LETTERA della Superiora Generale alla Congregazione

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La Quaresima è un tempo propizio

per lasciarci servire da Cristo

e così diventare come Lui…

Francesco, Messaggio

per la Quaresima 2015

 

 

Amate Suore,

 

ormai tra breve tempo, insieme a tutta la Chiesa, inizieremo il tempo di Quaresima, cioè la preparazione a vivere i maggiori misteri della nostra fede: la passione, la morte e la risurrezione del Signore.

Per ogni orsolina, quest’anno, il tempo della Quaresima è un tempo particolare, anche in considerazione della diretta preparazione di tutta la Congregazione alle celebrazioni del giubileo del 150° della nascita della nostra santa Fondatrice, che inizieremo il 17 aprile dell’anno corrente. Le celebrazioni giubilari non dovrebbero concentrare la nostra attenzione soltanto sulla persona di Sant’Orsola, ma dovrebbero aiutarci a scoprire le grandi cose che il Signore ha operato grazie alla sua fede, speranza e carità. Tramite il suo atteggiamento di abbandono a Dio, madre Orsola divenne un duttile strumento nella mano del Signore. È lecito supporre che la sintesi della sua vita è racchiusa nelle parole contenute in una meditazione del mese di giugno, lasciata alla nostra Congregazione: “Prendete e mangiate (…) le mie forze, sono a vostra disposizione, vi voglio servire con esse. Prendete e mangiate le mie capacità, il mio talento, se può esservi utile. Prendete e mangiate il mio cuore, affinché con il suo amore esso riscaldi e illumini la vostra vita. Prendete e mangiate il mio tempo, sia esso a vostra disposizione. Prendete me, anche se ciò dovesse essere per me duro; sono vostra come Gesù-Ostia è mio”[1]

Il carisma della nostra famiglia religiosa: “del Sacro Cuore di Gesù Agonizzante”, concesso a Sant’Orsola dallo Spirito Santo, nonostante il trascorrere degli anni, rimane sempre attuale. Dallo stesso Spirito Santo esso è stato trasmesso nel dono della vocazione a ognuna di noi. Il dono ricevuto ci obbliga ad un costante approfondimento del mistero del nostro carisma e a viverlo ogni giorno. Ci urge la risposta ad esso con fede, con amore e con il dono dotale di sé, affinché Cristo possa prolungare in noi, per mezzo nostro, la sua salvifica missione[2] . Come lei lo faceva, così noi dobbiamo metterci in ascolto del “Sitio” di Gesù, per scoprirlo e per attuarlo nella vita di ogni giorno, in ogni evento e in ascolto delle attese che Gesù nutre verso di noi, verso la comunità in cui viviamo e verso tutta la nostra Congregazione.

 

             Negli suoi scritti, la Madre Fondatrice ci esorta incessantemente, a diventare, dimentiche di se stesse, sull’esempio del Sacro Cuore di Gesù, un dono per gli altri: “Devo dunque, come Gesù amare il mio prossimo; devo amare le mie sorelle, come egli mi ha amato, consumandomi, sacrificandomi per esse, con un sacrificio d’immolazione. Gesù ha toccato le più alte cime della carità; da noi non esige tanto, ma ci chiama anche al sacrificio amoroso per il prossimo, colla dimenticanza di se stessa. Il mio amore per il prossimo, per le mie consorelle è almeno un po’ somigliante all’amore che Gesù mi porta?” [3] .

Suore amate, che questi interrogativi posti, a ciascuna di noi, dalla stessa Fondatrice, sprigionino in noi gli strati di zelo, il desiderio di sfruttare ogni occasione, per manifestare la bontà al prossimo. Il periodo della Quaresima è un tempo favorevole per concentrare la nostra attenzione sulle cose più importanti. La liturgia quaresimale esorta alla conversione, cioè al ritorno a Dio, datore di vita e di ogni bene. Non manchi in questo tempo la dimensione penitenziale, cioè una consapevole riparazione per il male commesso da noi e dagli altri, l’evitare le occasioni di peccato, il sistematico lavoro su se stesse. Un altro aspetto, essenziale in questo tempo è l’elemosina, frutto di digiuno e di rinuncia, la quale tuttavia non si dovrebbe limitare all’aiuto materiale a chi è nel bisogno, togliendolo dal superfluo, che in fin dei conti non ci costa nulla. La nostra benevolenza non deve essere calcolata, ma deve intuire le necessità altrui, e deve affrettarsi a portare aiuto. Condividiamo il tempo e la disponibilità all’ascolto. Abbiamo gli occhi ben aperti alle necessità della comunità e dell’ambiente in cui viviamo e lavoriamo. Ricordiamo anche le impellenti necessità della Chiesa e del mondo intero.

Vivremo la Quaresima di quest’anno nell’Anno della Vita Consacrata. Teniamo presenti le attese che Papa Francesco nutre verso i consacrati. Nella lettera scritta per questa circostanza, il Papa chiede di “vivere il presente con passione”. Ricorda allo stesso tempo che “Per i Fondatori e le Fondatrici la regola in assoluto è stata il Vangelo, ogni altra regola voleva essere soltanto espressione del Vangelo e strumento per viverlo in pienezza. Il loro ideale era Cristo, aderire a lui interamente, fino a poter dire con Paolo: «Per me il vivere è Cristo» (Fil 1, 21); i voti avevano senso soltanto per ottenere questo loro appassionato amore”. Abbiamo una chiara conferma di ciò nella vita e nell’attività della nostra santa Fondatrice e nella vita di numerose nostre suore, che ci hanno preceduto nell’eternità.

Maria, Serva fedele del Signore, donata totalmente alla persona e all’opera di suo Figlio, sia per ciascuna di noi il modello di un paziente apprendimento della risposta alle attese del Signore. Alla sua materna protezione e all’intercessione di Sant’Orsola, affido ciascuna di voi, amate Suore, e tutta la nostra Congregazione, invocando allo stesso tempo il dono di nuove vocazioni.

(-) m. Franciszka Sagun

Varsavia, Quaresima 2015.


[1] MOL, Meditazioni, giugno, 13.

[2] Cfr. Costituzioni, 3.

[3] MOL, Meditazioni, giugno, 13.

 

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