La Congregazione delle Suore Orsoline del S. Cuore di Gesù Agonizzante

 

Ricordo

di SUOR M.Bernadetta

- Marta Osinska

dell’Immacolato Cuore di Maria


   

Il  15  marzo  1994 alle ore 21, 20 Dio ha chiamato a se la nostra amata Suor M. Bernardetta Osinska, dell’Immacolato Cuore di Maria. È nata il 19 gennaio 1904 a Brodnica-Zamek (in Polonia). Entrata nella nostra Congregazione a Pniewy nel 1925. A Pniewy anche ha fatto il postulato e il noviziato e il 29 settembre 1928 ha fatto la I Professione religiosa - individualmente - nella prospettiva dell’imminente viaggio a Roma. Infatti, entro tre settimane è partita insieme a Matuchna, nostra Santa Fondatrice, con sr. Czernilowska e un gruppo delle ex-olafite alla Città Eterna, dove la Fondatrice organizzava per loro il primo corso di un anno, che aveva come scopo di approfondire la conoscenza religiosa e culturale.

 

    Suor Bernardetta apprezzava molto tale scelta di Matuchna e la Fondatrice - come sostengono le suore anziane - non è rimasta delusa scegliendo essa per la nuova casa.

 

Dall’inizio dell’arrivo la Fondatrice le assegna la portineria, telefoni, accettazioni degli ospiti. Tra altro, proprio lei avvisa la Fondatrice dell’arrivo di P. Paderewski, il quale il 28.09.1932 ha visitato il nostro pensionato universitario in via Giovanna Regina di Bulgaria e in tale occasione ha suonato il pianoforte.

 

    Suor Bernardetta amava gli uomini, amava la gioventù. Con la sua serenità, sveltezza di pensiero, con la facilità di parola, con il suo buon umore, chinarsi ad ogni bisognoso, era adatta per compiere tali doveri. Il contatto con gli altri le facilitava la conoscenza delle lingua: presto ha imparato l’italiano, conosceva il tedesco e nonostante 55° anno di soggiorno all’estero non ha dimenticato la lingua paterna.

 

    Proprio la capacità di indovinare i bisogni altrui, il suo chinarsi con cordiale sorriso e con gesto verso ciascuno era la nota caratteristica della sua personalità. Le nostre ex- alunne di via Cavour e di via Giovanna Regina di Bulgaria e più tardi via di Villa Ricotti, fino ad oggi ricordano la sua chiara, sorridente persona, la sua cordialità, servizievolezza. I pellegrini dell’Anno Santo 1975, gli ospiti oppure le famiglie delle Suore, ringraziando per ospitalità nella nostra casa, chiedevano di salutare suor Bernardetta in modo tutto particolare. Anche i poveri, che a decine venivano ogni mese per riceve aiuto, oltre una piccola somma di denaro ricevevano una parola cordiale, una domanda sulle condizioni di vita, sulla salute sulla famiglia ecc. La ricordavano bene e, quando a causa della malattia  non era più alla porta, domandavano di lei e assicuravano la preghiera. Un autista del pulman, a cui le Suore ringraziavano per essersi fermato fuori fermata, rispondeva: “come potrei non farlo, alla vostra Suora devo ciò che sono – io ero un mendicante…” Quando non era in grado di soddisfare i bisogni altrui, le completava con la preghiera.

 

    Era aperta alle cose umane e divine; prendeva parte con gioia nella Liturgia a S. Pietro, oppure in altre festività. Amava partecipare agli incontri mensili delle Suore presso la Chiesa Polacca, ascoltava volentieri la Radio Vaticana, amava il canto e con gioia visitava le nostre suore di altre comunità romane.

 

    Negli ultimi anni della malattia, la perdita della vista e la sclerosi l'hanno allontanato gradualmente dalla partecipazione nella vita della comunità. I momenti che ricordava più volentieri, erano naturalmente gli incontri con la nostra Santa Fondatrice, i contatti con i poveri e il servizio nell’esercito. Infatti, dopo la battaglia a Monte Cassino, rispondendo alla domanda del generale Anders, è stata assegnata insieme a sr.Immacolata Tyszkiewicz al lavoro nell’ospedale militare a Brisighella - tra Forlì e Bologna - davanti alla linea del fronte, che si è stabilito nell’autunno del 1944. Per lavoro è stata decorata con la Croce al Merito.

 

    Durante la sua vita è stata in tutte le comunità italiane, oltre alcuni mesi di lavoro a Salève (in Francia) e il servizio sanitario presso l’esercito e il lavoro nella Nunziatura Apostolica in Italia. Più lungo, cioè 24 anni è stata nella casa di Ricotti e lo stesso a Casaletto.

 

    Colei, che con la sollecitudine prestava i servizi agli altri, era costretta in modo particolare negli ultimi mesi della sua vita, essere completamente dipendente dall’aiuto della comunità.

 

    Nell’ultima malattia la sua mano era intrecciata con la corona e quando non aveva più forza e coscienza di tenerla in mano, ripeteva a diversi toni questa parola bella, la parola iscritta nella sua laboriosa vita: AMEN.

 

    La S. Messa del funerale ha raccolto le Suore di tutte le nostre comunità romane e del Centro. La preghiera dei fedeli si è cambiata in un spontaneo ringraziamento a Dio per la vita dell’amata Suor Bernardetta, per il dono dei suo contatti con ogni persona incontrata.

 

Roma, 28 marzo 1994                                                      

Suore di Casaletto