LETTERA della Superiora Generale alla Congregazione

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Varsavia, Quaresima 2012

            Amate Suore,

all’inizio della Quaresima vi rivolgo il mio incoraggiamento a vivere con una maggiore consapevolezza ed intensità questo particolare periodo dell’anno liturgico.  Dobbiamo porci sempre di nuovo la domanda sulla forma della nostra risposta alla chiamata all’esclusivo servizio di Dio nella Chiesa e nel mondo di oggi.  L’invito di Cristo a seguirLo sulla via dei consigli evangelici, trova una leggibile risposta nel concreto della nostra vita? Siamo veramente delle persone che vivono della Parola di Dio e mettono in pratica l’indicazione di Gesù: “Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua” (Lc 9, 23)?  Sono le parole indirizzate a tutti i credenti, ma diventano, in un modo particolare, il programma di vita di coloro, che desiderano consapevolmente e liberamente, seguire Gesù da vicino e formare la propria vita sul modello di quella Sua.

La Quaresima, polarizzando la nostra attenzione sulla persona di Gesù Cristo, aiuta con ciò a liberarci gradualmente dalle cose superflue, di scarsa importanza, che più volte assorbono tutta la nostra attenzione e ci rendono schiavi.  È il tempo di una particolare grazia, dovuta anche alla ricchezza della Parola di Dio che viene offerta dalla Chiesa nella liturgia domenicale e in quella feriale.  Cerchiamo dunque di essere aperte e attente, rimaniamo nella preghiera insieme a Gesù, che ci invita all’intimità con Lui e allo stesso tempo avverte: “Vegliate e pregate, per non entrare in tentazione” (Mt 26, 41). Nella meditazione per le Ceneri, anche la Fondatrice ci ricorda che durante questo periodo: “non si tratta di cose straordinarie, di certi atti di penitenza inventati, ma di imporre una certa disciplina a tutta la nostra vita, mediante una maggiore vigilanza su se stesse” – e aggiunge: “Voglio dunque osservare di più la puntualità, essere più diligente nel lavoro, più servizievole verso le altre, più zelante nella preghiera, nell’unione con Dio”.

Nel messaggio per la Quaresima di quest’anno, il Santo Padre Benedetto XVI, scrive subito all’inizio: “La Quaresima ci offre ancora una volta l’opportunità di riflettere sul cuore della vita cristiana: la carità. Infatti questo è un tempo propizio affinché, con l’aiuto della Parola di Dio e dei Sacramenti, rinnoviamo il nostro cammino di fede, sia personale che comunitario. È un percorso segnato dalla preghiera e dalla condivisione, dal silenzio e dal digiuno, in attesa di vivere la gioia pasquale”.

Per noi, orsoline del Sacro Cuore di Gesù Agonizzante, questo è un periodo che ci esorta a rimanere accanto al Divino Cuore, il tempo di mettersi in ascolto dei suoi desideri e dell’approfondimento del legame personale con Lui, per recarsi insieme a Lui da coloro che si trovano male, che vogliono vedere in noi il volto misericordioso di Dio, il quale, infaticabilmente, anche oggi, cerca e salva l’uomo.  Grazie al nostro servizio di annunciarlo con la parola e con le opere di carità, con la sofferenza e con il sacrificio, il Regno di Dio viene seminato e consolidato nei cuori dei bambini e dei giovani, nel cuore di ogni persona incontrata. In questo tempo ci accompagnino le parole della nostra Santa Fondatrice: “Siate come un luminoso raggio di sole, che per ogni creatura ha calore e luce. Le difficoltà della vita di ogni giorno, la fatica, le indisposizioni, non dovrebbero trattenerci dal dimostrare al prossimo l’amore attivo, né diminuire entusiasmo nel cercare che tutti si trovino bene intorno a noi”.

