La Congregazione delle Suore Orsoline del S. Cuore di Gesù Agonizzante |
SUOR MARIA JOLENTA di Gesù Salvatore |
|
Ricordo di sr. Maria - Zofia Achramiej
Dopo una lunga vita tutta vissuta a servizio del Signore e del prossimo, nella notte del 17ottobre, all’età di 101 anni compiuti, ci ha lasciato la nostra sr. Maria Zofia Achramiej, amatissima anche dalle studentesse della nostra casa. Numerose si sono presentate sia per le condoglianze sia organizzando una preghiera del rosario e poi presenti al funerale.
Suor Maria nasce il 9 giugno 1922 a Macury, provincia di Vilno, in una famiglia di otto figli. Dopo le scuole elementari rimane a casa per tutta la prima giovinezza aiutando nella azienda di famiglia assorbendone lo spirito di una forte fede. In famiglia non mancava mai la preghiera quotidiana (mattina e sera), si recitava il rosario con tutti i figli. La sua famiglia, purtroppo, essendo nelle vicinanze della frontiera, conosce in modo tragico entrambe le occupazioni, quella tedesca e quella russa.
Sin da giovane suor Maria trovò impiego nell’ufficio postale. Nel 1955, dopo la morte della mamma, i figli si trasferiscono in Polonia a Drawsk e qui trova lavoro in una sartoria statale.
Nel1962 sr.Maria arrivata a Pniewy è accolta nella nostra Congregazione, realizzando così il desiderio, coltivato da piccola, di diventare suora: come scrive lei stessa, "i primi giorni in convento piangevo giorno e notte dalla felicità". A Pniewy, il 15 agosto 1964 suor Maria emette la prima professione religiosa. A Pniewy rimane fino al 1967, lavorando presso la sartoria, nell’orto, in giardino con le api, presso la latteria e anche in infermeria.
Dal 1967 fino al 1974 è sacrestana a Brody e da qui parte per la nunziatura polacca, prestando sempre servizio in cucina. Dal 1974 fino al 1980 lavora nella nunziatura apostolica a Vedbaek in Danimarca. Nel 1980 arriva a Roma, nella comunità di Villa Ricotti e vi rimane per 43 anni.
Il suo prezioso servizio l’ha sempre offerto in tutte le necessità della casa; in cucina, guardaroba, lavanderia, sala da pranzo e in giardino.
In noi è ancora vivo il ricordo della festa di un anno fa in occasione del suo centesimo compleanno. La sua presenza e la sua testimonianza di vita è rimasta impressa nelle varie generazioni di giovani passate nella nostra casa. Una testimonianza diventò ancora più forte ed eloquente, quando l’età aumentava e le forze fisiche diminuivano.
Amava fortemente l’Eucarestia: la Messa era il momento più importante della sua giornata; fino all’ultimo ha chiesto "A che ora è la Messa?" Ed era una "donna di preghiera": per ore e ore la vedevamo in cappella al primo banco, dove pregava per le intenzioni di tutti.
La preghiera era la sorgente della sua felicità così evidente in quel costante sorriso sulle labbra. Un tratto peculiare, notato da tutti, era il suo sorriso dolce e affettuoso.
Ci stupiva il suo legame con Maria Santissima:per anni incamera sua davanti alla statua della Madonna aveva sempre i fiori freschi. Diceva: "la Madonna mi aiuta a camminare verso il cielo".
Era un legame forte che si traduceva in quel semplice gesto. Suor Maria viveva profondamente rapporti personali con tutti. Volentieri le ragazze si fermavano con lei:qualche parola, o un saluto e lei portava tutti a Dio.
Era così contenta quando vedeva le ragazze partecipare all’Eucarestia domenicale.
Aveva un legame particolarmente forte con i familiari: con tanta cura scriveva lettere o tramite il telefono incoraggiava tutti e li abbracciava con la preghiera. E poi la parola "grazie"era la sua preferita: per qualunque piccolo servizio la sentivamo dire "grazie ", accompagnato da un sorriso.
Nella malattia suor Maria è stata un esempio di come accettare la sofferenza con una umiltà edificante. È andata via silenziosamente, come se non volesse dare fastidio a nessuno.
Cara sr.Maria ci mancherai. La tua presenza ci ha sempre ricordato, che Dio deve essere il"Centro" della nostra vita e che la preghiera semplice e fiduciosa ci ricorda che siamo figlie amate e predilette.
Noi ti ringraziamo e tu continua a pregare per noi.
La comunità di Villa Ricotti