La Congregazione delle Suore Orsoline del S. Cuore di Gesù Agonizzante |
SUOR M. ROSARIA di Gesù Sapienza Incarnata |
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Ricordo di sr. Maria Rosaria - Sergia Turilli
Suor Rosaria era nata il 29 dicembre 1924, a L’Aquila, nella regione Abruzzo. Suo padre era ispettore del Ministero della Pubblica Istruzione.
Gli anni dell’adolescenza e di studio li ha trascorsi con la famiglia a Trento, dove ha frequentato l’istituto magistrale conseguendo il diploma per l’insegnamento scolastico. Per un certo tempo insegnò nelle scuole pubbliche in alt’Italia. Spesso raccontava come era difficile spostarsi per raggiungere la scuola d’inverno e con la neve.
Il 28 febbraio 1952 è entrata nella nostra Congregazione, a Roma, in via di Villa Ricotti, dove ha fatto anche il noviziato. La prima professione l’ha fatta il 30 settembre 1954 e ha emesso i voti perpetui il 6 gennaio 1958. Durante la formazione iniziale, nelle estati tra il 1952 e il 1954 ha aiutato nelle colonie marine per le figlie dei dipendenti dell’INA, organizzate annualmente nella nostra casa di Scauri. Nel 1954, per un anno, è stata nella comunità di Olivella, dove si prendeva cura dei bambini dell’oratorio. Gli anni tra il 1955 e il 1969 li ha trascorsi nella comunità di Primavalle, lavorando come educatrice nella scuola materna, insegnando ai corsi di taglio e cucito per le ragazze del quartiere, svolgendo il catechismo in parrocchia. Per alcuni anni è stata direttrice della nostra scuola elementare di Primavalle. Nel 1969 è stata trasferita a Matrice, dove è rimasta fino al 1971: svolgeva l’incarico di direttrice della comunità ed era impegnata nel lavoro parrocchiale. Nel giugno del 1971, è stata trasferita nella comunità del collegio universitario Casa Santa Maria in via di Villa Ricotti, provvedendo, al tempo stesso, agli adempimenti necessari per tornare all’insegnamento nella scuola pubblica. Infatti, nell’anno scolastico 1972/73 ha insegnato in una scuola elementare pubblica a Terracina. Durante la settimana pernottava presso una signora e nel fine settimana tornava in comunità.
Nella comunità di via di Villa Ricotti è rimasta fino all’anno 2003. In quel periodo lavorava come insegnante della scuola elementare pubblica a Campoleone. Ogni giorno raggiungeva con il treno quella località, distante da Roma circa 35-40 km. Viaggiava insieme con altre insegnanti della stessa scuola, facendo lavoretti in lana per le missioni. La qualità del suo insegnamento è provata dal fatto che per anni, ogni giorno, portava con sé, a scuola, il panino che preparava per un bambino della sua classe, appartenente a una famiglia con tredici figli; forniva a lui anche il necessario per la scuola. In seguito, per anni, ha mantenuta una regolare corrispondenza con uno dei suoi ex alunni che scontava una pena reclusiva di diversi anni nel carcere di Velletri. Per un paio di anni tenne il catechismo nella nostra parrocchia dei Santi Martiri Canadesi. Era ministro straordinario dell’eucaristia e portava la comunione ai malati. Dall’1978, oltre all’impegno scolastico, sr Rosaria aiutò sr Jana nelle traduzioni per il Vaticano: non eravamo ancora nell’epoca del computer e i testi erano lunghi e impegnativi. Lo fece anche quando stava già in casa generalizia.
Va ricordato che per diversi anni, dopo la morte di suo padre, la Suora, ogni fine settimana e durante le vacanze, andava a L’Aquila per occuparsi di sua madre.
Nel 1991 la mamma di sr Rosaria è venuta nella nostra casa a Ricotti dove stette fino alla morte. Durante i primi mesi sr Rosaria continuava ancora a lavorare nella scuola: la mattina, prima di uscire, serviva la mamma; lo faceva anche al suo ritorna dalla scuola. Poco dopo, è andata in pensione. Oltre al pensare alla mamma e alla correzione delle traduzioni, spesso prestava servizio in portineria del nostro pensionato, faceva varie commissioni fuori e dava il suo aiuto lì dove serviva.
Nel settembre 2003 sr Rosaria è stata trasferita nella comunità della Casa Generalizia, in via del Casaletto 557, dove è rimasta fino alla fine della sua vita. All’inizio di questo periodo, finché le forze e la lucidità della mente glielo hanno permesso, aiutava sr Jana nelle traduzioni e si inseriva nei piccoli servizi di casa.
