La Congregazione delle Suore Orsoline del S. Cuore di Gesù Agonizzante |
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Ricordo di SUOR M.Amelia - Maria Dutkiewicz della Sacra Famiglia |
Suor Amelia, figlia di Lorenzo e di Ladislava Swierkowicz, nacque il 29. X1. 1901 a Truskolon, nei pressi di Gniezno. Proveniva da una numerosa famiglia di coltivatori diretti ed era la più grande dei dieci figli. Educata in un’atmosfera profondamente religiosa, riportò dalla casa paterna l’amore per la preghiera, per la lettura dei libri ed periodici spirituali, come anche il senso di responsabilità, di coscienziosità e di laboriosità.
La grazia della Vocazione si manifestò in lei all’improvviso, in età giovanissima. Una volta tornando dal pascolo, sentì la chiamata: “ Seguimi ”. Ne fu profondamente scossa e rispose: “Signore, se tu mi vuoi, prendi me tutta”. Si confidò poi con sua madre, la quale non protestò, ma le consigliò di rinviare la decisione ad altro tempo. Dato che fu figlia più grande, il suo aiuto era necessario nell’educare i fratelli, tanto più suo padre si trovava al fronte durante la prima Guerra Mondiale.
Nel frattempo la madre prudente, premurosa nell’educazione dei figli, contando sull’aiuto di Maria, figlia più grande, la indirizzò ad un corso di cucito e di taglio. Ivi si manifestò il suo talento creativo ed artistico che l’accompagnava durante la sua lunga e laboriosa vita.
Suor Amelia entrò nella nostra Congregazione a Pniewy, il 10 luglio 1928. Dopo qualche mese venne trasferita presso comunità di Otorowo. Negli anni 1930/31 fece il noviziato a Pniewy. Nel 1933 partì per Roma, dove 1’8 dicembre 1934 emise i voti perpetui ed ivi passò 63 anni della sua vita. Si prodigò con dedizione per le diverse comunità: in via Giovanna Regina di Bulgaria, a Primavalle, in via di Ricotti e al cataletto, dove seppe prestare il suo aiuto tanto presso la Casa Generalizia quando presso la Casa Famiglia. In tutto ciò che le fu affidato, mise il suo intero cuore. E quando a causa dell’età avanzata e del venir meno delle forze non più impegni stabili, divenne “volontaria”-aiutando qua e là dove maggiore era il bisogno: nella cucina, nel cucito, nel giardino, accompagnata dai suoi inseparabili amici – due cani di casa Famiglia, dei quali si occupava.
Fu fedele nell’adempiere ai doveri religiosi. Faceva spesso visite a Gesù Eucaristico. Verso la sera si poteva trovarla nella cappella, immersa nella preghiera e nella lettura. Leggeva molto. Rileggeva più volte il libro di R. Brandstaetter “Gesù di Nazareth” e con entusiasmo le piaceva condividere con le sorelle vari episodi della vita nascosta del nostro divino Salvatore.
Amava il canto, la natura – si può dire conoscesse ogni albero, ogni erba e fiore del giardino. Nel lavoro e nella vita comunitaria si dimostrò ragionevole e insieme affabile. Si distinse per l’ordine e l’accuratezza. Sapeva godere della vita, aver rapporti amichevoli con i laici, con i quali spesso si intratteneva a parlare, raccontando della Fondatrice, della Congregazione e suggerendo discretamente alle ragazze di abbracciare la vita consacrata. Amava la Congregazione e vi si senti felice. La chiamavamo, scherzando “super-superiora”,prendendo in considerazione il suo straordinario interessamento per varie vicende quotidiane e il suo grande senso di responsabilità personale e comunitaria.
Amava cordialmente la sua famiglia scambiò con essa la corrispondenza durante tutta la sua lunga vita ( 95 anni ). Volentieri rendeva partecipe l’intera contenuto delle lettere ricevute. Inoltre era amata e stimata dai familiari, come confermano le visite della sua nipote Teresa.
Suor Amelia si ammalò gravamete nel febbraio 1996 e per più settimane restò a letto. Questa situazione fu subita da lei come una delle sue più grande prove: trovava difficile rassegnarsi all’impossibilità di lavorare e di muoversi liberamente.
Il miglioramento che durò quattro mesi le permise di ritornare nel giardino da lei tanto amato, sebbene senza alcun impegno. Sembrava che la nostra cara suor Amelia riprendesse le forze. Purtroppo, agli inizi di settembre la sua salute peggiorò: una parziale paralisi, che tuttavia non la privò di coscienza e consapevolezza, la costrinse dal letto alla poltrona sino alla fine.
La nostra consorella Amelia desiderava tanto incontrarsi con Gesù; lei stessa indicava alcune feste, nelle quali proponeva lasciare questo mondo: per festa di San Giuseppe, della Santa Fondatrice, dell’Assunzione di Maria Santissima, di Sant’Orsola. La comunione sacramentale le fu portata ogni giorno, la riceveva commossa con grande devozione. Partecipava alla Messa quotidiana, al Rosario e al Breviario tramite “Radio Maria”. La Compieta, che con lei abbiamo recitato, conclusa devotamente con la preghiera: "Il Signore ci conceda una notte serena, un riposo tranquillo e una morte beata”, furono per lei e per noi un profondo momento di riflessione escatologica.
Suor Amelia presentiva il giorno della sua morte il 31 ottobre 1996. Alla domanda dell’infermeria se dovesse ritornare la sera, ella rispose di no. Dopo breve tempo alzando energicamente il braccio (che non era di solito in grado di muovere ), disse con forza più volte: “oggi lassù oggi lassù”.
L’agonia ebbe inizio dopo il mezzogiorno e non durò a lungo. Per una coincidenza provvidenziale si trovavano presso di lei Madre Generale e suor Francesca Sagun, appena tornate da Velletri, Suor Domenica Godlewska, Suor Ewa Wiacek e quasi tutte le consorelle della Casa Generalizia e della Casa Famiglia. Suor Amelia si addormentò serenamente nel Signore alle ore 12:55.
Il Signore le ha riservato la Vigilia della Festa di Tutti i Santi: dunque il cielo intesole venne incontro per accoglierla nella pace eterna.
La Comunità della Casa Generalizia
La nostra Carissima Suor Amelia ha lavortato per 63 anni a Roma:
- in Via Regina di Bulgaria (1933-1936);
- a Primavalle (1936-1964);
- in Via di Villa Ricotti (1964-1974);
- in Via del Casaletto (1974-1996), aiutando sia nella Casa Generalizia che nella Casa Famiglia.