LETTERA della Superiora Generale alla Congregazione

S.C.G.A. 00-317 Warszawa, ul.Wiœlana 2; t.0-22/826.55.64 fax 0-22/828.35.85, e-mail:frusjk@post.pl 


      

Dio infatti ha tanto amato il mondo

da dare il Figlio unigenito,

perché chiunque crede in lui non vada perduto,

ma abbia la vita eterna

(Gv 3,16)

Amate Suore,

  ogni anno, nella solennità del Natale del Signore, ci fermiamo con stupore e pensierosi davanti al presepio di Gesù…  Come può essere che, nella Notte di Betlemme, Dio si riveste della natura umana e si rende simile ad ognuno di noi?

  Nel Mistero dell’Incarnazione, il Figlio di Dio si riveste dell’impotenza e della limitatezza umana. Quest’umiltà di Gesù diventa l’inizio dell’esaltazione dell’uomo e l’invito a prendere parte alla vita di Dio stesso.

  È una cosa inconcepibile: l’eternità entra nel tempo… Tutto questo allo scopo di restituire all’uomo la bellezza originale e la smarrita somiglianza al Signore e Creatore, per invitarci ad una stretta comunione con Lui.

  In Gesù continuamente rinasce per il mondo la speranza. Essa è la luce, che illumina le tenebre e il sostegno nei momenti di smarrimento. È Colui che dà la vita nuova e che la rende più umana.

  A Voi, Amate Suore, e a tutti gli ospiti, presenti al cenone della Vigilia nelle nostre comunità, porgo auguri con tutto il cuore, dividendo il bianco pane di Natale. Che la contemplazione del Natale del Signore, risvegli in noi l’amore per Gesù e l’amore per ogni essere umano, che porta in sé l’immagine e la somiglianza di Colui che è il Primogenito di tutta la creazione (Col 1, 15).

                                                             Vi saluto calorosamente –

(-) m. Francesca Sagun

Varsavia, Natale del Signore 2011

 

LETTERE della SUPERIORA GENERALE alla CONGREGAZIONE