TANZANIA

 

LETTERE CIRCOLARI

 


Itigi, 18.12.1990

(3 circolare)

Carissimi

 

        Certamente state aspettando altre notizie sulla nostra vita qui. Ebbene,vogliamo mettervi a corrente della situazione. A che punto - prima di tutto vi domandate - sta il"nostro progetto" ? Vi avevamo detto nella 2 lettera comune che cercavamo di coinvolgere la gente del villaggio facendola partecipare alla Missione e in parte dobbiamo dire che questo è avvenuto.Abbiamo il "Katibu e il Manyekita" i capi villaggio cioè, che ci stanno molto aiutando in tutto. Hanno fatto una riunione per dire alla gente di pulire il campo che resta da pulire dopo che l'operaio che abbiamo impegnato a pagamento avrà fatto la prima parte. A un gruppo di giovani abbiamo dato un pallone per giocare e questi dopo la partita vanno anche loro a togliere i cespugli.

        Siamo state a pregare un giorno assieme al catechista (qui il catechista è come il vice - parroco) e un'altra volta assieme al missionario che va a  Mkiwa una volta al mese, a celebrare la S.Messa. Abbiamo per occasione mangiato in una capanna la polenta con le mani intingendo in un recipiente contenente una salsa particolare... tutte, compreso il missionario e persone della famiglia ospitante, dallo stesso piatto, posto al centro della tavola. Due volte: il 9.12 e il 16.12, siamo state al villaggio per dare prima di Natale vestiti e scarpe venute dall'Italia, alla gente e ai bambini. Abbiamo dato il nome a due bambine appena nate che dovevano battezzarsi. I genitori ci chiedevano questo, perché ciò significa che la persona di cui la bimba o il bimbo porta il nome, si adopererà per dare vestiario, medicine, farina, latte alla "figlioccia" sua. ( A chi piacesse questa eventualità, può farcelo sapere, scegliendo il nome da dare ai bambini ).

        Il 23.12 andremo con il missionario che andrà a celebrare la S.Messa per far fare la confessione e il Natale alla gente del villaggio.

        Abbiamo bisogno di costruire un dormitorio per le ragazze che chiedono di entrare a far parte della nostra comunità. Finora sono 24.  Dobbiamo anche costruire una mini-cappella per le suore e la gioventù e una sala riunioni. Pensiamo di ricoprire i container's e intanto servirci di questi o per il dormitorio, oppure per la sala delle riunioni. Forse meglio per dormire, perché la notte è fresca, mentre le giornate sono molto calde. Cucina e lavanderia all'aperto e il bagno più lontano. Abbiamo cominciato a comperare il materiale, perché non è facile trovarlo quando lo cerchi: travi di legno, pali, cemento, lamiere... piante. Dovremo far fare i mattoni, che la gente cuoce in modo rudimentale, per fare la cappellina. Questo pure è il modo per coinvolgere il villaggio e di dare un po di lavoro rimunerato. Saranno almeno 10 persone che scrivono le lettere per chiedere di essere presi a lavorare come autista, guardiano, falegname, giardiniere, infermiere, cuoca ecc...

        Abbiamo mandato a studiare una ragazza che vuole entrare nella nostra comunità. E' ancora piccola. Non possiamo subito farla venire e allora, prima studierà e, se ancora avrà voglia dopo lo studio, potrà venire. Intanto paghiamo per lei il corso. Un aspetto interessante: oltre al mensile, abbiamo dovuto procurarle un paio di scarpe da ginnastica, un pezzo di sapone da bucato, olio per ungersi, piccole cosette... e la zappa.

        Siamo state diverse volte a Singida ( la Provincia ) per chiedere i permessi per il " dispensario ambulante" e per ottenere i vaccini per i bambini, come pure per domandare di venire a Mkiwa per cercare l'acqua per il pozzo. I permessi di lavorare li abbiamo ricevuti e abbiamo cominciato questo servizio, ma ancora non sono venuti gli esperti per vedere dove si può trovare l'acqua. Una squadra di operai venuta sul posto cerca l'acqua andando dietro alle formiche che costruiscono i termitai, si suppone, vicino all'acqua... ma non hanno trovato niente dopo aver scavato in tre punti. Anche noi: un Italiano con la bacchetta ed io con pentolino, siamo andati a sondare il terreno; ci sembra di aver individuato uno - due posti, ma dovrebbero venire con gli strumenti adatti per vedere se realmente c'è questa benedetta acqua, dalla quale tutto dipende in questa terra.

        Sr.Incor lavora all'ospedale e vede morire con facilità bambini morsi dai serpenti e bambini arrivati all'estremo della denutrizione. Un bambino siamo riusciti a salvarlo, dandogli ogni giorno qualche biscotto (che ci avevano regalati anche a noi e che era l'unica cosa che ha ripreso a mangiare). Il primo tempo invece di ingrassare dimagriva di più, alla fine si sono accorti che la sua mamma non gli dava il pasto che l'ospedale passava al bambino... La miseria porta a tante altre situazioni di miseria morale e psicologica, purtroppo !!!  Ora, il bambino che si chiama  Erasto, è tornato a casa, ma non dalla sua mamma, ma dalla nonna, e ogni giovedì deve tornare al controllo (se lo porterà). Una bambina nata con una malformazione, doveva andare per l'intervento a Dar..., ma i genitori hanno detto che l'intervento lo dovevano fare qui, perché loro non avevano soldi per portarla a Dar.,e allora il chirurgo ha tentato, rischiando, ma grazie a Dio l'intervento è riuscito e la bimba, bellissima, sta bene! Ci sono le situazioni che fanno raccapricciare, ma anche tante cose che questo ospedale riesce a fare, che è una vera benedizione! Una donna ha partorito davanti alla chiesa, subito dopo la S.Messa. Tutte le mamme le hanno fatto da paravento con le loro kanghe (tanti grossissimi fazzolettoni che portano le donne per coprirsi. Ne usano due: una come gonna, e un'altra come scialle). Dopo che tutto era finito, l'hanno portata in ospedale e dopo due ore è tornata a casa sua.

