LETTERA della Superiora Generale alla Congregazione

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Sono venuto perché abbiate la vita
e l’abbiate in abbondanza

Cfr. Gv 10,10

    

 Amate Suore,

sin da oltre duemila anni, ogni anno viviamo il ricordo del Natale del Signore – della venuta sulla terra dell’Emmanuele, Dio con noi. Nel mistero dell’incarnazione si compì l’unione della natura divina con quella umana, che diede inizio ad una nuova creazione.

Dio Padre, nel suo ineffabile amore non ha lasciato l’uomo nel potere del peccato e della morte, ma lo ha restituito a una nuova vita. Nella notte di Natale del Signore, nel mirabile mistero del chinarsi di Dio sull’uomo, si rivela il cuore del Padre: “Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito…” (Gv 3, 16), affinché l’uomo abbia la vita e questa in abbondanza… In Gesù Cristo ritornano sulla terra la pace, la gioia, la giustizia e viene la salvezza. Il cielo si unisce con la terra e Dio con l’uomo.

Riflettendo, davanti a questo straordinario evento, non possiamo passare con indifferenza, esso ci costringe a porre, a noi stessi e a tutti, la domanda: I doni portati e rivelati nel Mistero dell’Incarnazione, riempiono la nostra quotidianità?  Diventano essi la trama della nostra vita? Trasformati dall’amore rivelatosi in Gesù Cristo, diventiamo un dono per gli altri?

Auguro di tutto cuore che la gioia e la pace del Natale del Signore, riempiano i nostri cuori e i cuori di tutti coloro con cui condividiamo la sera della vigilia e la nostra quotidianità.

 Mi unisco a tutte voi nel vivere questo grande mistero della nostra fede e vi saluto cordialmente –

 

               

                 Varsavia, Natale del Signore 2018

 

LETTERE della SUPERIORA GENERALE alla CONGREGAZIONE