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Colgo l’occasione di questa mia per dire il mio cordiale grazie per il ricordo orante durante il mio soggiorno nei paesi dell’America Latina, nel mese di gennaio. Mi sono incontrata personalmente con tutte le suore che lavorano in Brasile, in Bolivia e in Argentina.  Ho avuto la possibilità di partecipare agli incontri annuali delle suore in Brasile e in Argentina, durante i quali abbiamo parlato degli importanti problemi riguardanti la vita spirituale delle suore e delle comunità e delle difficoltà che devono affrontare. Ho conosciuto l’impegno apostolico delle suore e delle comunità nella Chiesa locale e negli ambienti in cui vivono e lavorano. C’è stato anche il tempo per la riflessione sulla Parola di Dio nella vita e nell’attività della nostra Madre Fondatrice e della nostra Congregazione e per la condivisione delle notizie della vita di tutta la Congregazione. In Brasile ho visitato tre comunità nello stato del Mato Grosso e in quell’occasione  ho conosciuto la più piccola comunità, quella di Cuiaba, nata nel mese di luglio 2010. In Bolivia invece, oltre ai colloqui con le suore e alla comune riflessione sulla forma del nostro servizio nella Diocesi e nella Chiesa locale, ho avuto un incontro con il vescovo Mons. K. Bialasik e con alcuni sacerdoti che lavorano in questo paese, ed anche con un gruppo di ragazze, che si incontrano sistematicamente nella nostra casa. Alcune di loro stanno pensando seriamente di intraprendere la via della vita religiosa.

Ringrazio tutte le Suore dell’America Latina per il clima degli incontri, per un atteggiamento aperto e sincero durante i colloqui individuali e per la reciproca benevolenza e il desiderio di risolvere i difficili problemi sulla via del dialogo e della ricerca di ciò che unisce. Ringrazio per il senso di unità con tutta la nostra Famiglia religiosa e il desiderio profondo di realizzare il nostro carisma di orsoline.

Nel mese di dicembre 2011, sr. Marie Thérèse Vallet, su mia richiesta si era recata in Tanzania. Durante il soggiorno di tre settimane a Mkiwa, ha tenuto gli incontri formativi per vari gruppi di suore, in modo particolare per coloro che si stavano preparando alle cerimonie religiose: l’ammissione al noviziato, la prima e la perpetua professione religiosa e il rinnovamento della professione temporanea. In quell’occasione ha visitato alcune comunità e ha conosciuto la vita e il lavoro delle suore e anche le condizioni di vita della popolazione dei dintorni.

Suor Incoronata Lemmo, superiora del Centro Tanzanese, dopo un periodo piuttosto lungo di malattia e di incertezze riguardanti lo stato della sua salute, grazie a Dio, è tornata ai propri impegni. Ha chiesto di ringraziarvi calorosamente per la preghiera secondo le sue intenzioni.

Nella Quarta Domenica di Pasqua – la Domenica del Buon Pastore, sarà celebrata la 49° Giornata Mondiale di preghiere per le Vocazioni. È una buona occasione per avvicinare ai fedeli l’essenza e il senso della vocazione alla vita consacrata, presentata dai mass media in una luce falsa. Incoraggio tutte le suore a cui sta a cuore la questione delle nuove vocazioni e che si sentono in forze di farlo, di recarsi in quel giorno nelle varie parrocchie, non necessariamente molto distanti, o in altri ambienti (ad esempio la cappella universitaria) e parlare brevemente del senso e della bellezza della consacrazione religiosa. Forse questo desterà in molti cuori il desiderio di servire Dio proprio in questo modo. Per l’occasione si potrebbero portare le immaginette con la preghiera per intercessione di sant’Orsola, o i nostri depliants vocazionali, dei quali abbiamo ancora una grande scorta.

Scrivo su questo argomento già adesso, perché abbiate tempo per programmare i suddetti incontri e per mettervi d’accordo sia nelle comunità sia con i rispettivi parroci. È mia ferma convinzione che il sostegno orante da parte delle Suore inferme e di quelle che non si sentono di presentarsi in pubblico, produrrà dei frutti.

A Maria, serva fedele del Signore e alla nostra Santa Madre Fondatrice, affido tutta la nostra Congregazione, ogni comunità e ogni Suora, chiedendo per ciascuna di noi uno slancio sempre maggiore e la dedizione alle cose del Signore, come anche il dono di nuove vocazioni.

                                                                                                                                                          Saluto calorosamente

(-) m. Francesca

 

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