LETTERA della Superiora Generale alla Congregazione |
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Il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi.
A quanti però lo hanno accolto
ha dato potere di diventare
figli di Dio (Gv 1, 14.12).
Amate Suore,
Nella notte del Natale del Signore ci chiniamo, con fede e pensierosi, sul mistero dell’Amore di Dio, che si manifesta a noi sotto forma di un indifeso Bambino e perciò attende il nostro amore. Nel mistero dell’Incarnazione, Dio entrò nella storia del mondo e in quella dell’uomo e rivelò a noi quanto è grande il Suo desiderio di stare con l’uomo e per l’uomo. Egli è l’amore che si vuole offrire. Questa scena della grotta di Betlemme, non ci ricorda essa il grido di Gesù dalla croce: Ho sete…?
La venuta sulla terra del Figlio di Dio cambia il corso della storia ed è l’inizio della nuova creazione. Attraverso la nascita terrena, Gesù si unisce e si identifica con ogni uomo, gli elargisce la Sua luce e la grazia, che hanno il potere di restituire all’uomo la figliolanza divina, da lui perduta. Il desiderio di Dio, di far rinascere l’uomo ad una nuova vita, è sempre presente nel mondo di oggi e ci invita anche a portare questa Buona Novella e ad essere testimoni dell’amore di Cristo Salvatore.
Trascorrendo le Feste Natalizie di quest’anno, pensiamo a tutti coloro che sono lontani dal Signore e che finora non hanno sperimentato il Suo amore. Ricordiamo tutti coloro che sono infermi, soli, sofferenti e smarriti, tutti coloro per i quali Gesù è venuto al mondo.
Questa sera abbraccio col pensiero, con la preghiera e con il cuore tutte le nostre comunità disseminate in tutto il mondo, ciascuna di voi, amate Suore, le nostre famiglie, i nostri amici e i nostri ospiti, che trascorreranno insieme a noi, la sera della vigilia del Natale ed auguro a tutti: gioiose e benedette feste del Natale del Signore!
m. Franciszka Sagun
Varsavia, Natale del Signore, 2012