma che attualmente non sempre riesce ad avere l’indispensabile. Mi ha fatto una pena da morire e gli ho detto “non perdere la speranza“ (cosa molto facile per chi vive in tanta solitudine). “Se lavori per Dio, Dio non ti lascerà solo“ – “Lo so, che questo è vero!“

Per il Sacerdote che vive da solo - il lavoro diventa molto duro - oltre alle proprie difficoltà, deve cercare di rispondere alle tante difficoltà della gente… Certamente non l’abbiamo rimandato a mani vuote, perché cerchiamo sempre di avere da parte qualcosa per le necessità dei più bisognosi. Non sapeva più come ringraziare e ha detto: ”pregherò per voi ogni giorno” - e noi - “prega per le intenzioni di chi ha dato a noi per voi“.

 

E’ una catena la nostra, che ci lega a voi nel fare il bene… e per finire una gioia!

Il giorno 25 di questo mese uno dei seminaristi, che sono aiutati dall’Italia, è diventato diacono così, che fra circa sei mesi diventerà sacerdote e ieri ho chiesto al Vescovo di dargli il permesso di andare a conoscere la famiglia che lo ha aiutato… in questi anni.

 

Viviamo dunque per asciugare le lagrime di coloro, che piangono e fare in modo, che possano sorridere  ancora.

 

Vi saluto tutti cordialmente.

Sr. Rita e le orsoline in Tanzania

             

 


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