        Questo tempo è tempo di pioggia, ma anche di pericolo, perché escono tanti animali piccoli e grandi in cerca di cibo. Soprattutto serpenti e scorpioni. Vicino la porta di casa abbiamo ammazzato scorpioni e grossissimi insetti simili ai nostri  scarafaggi. Vicino alla nostra casa "abita" un grosso serpente che non si riesce ad ammazzare. Ogni sera si fa la sua passeggiata... Purtroppo, invece quattro suoi "colleghi", hanno trovato già la morte... ma questo è troppo grande per farsi "beccare".

 Che cosa ancora ? Fateci voi le domande!

        E' stato qui un tecnico per il prefabbricato. Abbiamo fatto alcune modifiche per renderlo più funzionale, ma purtroppo la casa ancora non arriva. La gente aspetta e domanda. "Quando arriva la nostra casa ? " La sentono anche loro ormai, come appartenente al villaggio. Ma forse il Signore vuole che facciamo esperienza dell'attesa così potremo capire qualcosa dell'attendere - non la casa, ma la salvezza che viene con la sua  venuta in mezzo a noi. Se sentiamo il bisogno forte che Egli venga, sentiremo anche la gioia grandissima del suo Natale fra noi. Gesù ci porti questo dono: GUSTARE COME E' BUONO IL SIGNORE.Vedere come è grande la sua misericordia. Vivere con la certezza che l'Emanuele è con noi!

        Con questo augurio vi lascio con un cordiale saluto per ognuno che leggerà questa nostra lettera, e con mille ringraziamenti per ciò che fate per noi.

        In conclusione: Stiamo lavorando per la gente del villaggio, con il "dispensario ambulante". Si va una volta alla settimana. Si visitano le persone, soprattutto bambini. Si danno medicinali e quando necessario latte in polvere e ai bambini si fanno le vaccinazioni.

        Mentre si aspetta che arrivi la casa, ci adoperiamo in tante cose che servono come preparazione al lavoro che dovremo fare.

        Forse da lontano non si capisce perché bisognava aspettare quasi tre mesi per cominciare a fare un lavoro già programmato, ma qui "il tempo è tutto nostro". I viaggi sono lunghi e prendono molto tempo. Non puoi fare appuntamenti perché il telefono non c'è per niente o non funziona. Allora quando capita che dopo aver fatto tre o quattro ore di viaggio (il più poco), non si trovano le persone che cercavi e te ne devi tornare a casa senza aver fatto nulla, ma con una spesa in più: di tempo e di soldi, perché la benzina costa abbastanza cara. Siamo riuscite a coinvolgere la gente del villaggio, soprattutto i capi che ci aiutano molto, e la gente aspetta la casa come fosse loro. Certo, essi prevedono un benessere per loro: lavoro, medicine, vestiario,qualcosa da mangiare... ma è sicuro che in un villaggio come Mkiwa (che già il nome dice tutto:"abbandonato" è infatti il significato del nome), la missione significa molto e non solo dal punto di vista spirituale, ma per la loro sopravvivenza. Alcune persone già hanno preso a lavorare per noi e così possono guadagnare qualcosa.

        Quasi cento ragazzi sono stati organizzati per giocare a pallone e nello stesso tempo per pulire il campo attorno alla casa della missione. Appena possibile, potremo anche cominciare l'alfabetizzazione, perché quando avremo ricevuto i permessi dovuti, potremo raccogliere la gente che vuole, anche sotto un albero,per il momento. Abbiamo i quaderni, ma dovremo cercare di procurarci le matite e le penne.

        Due delle nostre ragazze hanno imparato a portare la macchina. Sr.Mary ha già preso la patente. Sr.Paulina la prenderà in questi giorni e poi comincerà gli esercizi sr.Melania. Questo ci facilita il lavoro, perché per ora guida solo sr.Incor e se lei è impegnata in ospedale, non può andare fuori zona. Il primo gennaio anche sr.Mary inizierà il lavoro in ospedale. Abbiamo pensato che nel mentre si aspetta la casa, è bene che riprenda le sue mansioni di ostetrica. Ciò le servirà anche in vista del lavoro nel nostro piccolo centro sanitario, dove lei dovrà prendere la responsabilità. Con il missionario abbiamo organizzato anche un lavoro (che una delle suore potrà) con il personale para - sanitario. Un lavoro di preparazione di etica sanitaria, un lavoro formativo-spirituale, che finora non era stato cominciato. Lavoro sanitario, sociale e spirituale vanno di pari passo, ma noi dobbiamo imparare a camminare col passo lento della gente africana, ciò che ci porta fatica e a volte impazienza, perché vorremo fare le cose con il ritmo europeo. Il che è impossibile !        Pregate per questa nostra Missione e soprattutto chiedete con noi il Signore che si sblocchi la situazione finanziaria che tiene fermi i container's già chiusi a Parma in attesa dell'ordine di partenza.

        Dio ci ascolti, perché questa situazione ci reca tanto disagio ed anche, a volte, insofferenza. Ma, se tutto è voluto da Dio, siamo qui per la sua gloria e se Lui chiede che in questo modo possiamo dargliela, noi siamo pronte a fare la sua volontà.

                                            Cordiali saluti a tutti e di nuovo BUONE FESTE e felice anno1991

sr.Rita

 

 


  inizio