TANZANIA

 

LETTERE CIRCOLARI

 


Mkiwa, 1.06.2005

(62° circolare)

 

Carissimi Amici della nostra  Missione,

Suore e Familiari

 

Grazie infinite!!!

Dopo cinque mesi dalla partenza è arrivato il contenitore e forse non riuscirete a comprendere tutta la gioia che suscitava ogni pacco che conteneva tanto “ben di Dio“. E poi, si leggeva la scritta, per sapere da quale cuore di carità fossero scaturiti tanti  doni. E le scarpe… Mandiamo le foto, perché possiate vedere i bambini, ai quali sono state regalate. Ai bambini dell’asilo nostro e ad altri bambini, che vedendo qualche vicino che le portava, venivano a chiedere se ci fossero anche per loro. Le scarpe che erano troppo grandi per loro le hanno ricevuto anche le nostre giovani della Missione dalle Aspiranti, a quante andavano bene. I bambini di Dodoma erano tanto felici, se trovavano i numeri adatti per loro (volevano tutti le scarpe che erano legate con i nastri rossi). La suora, da parte sua, ringraziava Dio per ogni paio di scarpe che poteva portare ai suoi bimbi.

 

"Grazie" a tutti coloro, che hanno capito che dare ai poveri è come dare a Dio. Certamente, Dio non si lascia vincere in generosità. Penserà Lui, come contraccambiare. Intanto i bambini hanno pregato per  tutti i nostri benefattori.

 

Il 29 maggio, abbiamo fatto una grande festa in onore del Santissimo Sacramento dell’Eucaristia e anche per ricordare la nostra Santa Fondatrice.

La festa è stata preceduta da sette giorni di ritiro e con una veglia, durata fino alle due di notte, con la partecipazione dei giovani venuti dalla scuola di Issuna e di Itigi.

La veglia è stata straordinaria: abbiamo “esultato” davanti a Gesù Esposto - Dio della nostra  vita, nostra forza e nostra speranza.

L’entusiasmo dei giovani è travolgente e il Sacerdote. con il “fuoco dello Spirito Santo”,  danzava davanti a Gesù Eucaristia, come Davide davanti all’Arca santa.

Non ridete, perché quando la gioia di Dio entra in un cuore umano, questa gioia non si riesce a contenerla e scaturisce, senza volere, dal cuore alle labbra.

Il rullo dei tamburi, con il suono dei cembali e delle kayamba (“delonix  regia“), era un vero terremoto di gioia, unito ai trilli dei giovani, secondo l’abitudine locale. Il Papa Giovanni Paolo II aveva ragione di desiderare vicino a se i giovani di tutto il mondo, perché il loro entusiasmo dava forza  per portare il peso dei suoi impegni, non facili da portare…

 

E’ sorprendente sempre per me, vedere come questo popolo sempre pieno di problemi e difficoltà, possa esternare tanta gioia. Dove è riposta la loro speranza? Da dove scaturisce la loro fede? E’ proprio vero, dunque, che i poveri ripongono tutta la loro fiducia in Dio e nella sua Provvidenza, e che da qui attingono la loro gioia, perché sentono, che Dio è con loro!

 

La mattina presto santa Messa e poi, processione con le varie Associazioni, con i loro stendardi, compreso quello della Fraternità delle Orsoline, fatto con la kanga del 18 maggio 2003. Che gioia!

Ogni gruppo cantava e pregava.

Questa processione mi faceva pensare all’entrata di Gesù a Gerusalemme… Speriamo tuttavia, che continui l’adorazione e la preghiera attorno all’Ostia santa, senza stancarci…

 

In questi giorni, abbiamo cercato di collaborare, secondo le nostre possibilità (acqua per 150 persone, piatti, posate e bicchieri…), con un  gruppo di persone delle varie religioni di questo Paese, che a piedi andavano da Dar Es Salama, fino a Makutano (il paese di Nyerere), ciascuno con il proprio stendardo, cantando e pregando per chiedere la pace in Tanzania, poiché Zanzibar, che aveva accettato di essere unito alla Tanzania, adesso vuole staccarsene e ciò provocherebbe la guerra.

Anche un gruppo delle nostre suore si è unito al  corteo, fino a Issuna.

A Issuna, poi, ho chiesto alle maestre di andare, per circa quindici Km ancora, fino a Nkuhi, con le studentesse della nostra scuola, pregando assieme a tutti.

I Capi hanno ringraziato per la partecipazione delle suore e delle giovani alunne della Missione Cattolica delle Orsoline.

Le  nostre suore sono andate con la bandiera del Papa.

 

Per oggi, penso che posso salutare tutti, e con tutto il cuore, insieme ai bambini e ai poveri del villaggio, con i quali stiamo condividendo pasta e scatolame.

 

Dio sia sempre, con la Sua Benedizione, nelle vostre famiglie e nel cuore di ciascuno.

 

Suor Rita e le  Comunità  delle Orsoline in Tanzania

 


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