LETTERA della Superiora Generale alla Congregazione

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Vergine e Madre Maria,
tu che, mossa dallo Spirito,
hai accolto il Verbo della vita
nella profondità della tua umile fede,
totalmente donata all’Eterno,
aiutaci a dire il nostro “sì”
nell’urgenza, più imperiosa che mai,
di far risuonare la Buona Notizia di Gesù.

Papa Francesco, Evangelii Gaudium

Amate Suore,

come ogni anno, nella Vigilia del Natale del Signore vogliamo scambiare tra noi e con coloro che trascorrono con noi le Feste di quest’anno, fervidi auguri. Questa è una particolare occasione, poiché il Santo Natale è la festa dell’Amore. Dio (…) ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, ha dato il Meglio, il più Bello, il più Perfetto di ciò che aveva – ha fatto il dono di Se Stesso.

Perdonatemi se anche questa volta, voglio richiamare il testo degli auguri inviati, nel 1958, da m. Francesca Popiel, la quale, nell’Anno a Lei dedicato, non cessa di parlarci e di farci vedere la profondità dell’amore di Dio, che ha la potenza di trasformarci e di renderci capaci di diventare un dono per gli altri, a somiglianza dell’amore di Dio, rivelato nel mistero dell’Incarnazione.

“Quando, tra poche ore, ci metteremo in ginocchio davanti all’altare, questo autentico santissimo presepe di Betlemme, sul quale verrà il Signore Gesù vivente, il vero Dio-Uomo, ci incontreremo lì tutte insieme alla sorgente stessa di ogni amore, poiché sia il mio che il vostro amore viene da Lui. Durante quel nostro incontro di Betlemme ascoltate i miei auguri.

Di tutto cuore, Suore mie carissime, desidero per tutte noi una cosa sola: che da quel Presepe-Altare, attingiamo, nelle nostre anime, amore, molto, moltissimo amore, affinché esso sia sufficiente non soltanto per noi, ma possa essere anche elargito a tutti coloro che Dio porrà sul cammino della nostra vita. Sarà forse il Signore Gesù Bambino stesso ad elargire qualcosa, nostro tramite, ai pastorelli e a manifestarsi a qualche sapiente… Prendiamo questo Bambino nelle nostre anime e camminiamo con Lui attraverso il mondo, come la Santissima Madre, quando nella notte di dicembre camminava verso la stalla di Betlemme. Lo deponiamo insieme a Lei, sul Suo esempio, in varie stalle dei cuori degli uomini. Mediante il nostro fraterno servizio, silenzioso e colmo di umile amore, si accendano nuove stelle di Betlemme, sopra le anime dei nostri fratelli nelle quali, per mezzo della grazia, il Verbo si farà Carne e prenderà dimora in essi”.

Di tutto il cuore auguro a voi, Amate Suore, e ai nostri cari ospiti, che le feste del Santo Natale diventino il germe di una nuova qualità dell’amore e del servizio vicendevole e anche di quello a favore di coloro che il Signore pone sul nostro cammino, in modo che l’amore di Dio rivelato in Gesù Cristo, possa prendere dimora nella nostra terra e nel cuore di ogni essere umano.

Con cordiali saluti -

(-) m.Franciszka Sagun

 

LETTERE della SUPERIORA GENERALE alla CONGREGAZIONE