LETTERA della Superiora Generale alla Congregazione

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Molto amate Suore,

            Insieme a tutta la Chiesa, un’altra volta entriamo nel periodo di Quaresima. È un tempo particolare dell’Anno Liturgico, che prepara a vivere il Triduo Pasquale, e in modo particolare ad accogliere una delle più grandi verità della nostra fede: il mistero della Risurrezione di Cristo.

            La liturgia di questo periodo ci introduce gradualmente in una comprensione sempre più piena del mistero di Dio e del Suo piano salvifico nei riguardi dell’uomo. ci permette anche di comprendere sempre più pienamente chi è l’uomo, il suo stato di smarrimento e di allontanamento da Dio, e traccia le vie della conversione, le vie per riacquistare la dignità perduta, per sentirsi figli, creati a Sua immagine e somiglianza.

di Dio veramente amati.

            La liturgia del Mercoledì delle Ceneri non lascia illusioni e sin dall’inizio ci orienta verso ciò che è più importante per vivere in modo opportuno questo periodo; chiama alla conversione, al cambiamento della direzione del cammino: Ritornate a me con tutto il cuore , ci chiama al ascoltare nuovamente il più importante comandamento: Tu amerai il Signore, tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze .

            Anche san Paolo, nella seconda lettura, ricorda che questo è il tempo desiderato da Dio e allo stesso tempo una nuova possibilità data all’uomo, dunque chiede: Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio . Qui non si tratta soltanto dello sforzo dell’uomo, ma soprattutto si tratta di accogliere il dono della grazia meritata per noi da Cristo. In Gesù Cristo Dio ci ha preceduto sul cammino della riconciliazione – ha abbandonato la sua gloria, per riconciliarci col Padre. Ci amò per primo e non cessa di attenderci nel sacramento della riconciliazione.

            Per gli uomini di poca fede, la Quaresima è il periodo di mettere la mano nel costato aperto di Gesù, per dire con san Tommaso: Mio Signore e mio Dio! per attingere di nuovo dal tesoro del Cuore di Dio, che è per noi aperto nell’Eucaristia di ogni giorno e ci invita a nutrirci lungo la via che va verso il cielo: prendete e mangiate, questo è il mio Corpo, prendete e bevete, questo è il mio Sangue.

            In una delle sue lettere alle Suore di Pietroburgo, la nostra Madre Fondatrice scrisse: Vorrei che durante questi giorni di sconfinato amore di Dio, fossimo sempre più unite nell’amore e nella preghiera ai piedi della Croce di Cristo! Impariamo da Lui ad amare Dio e ad amare gli uomini – amare donandoci per la gloria del Padre celeste, per il bene degli uomini […]. Ecco il nostro modello, donare se stesse per il bene altrui, di tutti insieme e di ciascuno, nei più piccoli dettagli della nostra vita quotidiana […], indipendentemente dal proprio utile, dal proprio cuore, dalla propria felicità – ecco ciò che ci insegna Cristo. […] Seguiamo Cristo, Figlie mie, con il più ardente amore, senza misura e senza limiti, seguiamolo donandoci senza riserva: «Prendete e mangiatemi…» .

            Troviamo simili pensieri nell’insegnamento del Santo Padre Benedetto XVI: “Il Signore ardentemente desidera da noi […] che noi accogliamo il suo amore e ci lasciamo attrarre da Lui. Accettare il suo amore, però, non basta. Occorre  corrispondere a tale amore ed impegnarci poi a comunicarlo agli altri: Cristo «mi attira a sé» per unirsi a me, perché impari ad amare i fratelli con il suo stesso amore” .

            Per noi, Orsoline del S. Cuore di Gesù Agonizzante, questo dovrebbe essere tempo di conversione interiore, occasione per ravvivare la grazia del battesimo e della consacrazione religiosa , cioè di vivere con una maggiore consapevolezza la nostra vocazione all’esclusivo servizio di Dio nella Chiesa e ad annunziare con la propria vita l’amore del Suo Cuore agonizzante. In questo tempo desideriamo di perseverare sotto la croce insieme a Maria e a san Giovanni, discepolo prediletto di Cristo ed imparare da loro come conservare nel nostro cuore le parole di Gesù e imitare le sue azioni. Vogliamo, prima di tutto, udire nel nostro cuore le parole di Maria da Cana di Galilea: Qualsiasi cosa vi dica, fatela. Non è questa la continuazione dello stesso atteggiamento che è nascosto nel motto della nostra Congregazione: Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola?