Suor Rosaria era una donna forte di carattere. Una persona piacevole, serena, piena di umore, scherzosa. Insegnate ed educatrice molto brava, ben preparata per svolgere questo non facile lavoro con i bambini e per assolvere questo ruolo con le loro famiglie. Lavorando a Campoleone riuscì a conoscere bene l’ambiente, a instaurare molti rapporti di amicizia ai quali è rimasta fedele per lunghi anni. Era molto apprezzata dai colleghi insegnanti della stessa scuola, condivideva con essi la sua esperienza. Allora, nelle prime classi elementari era un unico docente a insegnare tutte le materie. Capitò che uno di essi, che si dichiarava ateo, chiese alla suora di fare nella sua classe le lezioni di religione. Sr Rosaria si dichiarò disposta a farlo, tuttavia la preside si oppose perché ciò non era previsto dalla legge.
Come religiosa, era fedele agli impegni assunti. Durante gli anni dell’insegnamento fuori Roma, ha saputo organizzare il suo tempo in modo da non trascurare niente degli obblighi di preghiera, sacrificando le ore mattutine di riposo per pregare e partecipare alla S. Messa, prima di recarsi a scuola.
Negli ultimi anni, ha iniziato pian piano a perdere le forze. Non sempre riusciva a partecipare agli atti comunitari, ma quando se la sentiva, cercava di partecipare alla Santa Messa e alle preghiere in comune. Era contenta di poter stare con le consorelle. La sua vita è stata una dedizione piena a Dio e al prossimo. Non ha avuto particolari malattie ma si è semplicemente consumata e si è spenta nel silenzio della sua camera. Era molto devota a Maria ed è morta di sabato. Crediamo che Maria l’ha stretta a sé e l’ha portata davanti al trono di Dio. Il suo funerale è stato celebrato il 22 agosto, nella memoria della Beata Vergine Maria Regina.
Cara sr Rosaria, ringraziamo Dio per il dono della tua lunga e fruttuosa vita, per tutto ciò che il Signore ha fatto in te e per mezzo tuo.
Riposa in pace, accolta da Gesù, tuo Sposo.
La comunità di Casa Generalizia
Ecco come la ricorda sr Ivana Bianchetti:
Desidero, con tutto il cuore, ricordare questa mia consorella così: una religiosa alla ricerca di Dio.
Sembra assurdo dire come “religiosa” alla ricerca … e si perché spesso pensiamo di aver raggiunto l’apice della conoscenza di Dio quel giorno ”comunque importante” dei voti perpetui.
Voglio ricordare Suor Rosaria nella gioia degli incontri comunitari Dunque arrivavo e mi salutava con tanta gioia, poi passava a salutare suor Geltrude e spesso e volentieri lei era seduta tra me e suor Geltrude che si occupava sempre di farle il piatto con le cose che voleva.
Si parlava logicamente della scuola… e raccontava di quel ragazzo finito in galera e che lei aveva un buon rapporto; lei le scriveva ma poi non ricordo bene cosa diceva per il fatto che non si erano più scritti.
Poi quando restavamo sole si soffermava su tre argomenti che le stavano a cuore e mi chiedeva notizie sulla famiglia avendo ambedue una situazione simile, poi passava alla scuola ai genitori come mi trovavo e poi il pezzo forte … i carismatici o preghiera carismatica.
Ogni volta io già sapevo il racconto ma non mi disturbava perché mi piaceva e mi piace ancora sentirlo.
Il racconto è questo:
sai suor Ivana una sera finita la preghiera di lode, in un gruppo che si riuniva dai Gesuiti, io nella mia mente dicevo Signore Dio ma tu mi ami veramente, ma veramente tu mi vuoi bene… e pensavo ma logicamente senza aprire bocca.
Mentre mi avviavo all’uscita mi sento toccare sulla spalla, mi giro ed era una signora che mi guarda sorride e poi mi dice.
Sorella Dio ti ama ti vuole bene. Io quasi svenivo sono rimasta lì ferma guardando questa sorella che usciva e io che sbalordita ho avuto solo la forza di pensare Dio perdonami se ho dubitato.
Spesso sentivo dire che suor Rosaria praticamente passava da padre Pio poi i carismatici poi la coroncina poi Radio Maria ecc. quasi a dire che faceva turismo religioso. Invece andava in ricerca continua di un Dio che per Lei era importante cercare e farsi cercare come ha ben detto Don Cianci che l’ha salutata insieme a noi per l’abbraccio iniziale che porta tutto a compimento.
Grazie suor Rosaria.