TANZANIA

 

LETTERE CIRCOLARI

 


Mkiwa, 14.07.2004

(57° circolare)

Carissimi Tutti: Amici Suore e Familiari

 

Sempre mi commuove vedere come voi tutti raccogliete i messaggi della nostra Missione. Abbiamo scritto un depliant per chiedere l'aiuto vostro per le varie situazioni che viviamo qui: aiuto agli ammalati, specialmente bambini che i genitori sono perfino decisi a lanciarli morire, perché non hanno soldi per poterli portare in ospedale a farli curare. Capanne che cascano ogni anno a causa delle piogge... Bambini e vecchi soprattutto, che muoiono durante i mesi di fame che si ripetono ogni anno con la densa tragica situazione. Ragazzi che desiderano entrare in Seminario, per essere sacerdoti ma che debbono rinunciare alla loro vocazione, come le ragazze che vogliono essere religiose perché i genitori non possono pagare per loro la retta scolastica né le piccole cose necessarie per la loro vita... Alcuni di voi hanno risposto alle nostre richieste, perfino raccogliendo ferro vecchio e vedendolo per poterci inviare i soldi che hanno raccolto. Non è questo segno di grande sensibilità di cuore? Non è questo segno di generosità che certamente Dio dal cielo guarda e risponderà benedicendo? Ne nono certa!

In questi giorni mentre pregavo mi sono capitate sono gli occhi, per la mia meditazione, le parole di un grande scrittore francese Peguy. Ve le trascrivo, perché sono parole proprio per voi che con tanta carità, vi ricordate di chi è nel bisogno:

"La carità dice Dio, non mi stupisce…

Non è un fatto sorprendente. Queste povere creature sono così infelici che almeno di avere un cuore di pietra, come non avrebbero carità le une per le altre? Come non avrebbero carità verso i loro fratelli? Come non si toglierebbero il pane di bocca, il pane quotidiano, per darlo a dei bambini infelici? E mio Figlio ha avuto una tale carità verso di loro. Mio Figlio, loro fratello. Una carità così grande…

La carità è una madre e una sorella.

Per non amare il prossimo, figlio mio, bisognerebbe tapparsi gli occhi e le orecchie.

La carità è spontanea, cammina da sola.

Per amare il prossimo bisognerebbe fare violenza a se stessi, torturarsi, tormentarsi, contrariarsi, irrigidirsi, farsi del male... superare se stessi.

La carità sgorga spontanea in modo del tutto naturale, è semplice, è a portata di mano. E' il primo movimento del cuore. Il primo movimento è quello buono, a tante grida di desolazione."

Ho ripensato a questo primo movimento del cuore. Anche il mio cuore mi dice subito, come rispondere a chi chiede, ma spesso lascio passare questo primo impulso di bontà. Ma, poi... sento male al cuore e, vado a ricercare chi mi aveva donato aiuto, perché il cuore dove risiede Dio, mi dice che è Gesù stesso che mi domanda il suo bicchiere di acqua, il suo piatto di riso... E' Gesù che mi ha gridato all’orecchio le parole : "aiutami se sei nelle condizioni di farlo e io aiuterò te."

A voi Tutti, che siete i Missionari della nostra Africa i miei ringraziamenti e la riconoscenza dei nostri bambini, dei malati, di chi usufruisce dei vostri sacrifici.

 

La comunità delle orsoline in Tanzania

- Suor Rita.

 


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