TANZANIA

 

LETTERE CIRCOLARI

 


PASQUA 2002

(45 circolare)

Carissimi suore, amici e familiari tutti.

Desidero darvi notizie sul lavoro che abbiamo cominciato nel “villaggio dei lebbrosi” Sukamahela. Avevo gia’ scritto nel mese di luglio sulla nostra idea di andare in questo villaggio, spinte dal desiderio di portare un poco di conforto e di aiuto secondo le nostre possibilità. Soprattutto perché avevamo costatato con i nostri occhi che dal punto di vista della giustizia la situazione era proprio penosa.

Volevamo far sentire loro che i cristiani se pensano di seguire l’esempio di Gesu’ devono prima di tutto amare come Lui i piu’ poveri ed i piu’ emarginati. “Sono venuto a cercare i malati, non i sani… non i giusti ma i peccatori”, quelli che si sentano tali. Con l’aiuto dei Padri del Preziosissimo Sangue, nella persona di padre Dino, ci siamo buttate in questa avventura… Don Dino alla mia proposta di andare a Sukamahela aveva detto: “oggi tu mi fai felice”… ho capito che egli desiderava che qualcuno prendesse una simile decisione e così Dio ha spinto noi Orsoline del Cuore di Gesù Agonizzante perché tra chi soffre di più e’ il nostro posto! Don Dino ha comperato una casetta di fango e, dopo aver fatto qualche accomodamento e prima che fosse “abitabile“, le Orsoline sono arrivate lassù. Mancavano ancora le porte e le finestre e almeno un bagno come quelli che usano qui… La casetta ha quattro stanzine. Un po’ piccole in verità, ma per noi va bene così.

Siamo arrivate prima che fosse pronta per abitare perché una delle nostre suore aveva ricevuto il posto di insegnante nella scuola elementare del villaggio. Insieme con tutto l’indispensabile, ci siamo caricate sul nostro camion; suore, materassi, sedie, armadio, piatti e stoviglie varie, letti e… il Tabernacolo per accogliere Gesu’, il primo ospite della casetta, e… qualcosa da mangiare. La nostra Fondatrice dice che in ogni nostra casa deve esserci il posto per il “Padrone di casa”. Con sr Rita abbiamo cominciato a sgomberare la casetta dai calcinacci e poi a cercare di fare un poco di spazio per mettere i letti ed il tavolo con le sedie. Dopo lo sgombro è arrivata la direttrice della scuola elementare per salutare la maestra e le altre suore: cinque in tutto. La direttrice voleva anche un’altra maestra che aiutasse nella “primina”. Ne avevamo una e abbiamo accettato la proposta. Questa suora avrà 90 bambini e perciò dovevo darle un aiuto e così vanno in due.

Don Dino ha promesso di cambiare il lavoro di un lavoratore suo che per ora aiutava a Sukamahela e darà a noi il compenso che prima dava a lui. Intanto la suora che insegna a scuola avrà il suo stipendio, invece per le altre due suore ancora non sappiamo se riceveremo qualcosa.

Sr. Rita ha anche parlato con il Parroco, la cui parrocchia è Chibumagwa, e insieme  faranno un programma per le attività parrocchiali. Intanto la gente del villaggio ha chiesto se possono venire a pregare con le suore e ne vengono in numero considerevole per cui neppure c’e` spazio per tutti. Le suore visitano gli ammalati ogni giorno e soprattutto a quelli che sono ciechi aiutano a fare le pulizie nelle loro casette costruite già da tempo per loro dallo Stato e che i Padri, due anni fa, hanno fatto ripulire e ristrutturare.

Breve storia

   Sukamahela è un piccolo villaggio di circa 3000 abitanti che si trova lungo la strada principale che va da Dodoma verso Manyoni (120 km da Dodoma e circa 30 da Manyoni). Prima dell'indipendenza della Tanzania nelle vicinanze dell'attuale villaggio di Sukamahela c'era un'ospedale per i lebbrosi dove venivano accolti malati provenienti da tutte le parti della Tanzania. L'ospedale era tenuto dalla Chiesa Anglicana. Questo ospedale è stato poi trasferito nella regione di Dodoma. Dopo essere stati dimessi, molti pazienti non tornavano nel loro paese di origine, ma rimanevano nelle vicinanze dell'ospedale per cui nel 1974-75 il Governo Tanzanese ha pensato di creare un "Campo" per essi,  costruendo 51 casette e dando loro assistenza socio sanitaria attraverso - un piccolo dispensario - presenza di 2 assistenti sociali e 5 aiutanti che dovrebbero essere attenti alle varie necessità dei lebbrosi -  un pasto al giorno gratuito per i disabili. Purtroppo però queste persone benché stipendiate dal Governo dimenticano il motivo della loro presenza tra i lebbrosi così che i malati oggi sono abbandonati a se stessi, senza assistenza spirituale, né sociale… e spesso anche senza cibo. I Padri del Preziosissimo Sangue, nella persona di Padre Dino quando era parroco di Chibumagwa della cui parrocchia Sukamahela fa parte, ha fatto costruire un dispensario, costruito un pozzo per dare acqua pulita ai malati e spesso porta cibo e vestiti che quasi mai giungono alla vera destinazione. Siamo qui ora noi Orsoline con la speranza di dare il nostro piccolo contributo per sollevare la situazione dei lebbrosi ma anche per lavorare tra la gente che vive nel villaggio.

Aiutateci quindi con la vostra preghiera affinché i nostri sforzi giungano a buon fine. Noi come abbiamo promesso ricordiamo tutti nella nostra preghiera.

Vi salutiamo e vi auguriamo  Buona Pasqua a tutti !

Gesu` è l’unico Signore a cui orientare tutta la nostra vita. Egli domina dalla Croce, tra due ladroni che sono testimoni, da vicino, della sua sofferenza.  Gesu` esercita la sua potenza dalla croce donando a tutti il perdono: ”Padre perdona loro, non sanno quello che fanno”.

Spesso noi pure non pensiamo di offendere Gesu` con il nostro comportamento,  ma il suo perdono è senza limiti - come il suo amore. Questo Gesu` è Colui che gli Apostoli hanno visto Risorto - Egli è l’Inizio e la Fine di tutte le cose.

A Lui la Gloria. Alleluia!

Gioiamo di appartenere, come cristiani, a Cristo Crocifisso e Risorto, nostra speranza e salvezza nostra.

Sr. Rita e consorelle


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