LETTERA della Superiora Generale alla Congregazione

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Io sono la risurrezione e la vita…

Chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno!

(Gv 11, 25-26)

 

 

Amate Suore,

 

Questo è il giorno che ha fatto il Signore: rallegriamoci in esso ed esultiamo (Sal 118, 24).

 

Questo giorno è opera della potenza di Dio rivelata nel Cristo Risorto ed è l’inizio e il germe della nuova vita e del nuovo tempo. È l’inizio del nuovo uomo e del nuovo mondo[1]. È nella Risurrezione di Cristo che nasce la speranza per una vita che non conosce la morte e dura in eterno!

Con la sua passione e morte, Gesù ha seminato la vita e questa in abbondanza per ciascuno di noi. Egli, infatti, prese su di sé tutto ciò che porta alla morte: le nostre debolezze e malattie, il nostro peccato, per donarci, nel mistero della Risurrezione, la vita e questa in abbondanza[2].

Nella nostra quotidianità pensiamo troppo poco al fatto che la nostra vita è già immersa nel mistero di Cristo Risorto e che è Lui, il Risorto, a camminare con noi come con i discepoli ad Emmaus, a spiegare a noi le Scritture e a spezzare per noi il Pane in ogni Eucaristia.

Il gioioso Alleluia non è soltanto un canto del futuro, se noi seguiamo Cristo che è la Via, la Verità e la Vita. Già adesso siamo delle persone radicate nell’eternità grazie a Cristo Risorto che, attraverso i sacramenti, ci rigenera costantemente a una vita nuova.

Domandiamo dunque e facciamoci augurio che il Signore Risorto, apra i nostri occhi ed accenda i nostri cuori, affinché sull’esempio dei primi confessori di Cristo, diventiamo autentici testimoni del fatto che Dio c’è, che ci ama e che Cristo vive ed è presente su tutte le strade della vita umana.

Saluto con affetto ciascuna di voi, amate Suore,
e vi assicuro del mio ricordo nella preghiera.

(-) m. Franciszka Sagun

      

 

Pasqua 2018


 

[1] Cfr. Giovanni Paolo II, 9.04.1980.

[2] Cfr. Gv 20,10.

 

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