LETTERA della Superiora Generale alla Congregazione

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Varsavia, 1 settembre 2008

 Molto amate Suore,

             Nella nostra Congregazione stiamo per iniziare un nuovo anno di lavoro spirituale. Nella Chiesa universale esso è dedicato alla persona e all’opera di San Paolo apostolo, il quale, per grazia di Dio alla quale strettamente collaborò, da persecutore di Cristo divenne il suo più grande annunciatore. Portò la Buona Novella non soltanto con la parola, ma con tutta la sua vita, fino alla constatazione: Per me infatti il vivere è Cristo[1], fino ad identificarsi con il suo maestro e Signore: Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me[2].

             Riscoprendo ed avvicinandoci alla figura  di San Paolo, alla luce della sua vita e del suo insegnamento, dobbiamo sottoporre alla riflessione le nostre vie di conversione e di esperienza di Dio e, prima di tutto, il nostro impegno nell’opera di evangelizzazione.

             Come San Paolo dobbiamo voler vivere della Parola ed annunziare la Parola. Ravviviamo il dono di Dio che è in noi,[3] in modo che, rapite da Cristo, sull’esempio di San Paolo, con la vita trasformata, annunziamo al mondo con una forza nuova e con convinzione la Buona Novella di Cristo e della salvezza.

             I temi del lavoro annuale proposti, da un lato ci aiutano ad approfondire le Lettere di San Paolo, dall’altro ci esortano in qualche modo a rispecchiarsi in esse: la parola di Dio che si cela nelle Lettere è efficace a misura della nostra fede che cerchiamo di vivere nella vita d’ogni giorno. Oggi diventiamo destinatari di queste Lettere, se ci nutriamo del loro contenuto; cerchiamo dunque di essere dei vivi testimoni delle grandi cose che Dio opera e può compiere in noi stesse, e per nostro mezzo nelle nostre comunità e nei contatti con gli altri.

            Il lavoro spirituale di quest’anno, non soltanto ci avvicini alla persona e all’opera di San Paolo, ma ci aiuti anche a vivere più pienamente il nostro carisma di orsoline.

             Ad ogni incontro comunitario ci prepariamo:

-         prendendo conoscenza del tema,

-         riflettendo e pregando sul contenuto ivi racchiuso,

-         confrontandolo con la propria vita,

-         ponendosi delle domande e cercando di darne la risposta alla luce della Parola di Dio, degli Scritti della Fondatrice e delle nostre Costituzioni.

 Si potrebbe far questo, ad esempio, durante una o due meditazioni mattutine,  soffermandoci sui passi delle lettere di San Paolo proposti e su altro materiale. Un dato tema, su cui si riflette e si prega in anticipo, penetrerà nel profondo del nostro cuore e della nostra consapevolezza, in modo da vivere meglio l’incontro stesso durante il quale potremo veramente condividere la Parola di Dio e la nostra esperienza interiore; con un’efficacia maggiore cercheremo comunitariamente le risposte agli interrogativi che nascono riguardanti noi stesse, la nostra Famiglia religiosa e il nostro essere nella Chiesa. Non trattiamo questi incontri come di routine e quasi come una costrizione. È un tempo prezioso in cui abbiamo da un lato, l’occasione di approfondire la vita spirituale personale, e dall’altro -  di stringere  legami fraterni nella comunità e vivere con piena consapevolezza la nostra vita consacrata.

            Incoraggio anche, a seconda delle possibilità, a terminare ogni incontro con una breve preghiera spontanea di ringraziamento o d’impetrazione, di lode o di richiesta di perdono.

             Sarebbe indicato, durante tutto l’anno, prendere come lettura spirituale privata le Lettere di San Paolo – il costante contatto con il contenuto di esse, ci permetterà di riscoprire la bellezza della figura di San Paolo apostolo, il suo ardore e lo slancio apostolico, la sua dedizione totale a Cristo e alla causa del Vangelo.

             Siano d’incoraggiamento per noi le parole del Santo Padre Benedetto XVI, il quale disse, annunziando l’Anno di San Paolo: Come agli inizi, anche oggi Cristo ha bisogno di apostoli pronti a sacrificare se stessi. Ha bisogno di testimoni e di martiri come san Paolo[4].

             Accanto ai temi uniti alla persona di san Paolo, non dimentichiamo gli importanti eventi della vita della Chiesa universale, tra gli altri il Sinodo dei Vescovi, che sarà dedicato interamente alla riflessione sulla tema: La Parola di Dio nella vita e nella Missione della Chiesa. I temi proposti in questo programma, li vogliamo vivere anche con tutta la Chiesa  nell’ambito dell’anno liturgico.

             I temi dei ritiri mensili sono piuttosto adattati al contenuto degli incontri di un dato mese. Nel giorno di ritiro dobbiamo ricorrere prima di tutto agli Scritti della Fondatrice proposti, alle Costituzioni della Congregazione e al Documento sinodale, in modo di poter formare, tornando a questi contenuti, con una sempre maggiore consapevolezza e responsabilità, la nostra identità di orsoline e per sentirsi pienamente nel cuore stesso della Chiesa[5].

 * * *

            Voglio dire il mio grazie cordiale a tutte le Suore che hanno accettato con fede e disponibilità i nuovi compiti nella Congregazione, affidati loro. Esorto a leggere il cambiamento della comunità e del lavoro come una nuova chance sul cammino verso una sempre più completa risposta alla chiamata di Gesù: Seguimi!

             Rispondendo ai segni del tempo e alle necessità della Chiesa, in quest’anno sociale, inizieremo il lavoro in Russia, a Sankt Pietroburgo, presso la Parrocchia di Santa Caterina, nel luogo dove oltre cent’anni, fa sant’Orsola, guidata dalla Divina Provvidenza, pose le basi della nostra Congregazione. Apriamo anche una comunità in Bolivia, a Oruro, presso la Parrocchia di san Pio X, nel quartiere “Aurora” e, in Polonia, iniziamo la collaborazione con la succursale della Radio Ave Maria diocesana, a Jaros³aw, dove, allo stesso tempo, iniziamo l’insegnamento della religione nella scuola.

             Voglio anche informarvi che nel mese di giugno u.s., una professa di voti perpetui, Sr. Maria Tomaszewska, ha lasciato la Congregazione, su richiesta propria, vi chiedo di circondarla di cordiale preghiera.

            Vi benedico di cuore per il nuovo anno di lavoro e vi saluto cordialmente

m. Franciszka Sagun


 

[1] Fil 1, 21.

[2] Gal 2, 20.

[3] Cfr. 2 Tm 1, 6.

[4] Omelia, 28.06.2007

[5] Cfr. VC 3.

 

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