TANZANIA

 

LETTERE CIRCOLARI

 


Mkiwa, 26.07.1993

(14 circolare)

Carissimi

 

Saluto tutti voi con tutto il cuore.

Il Signore Gesù benedica ciascuno di voi, le vostre famiglie, il vostro lavoro.

Da quando sono tornata da Roma, sono passati ormai quasi due mesi e penso che voi stiate aspettando notizie nostre.

            Quali novità?

   I bambini della nostra scuola materna hanno imparato a contare e a cantare. I genitori sono molto, molto contenti. Non solo per questo, ma ancora di più perché non debbono preoccuparsi di preparare per loro il pranzo. I bambini mangiano tutto e abbondantemente.

            Questo è il tempo del dopo raccolto. La gente vende parte del prodotto per comperare vestiario, medicine e altre cose necessarie, ma poi sarà costretta a ricomperare il granturco a prezzo tre volte più caro di quanto loro oggi lo stanno vendendo. Ciò ci ha fatto riflettere e decidere di comperare noi per poterlo poi ridare ad un prezzo per loro più accessibile, quando comincerà la fame; di metterlo da parte per i bambini e anche per la comunità nostra di formazione.

            Il campo dei ragazzi che abbiamo coltivato a cotone è arrivato al raccolto e i ragazzi portano il cotone a casa nostra per poi andare a venderlo. Dal risultato della vendita dipenderà la scelta di continuare a seminare il cotone, oppure il granturco. Abbiamo già domandato a chi ci ha finanziato il progetto se è possibile fare questo cambiamento. Certo abbiamo bisogno di preparare un magazzino dove riporre sia il cotone oggi, come pure il granturco eventuale di domani. Come vedete dobbiamo continuamente pensare a costruire qualcosa, ma siamo spinte dalle necessità oggettive e spesso urgenti.

            Qualche tempo fa abbiamo ricevuto sia dall'Italia che dal Canada i soldi per comperare due, tre mucche per poter avere il latte, ma solo quest'anno stiamo cercando di costruire una stalla. Qui generalmente la notte è fredda e gli animali non possono restare all'aperto, anche per l'altro motivo che le bestie del bosco sono attirate dalle mucche e altri animali domestici.

            Mario Lemmo è come ogni anno qui, e ha cominciato a fare l'intonaco nella nostra chiesetta. Io spero che possa riuscire a fare anche il pavimento, altrimenti dovremo aspettare un altro anno, dato che qui gli operai lavorano solo sotto la guida di qualcuno più competente, altrimenti sono guai. Di fatto, Mario prima di mettere il pavimento con le mattonelle che ci sono state regalate da un suo amico, deve rifare, livellare tutto il piano. Come avremmo bisogno di qualcuno che potesse insegnare ai giovani a lavorare! Qualsiasi cosa: idraulica, falegnameria, elettricità, meccanica...

            Il dispensario va avanti. Aspettiamo per agosto la dottoressa Rosina di Viterbo e poi i Dottori Crescenzi di Roma. Attualmente abbiamo ospitato un dottore residente a Bari che si chiama Bruno. Ci aiuta molto.

            Il grosso problema è sempre la mancanza d'acqua. Infatti adesso la vena del pozzo è diminuita e l'acqua scarseggia. Le piante muoiono, l'orto è secco, di fiori non se ne vedono... Quanto è diverso il panorama di oggi, dai mesi di pioggia! Sono partita da qui che tutto era verde, sono tornata circa un mese e mezzo dopo e ho trovato tutto secco. Viviamo sempre nell'ansia di rimanere senza neppure l'acqua per bere. Meno male che questo è un periodo più freddo, così si beve di meno, ma lavare i panni, fare le pulizie di casa e personali, come si deve fare? Le promesse di alcuni amici ci confortano, perché forse tra non molto potremo vedere di fare un altro pozzo o cisterna.

            Un'ultima notizia. Triste! E' morta nel mese di giugno una nostra grande benefattrice: M.Pia D'Inzillo, la quale con la sua sorella ci aveva regalato un pozzo. Quello di cui ci serviamo dall'inizio della nostra missione. E' stato un grande dispiacere per me, per noi, e personalmente non riesco a non pensare a lei. Abbiamo intanto pensato anche a far celebrare qui delle Sante Messe. Unitevi tutti alla nostra preghiera. Grazie, senza dimenticare che chi resta, soffre per il vuoto che lasciano coloro che amiamo. Penso in particolare alla sorella di M.Pia. Un conforto ci resta: coloro che ci hanno amato in vita, in morte ci restano vicini e pregano per noi.

            La casetta per gli orfani non è ancora iniziata. L'architetto deve presentare il progetto per l'approvazione, e ancora non ci ha dato la risposta. Intanto il tempo ci consente di "raccogliere più mattoni". La fede ci fa vivere nella speranza, ma i fatti ci fanno vedere la Provvidenza di Dio. Voi pure: "Non temete... Abbiate fiducia...Dio è un Padre buono e ci ama..."

Cordialissimi saluti

- suor Rita

 

 


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