            La metanoia interiore esige di intraprendere la lotta spirituale, di porsi delle esigenze, di scegliere ciò che piace a Dio e che serve al bene comune.  Pochi mesi prima di morire, madre Francesca Popiel così scrisse nella lettera alle suore: “In modo particolare noi, Orsoline del S. Cuore di Gesù Agonizzante, dovremmo forse entrare in questi giorni nel mistero dell’agonia di Gesù. Nel mistero di quella morte, che fece nascere la vita - una nuova vita per tutta l’umanità. Per poter, tuttavia, assimilare almeno una piccola parte di tale mistero, anche noi dobbiamo passare per la morte. […[ Questo nostro lento morire e allo stesso tempo questo svilupparsi in noi della vita divina, è la questione di ogni istante, di quell’“ora”, di cui sola possiamo disporre” .

            Suore amate, sfruttiamo bene il tempo che ci è stato donato dal Signore. Vogliamo aver cura di noi stesse – della nostra vita spirituale, ma contemporaneamente notiamo le necessità altrui, in modo particolare quelle di tutti coloro, con i quali condividiamo ogni giorno la nostra vita – affrettiamoci ad aiutarli.

            Meditando la passione e morte di Gesù, sentiamoci solidali con l’enorme moltitudine dei cristiani che nei nostri tempi, in diverse parti del mondo, vengono perseguitati per la fede. Ricordiamoli nelle nostre preghiere e offriamo per essi le nostre piccole o grandi sofferenze e difficoltà.

            Con la nostra preghiera abbracciamo il ministero dei sacerdoti, per i quali la Quaresima è tempo di intenso lavoro, in modo particolare nel confessionale o nel ministero della Parola.

            Non dimentichiamo neppure tutti coloro che sono lontani da Dio, che non hanno sperimentato il Suo amore, che consapevolmente e meno consapevolmente lottano contro Dio – Gesù è morto per loro tutti. Poniamoci in ascolto del desiderio del Suo Cuore agonizzante e lasciamo che Gesù possa anche in noi e per mezzo nostro prolungare la sua opera di salvezza .

*  *  *

            Colgo l’occasione di questa lettera per farvi avere qualche notizia della vita della nostra Famiglia religiosa. Il 2 febbraio u. s. in Argentina, sr. Ingrid Soledad Ulrich ha fatto la sua prima professione religiosa. Negli ultimi mesi, invece, hanno abbandonato la Congregazione tre iuniores: nelle Filippine – nel primo anno della professione, sr. Mary Ann Batula, in Argentina – nel secondo anno di professione, sr. Noelia Arias e in Tanzania – prima della professione perpetua, sr. Immacolata Msawila Floriani. Le due prime iuniores sono andate via su richiesta propria, la terza è stata mandata via dalla Congregazione.

            Preghiamo per sr. Ingrid, affinché cresca nell’amicizia con Gesù e rimanga fedele agli impegni assunti nel giorno della professione religiosa. Preghiamo anche per coloro che hanno abbandonato la Congregazione e domandiamo per esse le grazie necessarie per la loro vita.

            Verso la fine dello scorso anno, in Brasile ci siamo ritirate dal lavoro a Juina – una località distante oltre 850 km dalle nostre comunità rimanenti. Nei prossimi mesi, invece, apriremo un'altra comunità presso la parrocchia a Cujaba, in una località non molto distante dalle nostre comunità di Varzea Grande e di primavera do Leste.

            Negli ultimi mesi abbiamo comprato un piccolo appartamento per le nostre suore a Pietroburgo. Finora abitavano in un appartamento distante dalla parrocchia, concessoci per qualche tempo dai domenicani. La casa dove abitano ora si trova abbastanza vicino dalla parrocchia di Santa Caterina.

            All’inizio del mese di febbraio è ritornata in Europa dalle Filippine (per motivi di salute) dopo un soggiorno di un anno e mezzo a Tagaytay, sr. Ewa Czerniej. Per il prossimo futuro sarà inserita nelle comunità del Centro italiano.

            Per chiudere questa mia, voglio affidare tutta la nostra Congregazione e ciascuna di voi, Suore amate, all’intercessione della nostra Santa Fondatrice e chiederle di aiutarci ad essere realmente delle apostole del Cuore di Gesù – come lei ci desiderava.

                                                                                              m. Franciszka              

Quaresima 2010


[1] Cfr. Benedetto XVI, omelia del 19 giugno 2009.

[2] Benedetto XVI, Lettera per l’indizione dell’Anno Sacerdotale

[3] Ibid.

[4] Cfr. Giovanni Paolo II, Dono e mistero.

[5] Ibid.

[6] Cfr. Dzwonek œw. Olafa, VII, 1926.

 

 

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