Mkiwa 26.11.2001
(44 circolare)
Carissimi Amici, familiari e suore
Il 21 novembre abbiamo vissuto una giornata particolare.
Il 23 novembre sono partiti anche gli ultimi ospiti: amici e ospiti, vicini e lontani. Volti conosciuti e amati, altri appena visti, oppure del tutti sconosciuti, ma tutti sono venuti per vivere assieme a noi questa giornata di ringraziamento, per i 10 anni durante i quali Dio ha operato tra noi.
Circa 2500 persone hanno partecipato alla S.Messa e poi al pranzo. Non tutti potevano entrare nelle nostre sale da pranzo per cui buona parte delle persone del villaggio ha cucinato prendendo da noi tutto il necessario e ha mangiato poi in posti di ristoro da loro stessi preparati nei pressi della missione.
La cerimonia è stata celebrata all’aperto. Preparata in antecedenza, un’ampia copertura per evitare il disturbo del vento, sempre troppo forte in questo periodo prima della pioggia.
Quattro villaggi vicini hanno collaborato prestando il loro aiuto. La “fraternità” della nostra Congregazione, guidati da sr Maria Teresa Tesha, ha preparato la copertura per creare ombra al sole troppo forte.
Il nostro vescovo Desiderius Rwoma ha concelebrato con altri 15 sacerdoti. E’ venuto anche il nostro grande amico Il Vescovo Mabula nonostante la sua grande difficoltà a camminare e a restare seduto per molto tempo.
La cerimonia è iniziata con la processione: le diverse associazioni e le studentesse di Issuna in divisa, la “fraternità“ con lo stemma della nostra Congregazione sul vestito, tanti bambini, i nostri ospiti, laici e suore e tutta la nostra gioventù religiosa.
Entrando nella sala grande da pranzo si poteva vedere la mostra sulla nostra Congregazione preparata da sr Francesca Sagun. La mostra resterà fissa nella sala perché è bella e utile per la conoscenza della nostra Congregazione sia per le nuove vocazioni che per i vari ospiti.
Il pranzo, ad eccezione della tavola cosiddetta “presidenziale” è stato offerto in self - service. Gli ospiti che preferivano stare all’aperto, potevano occupare posto sotto il porticato della casa nuova. Le suore festeggianti per aver emesso i loro voti, erano assieme ai loro parenti ed amici nella sala “maendeleo”.
C’e` stato poi il “maonyesho” cioè la mostra dei lavori fatti dai ragazzi. Tanti, tanti bambini sono arrivati ancora per altri tre giorni per prendere i premi per i loro “sanaa” piccole e grandi loro “creazioni” da vedere e anche da comperare.
Canti, danze sketch, hanno rallegrato gli ospiti durante il pomeriggio... danze e canti di ringraziamento.
La festa è finita, ma il cuore è colmo di emozioni e di riconoscenza, la mente piena di pensieri e di ricordi… Ma la festa che cosa è stata?
“SIKUKUU YA SHUKRANI” perché ?
Sul portale della nuova chiesetta era stata posta una grande scritta con queste parole, poi il vento ha portato via la metà della frase: SIKUKUU YA e ha lasciato ancora SHUKRANI.
sikukuu ya = festa di … Shukrani = ringraziamento
Ho pensato: il giorno è passato, ma il ringraziamento non ha fine. “Festa senza fine davanti a Dio“. Dovremo continuare il ringraziamento, perché non si potrà dimenticare ciò che Dio ha fatto per noi in questi anni! Non può bastare un giorno per dire “grazie…”
Molti auguri e congratulazioni ci sono giunti per scritto e verbalmente, ma anche Dio ci ha dato il suo augurio perché in questi giorni la Sua Parola ci ha ripetuto nella liturgia ciò che ci aveva detto all’inizio della sua opera: “…io ho progetti di speranza per voi…” Questa parola ci ha incoraggiato durante questi anni e ora che ricominciamo il cammino le stesse parole ci stimoleranno a continuare a camminare con Lui, lavorando con impegno per la sua gloria : “Non a noi, non a noi Signore dà gloria, ma al tuo Santo Nome” dice la Scrittura (Sal 115,1) e noi lo ripetiamo affinché tutto sia solo “alla maggior gloria di Dio”.
La liturgia, splendida nella sua semplicità e profondità è stata resa più solenne dalla grazia dei bambini e dal coro “shangilio”. I primi hanno portato, a ritmo di danza, i doni all’altare all’offertorio assieme alle neo-professe mentre il coro ha accompagnato la liturgia dall’inizio alla fine anche loro con la danza ritmica tipica del luogo. Ma il momento più solenne e commovente è stata l’offerta delle giovani suore per i primi e gli ultimi voti: diciotto in tutto, più una che rinnovava. Alcune pregando l’atto di consacrazione non hanno potuto trattenere le lacrime di commozione e io ho rivissuto il giorno dei miei voti perpetui, con la gioia e la commozione di quel giorno… anch’io piansi… Le parole dell’accettazione della croce e dell’anello sono davvero impegnative e ci sconvolgono nell’intimo per il mistero d’amore e di fede che esse suscitano!
Il nostro Vescovo con la sua parola ha rafforzato la sacralità di questa offerta che le giovani hanno fatto della loro vita a Dio, ridonando con consapevolezza la vita che Egli ha dato ad ogni persona. Ogni suora aveva il suo compito nell’organizzazione e nell’attuazione della giornata e ciascuna ha svolto il proprio impegno con responsabilità, adeguatezza e calma. Il sorriso, caratteristica del nostro carisma, non è mancato mai in nessuna e tutto si è concluso con gioia e pace. Nelle feste qui, anche nelle più piccole, non può mai mancare il tempo ricreativo e così dopo il pranzo tutti gli ospiti hanno preso posto sotto la tettoia godendosi danze, canti e scenette preparate dalle studenti di Issuna, dai ragazzi di Mkiwa e dalle suore. Fuori poi del programma che era stato organizzato c’è stato uno show presentato da un sacerdote del Preziosissimo sangue P. Kinabo il quale con le parole “sull’apostolato del sorriso” della Beata Orsola aveva scritto una poesia. Egli l’ha cantata da solo e in maniera tutta particolare (come oggi si canta in generale nel mondo della canzone). Abbiamo tutti apprezzato la sua disinvoltura.
Abbiamo assistito anche a una danza “quasi classica” di una nostra candidata, ma che in realtà è la danza di una delle tribù della Tanzania.
Una breve storia della missione è stata letta da sr. Maria Teresa Tesha come prima religiosa orsolina tanzanese, ed il Vescovo poi ha fatto il suo discorso di chiusura (seguiranno alcuni pensieri che sono stati raccolti).
Dopo che i due vescovi sono partiti le donne della “Fraternità” hanno presentato una loro danza con canti e parole preparate da loro stesse. Infine sr. Incoronata ha ringraziato tutte le persone presenti.
Qui a Mkiwa la festa è finita ma sappiamo che tante persone hanno partecipato anche da lontano facendoci giungere parole di incoraggiamento, di congratulazioni e di assicurazioni di preghiere.
Abbiamo ricevuto la Benedizione del S.Padre, gli auguri della nostra Madre e quelli delle suore delle nostre comunità nel mondo e di tanti amici e collaboratori.
A tutti dal più profondo del cuore, grazie infinite e, continuate a sostenerci con la vostra preghiera e la vostra collaborazione.
La venuta di Gesù fortifichi la vostra vita.
L’amore e la fede sia la forza della nostra speranza nell’accogliere il mistero del Natale con tutta l’apertura del cuore. Tanti auguri
Suor Rita e comunità